Ars Amandi. ''Dopo anni di vita in campagna, Pietro Perrone esprime oggi un violento rifiuto della natura (...) Una eccitazione plastica sospende una nuvola buia e bianca sopra un paesaggio che evoca Giotto e descrive uno degli inferni possibili''. (Massimo Riposati).
a cura di Massimo Riposati
Cedi, se lei fa resistenza; cedendo riuscirai vincitore. Cerca soltanto di far la parte che lei ti assegnerà. Se critica,
critica anche tu; qualunque cosa approvi, approvala anche tu; quello che dirà, tu lo confermerai; e ciò che nega
tu lo negherai. Se ride, ridi con lei; se piangerà, ricordati di piangere: imponga lei al tuo viso la sua legge.
Ovidio, Ars Amandi 2, 197-202
Dopo anni di vita in campagna Pietro Perrone esprime oggi un violento rifiuto della natura o meglio di una natura come allontanamento dal caos, dal sentimento della velocità: anomala armonia convenzionale.
Cerca il riscatto di una materia come finzione, ricostruzione meno nobile e più mentale di un desiderio, di un sogno: comunque dentro la pittura.
In questa esposizione di grandi opere recenti il graffio diventa urlo, le foglie appassiscono, il ramo si fa pietra.
I colori di una pioggia acida scavano abissi.
Elogio di una possibile sopravvivenza, senza eccessivi rispetti, in una dimensione apparentemente disperata ma resa poetica dall’esame e dal recupero di diversi disequilibri.
Una eccitazione plastica sospende una nuvola buia e bianca sopra un paesaggio che evoca Giotto e descrive uno degli inferni possibili: il miracolo della pittura ci restituisce un incanto.
Cosa riscatta l’umanità? La presenza costante di un simbolo che diviene personaggio, abitante improbabile di una ricostruzione teatrale del nostro Pianeta.
Il colore è elemento di respiro libero in una atmosfera contaminata. La finzione è assoluta.
Massimo Riposati
Catalogo: Edizioni Carte Segrete Organizzazione: C.M.R. 141 s.r.l.
Inaugurazione 4 maggio ore 18.30
Limen otto9cinque
via Tiburtina, 141 - Roma
Orario: lun-ven 16-20, sab su appuntamento
Ingresso libero