In mostra una ventina di opere pittoriche che indagano i rapporti che intercorrono fra il colore e la luce, in un dialogo con l'ambiente circostante inteso quale spazio di attraversamento risolutivo dell'arte.
Prosegue a pieno ritmo la
programmazione di Maab Studio d’arte:
dopo l’inaugurazione del nuovo spazio espositivo di Riviera San Benedetto,
contraddistinta
dalla mostra di Bruno Munari, il prossimo appuntamento è fissato per venerdì 6
maggio con l’opening dedicata
a Giovanni Lombardini, reduce dalla
recente e fortunata mostra 99>11Verso
il colore a cura di Leonardo Conti, svoltasi presso il Museo della Città di
Rimini in collaborazione con Maab Studio.
Saranno una ventina le
opere dall’artista riminese in mostra presso Maab Studio d’arte e parleranno
della costante ricerca, condotta negli ultimi anni, tesa a indagare i risvolti
più inediti di due elementi essenziali e imprescindibili del suo fare artistico:
il colore e la luce. Saranno proprio
il colore e la luce a dialogare con l’ambiente circostante, inteso quale spazio
di attraversamento risolutivo dell’arte.
Secondo
Lombardini il processo creativo
necessita fondamentalmente del colore, come l’artista stesso rivela: “In realtà
mi sembra di dipingere più con gli occhi che con le mani. Osservo il movimento
del colore, cerco di direzionarlo e di indicargli il percorso, ma alla fine
posso solo intuire quale sarà il risultato esatto. Per questo, lavoro con un
progetto nella mia mente, ma è un progetto che si evolve modificandosi durante
la realizzazione”.
Se
le Scie sono state paragonate
dalla critica a ponti di attraversamento luminoso, le Rime sono opere dal forte
impatto cromatico, dove ancora una
volta assoluto protagonista è il colore che si appropria dell’intera superficie
e dei bordi laterali, quasi a voler rimbalzare sulla parete. Negli Inventari il
confronto con
l’ambiente è ancora più evidente, dal momento che ogni sguardo svela il
riguardante, complice il potere del riflesso; tuttavia l’imperante riflessione
è sempre avvolta da una sottile patina di mistero. Completano il percorso espositivo
i cicli
precedenti dei + Luce, Brine, Pietre Preziose, Visuale
tattile che analizzano l’aggregazione di luce e colore mediante spazi sia
immaginari che reali.
L’approccio di Lombardini
all’arte
nasce parallelamente al suo grande interesse verso i materiali: nella seconda
metà degli anni ‘80 l’artista inizia a
dipingere su lastre radiografiche vergini, approdando successivamente alla
formica, rovesciando direttamente il colore su un foglio di formica applicata
su tavola. In precedenza, nel corso
degli anni '70, la presenza materiale delle cose e degli oggetti aveva condotto
la sua ricerca sui binari dichiaratamente poveristi: dai primi lavori con
l'erba (1971-72), alle scritte e alle stelle di sapone (1973-74) fino alle
grandi superfici pittoriche ottenute per strofinio di petali e fili d'erba su
tela, la scelta dei materiali deriva dalla consapevolezza del primato dei
fenomeni naturali e della struttura fenomenica dei comportamenti sensoriali.
Dagli anni '80 l’indagine di Lombardini si sposta tendenzialmente su materiali
più tecnologici: superfici lucide e non assorbenti, calchi manuali di oggetti e
persone mediante carta stagnola dipinta (1980-86), colate di vernice al rame e
bronzo su lastre radiografiche vergini (1987), fusioni di ghisa e sapone
(1989). Le opere recenti di
Lombardini nascono dalla scoperta e dall'uso sperimentale di materiali
inconsueti: colori mordenti e acrilico lucido trasparente, applicati su
formica, tavola o carta.
Brevi cenni biografici
Nasce a Coriano di Rimini nel 1950, dove attualmente vive. Compie
gli studi all'Accademia di Belle Arti di Urbino. Nel 1972 un suo lavoro Scarpe con
erba diventa immagine per il
primo manifesto pubblicato dalla medesima Accademia. Nel 2004 una sua personale
dal titolo "Metamorphosis" è inaugurata a Londra, nella galleria
Barbara Behan Contemporary Art, dove è presentata una selezione di opere dal 1971.
Nel febbraio 2007 espone Fiori finti,
opere su carta, alla galleria 705 di Stroudsburg in Pensilvenia U.S.A. Gli
ultimi lavori, raccolti sotto il titolo Inventari,
sono presentati nel 2007 alla galleria 23 di Cattolica (Rimini) e nel 2008
presso la Galleria
Poliart di Milano. Dal 2 al 25 aprile 2011, il Museo della Città
di Rimini ospita la sua personale 99>11Verso
il colore a cura di Leonardo Conti.
Inaugurazione venerdì 6 maggio, ore 18.30-21.30
Maab (nuova sede)
Riviera San benedetto, 15 - Padova
Orari di apertura: dal mercoledì al sabato 16.30 – 20.00
Ingresso libero