Con questa mostra continua l'indagine sulle figure e i movimenti artistici della prima meta' del Novecento italiano condotta presso il Laboratorio per l'arte Moderna e Contemporanea (LAMeC) di Vicenza dal 1999.
Inaugurazione sabato 23 novembre 2002 alle ore 18 presso la Sala degli Stucchi
Palazzo Trissino di Vicenza
L'Assessorato alle Attività Culturali del Comune Vicenza propone, dal 23
novembre 2002 al 23 febbraio 2003 una grande retrospettiva dello scultore
Domenico Rambelli. Con questa mostra continua l'indagine sulle figure e i
movimenti artistici della prima metà del Novecento italiano condotta presso il
Laboratorio per l'arte Moderna e Contemporanea (LAMeC) di Vicenza dal 1999.
Considerato uno dei massimi scultori del Novecento italiano, Domenico Rambelli
(Faenza, 1886 - Roma, 1972) fu riconosciuto da Ragghianti tra i "grandi" della
scultura italiana tra le due Guerre, anche se il suo nome oggi non è tra i più
noti in Italia.
In realtà Rambelli raggiunse vertici molto alti di prestigio già agli inizi del
secolo. Il suo esordio ufficiale avvenne a Roma nel 1905 con la partecipazione
alla mostra della "Società Amatori e Cultori di Belle Arti" con l'Uomo malato.
Due anni dopo partecipò alla Biennale di Venezia con il Ritratto del pittore
Antonio Berti, suo maestro. A Parigi incontrò Bourdelle e Picasso, e conobbe
l'arte di Rodin restandone influenzato.
Qui, con il Monumento a Raffaele Pasi, iniziarono le commissioni pubbliche e
celebrative che segnano una parte non trascurabile della sua produzione.
Finita la Guerra ottiene l'insegnamento all'Istituto di Ceramica di Faenza. Nel
1920 comincia a progettare il monumento ai Caduti di Viareggio; nel '22 è
nuovamente ospite della Biennale veneziana e alla Fiorentina Primaverile dove
espone la Portatrice e la Popolana che canta. Nel '26 è tra i protagonisti della
Mostra del Novecento italiano a Milano.
Nel '28 realizza il monumento ai Caduti di Brisighella e il suo Fante che dorme
viene esposto alla Quadriennale romana del '31. L'anno dopo, per il decennale
della Mostra della Rivoluzione Fascista esegue il Fante che canta e tre grandi
plastiche murali.
Nel '36 inizia a modellare il monumento a Francesco Baracca per la Piazza di
Lugo.
Nel 1939 la Quadriennale romana gli dedica una sala personale e gli conferisce
il Primo Premio Nazionale per la Scultura.
Nel '48, dopo una parentesi a Bologna, riprese il suo insegnamento a Roma come
docente di Nudo all'Accademia. Nella capitale lavorò alla decorazione della
Cappella di San Francesco nella Basilica di Sant'Eugenio, preparando il
Monumento ad Alfredo Oriani per Faenza e la tomba del musicista Francesco
Balilla Pratella a Lugo.
Nominato Accademico di San Luca nel 1960, morì a Roma nel 1972.
La mostra vicentina - la prima antologica organizzata in Italia dal 1980-
raccoglie sculture, disegni e lettere. Un gruppo straordinario di disegni a
tecniche diverse è esposto per la prima volta fuori dalla città di Faenza, così
come la maggior parte delle sculture tra le quali si contano numerosi inediti. I
disegni provengono per la maggior parte dalla Biblioteca Civica di Faenza,
depositaria del lascito ereditario dello scultore.
In occasione della preparazione di questa mostra sono stati studiati per la
prima volta l'intero epistolario e la ricca raccolta di documenti lasciati
dall'artista alla biblioteca pubblica della sua città , materiale interamente
inedito finora, di cui si dà pubblicazione nel catalogo. Si rievoca così il
clima artistico e culturale di un uomo che aveva rapporti con tutti i principali
artisti del suo tempo, da Mario Sironi a Marcello Piacentini, da Achille Funi, a
Bistolfi, a Lorenzo Viani, a Carlo Carrà , a F.T. Martinetti.
Il catalogo contiene testi di Beatrice Buscaroli, una ricca sezione
documentaria, un nuovo regesto della scultura dell'artista e un importante
apparato iconografico.
Biglietto unico 3 euro. Ingresso gratuito fino a 25 anni e ai possessori di
carta 60.
Orari: 10.30-13; 15-19 (lunedì chiuso)
Informazioni: Comune di Vicenza, Assessorato alle Attività Culturali, Levà degli
Angeli 11, 36100 Vicenza; tel. 0444 222122
Prenotazioni visite guidate tel. 0444 222122 fax 0444 222155
Ufficio Stampa
Studio ESSECI - Sergio Campagnolo- via San Mattia 16, 35121 Padova.
Tel.049 663499; fax 049 655098
Vicenza, Basilica Palladiana (LAMeC)