Spazio Rocco Scotellaro
Vigevano (PV)
via Cesarea, 49
0381 76364 FAX

Nino Sanfilippo
dal 6/5/2011 al 14/5/2011
mar e sab ore 17-19 mer e ven ore 21-23 dom ore 10-12 e 17-19

Segnalato da

Vincenzo Pellitta




 
calendario eventi  :: 




6/5/2011

Nino Sanfilippo

Spazio Rocco Scotellaro, Vigevano (PV)

Conubium. Uno sguardo ironico sul presente che trova espressione in colori vivaci, in audaci accostamenti di tinte calde e fredde e in una figurazione primitiva. A cura di Mariangela Maritato.


comunicato stampa

a cura di Mariangela Maritato

Antonino Sanfilippo, detto Nino, nasce a Trabia, cittadina turistica marina a 20 chilometri da Palermo. Frequenta il liceo classico a Palermo e, sempre nel capoluogo siciliano, si laurea in medicina e chirurgia. Svolge l'attività di medico in Sicilia e, dal 1990, in un paese della Lombardia.Ha sempre avuto la passione di giocare con i pennelli, i colori a olio, l'acrilico e quando si trasferisce in Nord Italia, durante le serate nebbiose, nostalgico dei colori della sua Sicilia, comincia a dipingere usando colori molto vivaci e intensi. Dopo un periodo trascorso a dipingere varie tematiche, nel 2006, affascinato dal tema del matrimonio, si propone al pubblico con il filone dedicato agli sposalizi, un po in disuso al nord, per cercare di invogliare le coppie alle nozze e lasciare un ricordo dei vecchi sposalizi della sua sicilia. Le piccole imperfezioni fisiche inserite volutamente nei prsonaggi, servono ad esternare la filosofia dell'artista sull'interiorità dell'essere umano: "nessuno è perfetto". Nel 2009, colpito dal sempre crescente numero di separazioni, decide di ironizzare le sue opere sul matrimonio, regalando alla sua arte un vivace linguaggio pittorico inconfondibile e molto originale.Ha esposto in varie parti d'Italia e nel mondo. Ha vinto diversi premi, sia in Italia che nel mondo. Ha ricevuto diverse critiche positive da critici d'atre italiani ed esteri.

Mariangela Maritato curatrice della mostra nel suo testo scrive:

La pittura naïf di Nino Sanfilippo
Uno sguardo ironico sul presente che trova espressione in colori vivaci, in audaci accostamenti di tinte calde e fredde e in una figurazione primitiva che racconta un momento di festa e di condivisione senza tralasciare i singoli passaggi che scandiscono lo svolgersi del rito: dalla firma in municipio allo scambio delle fedi in chiesa, dal ballo con gli invitati al taglio della torta. Nel diritto romano, il conubium è il presupposto giuridico perchè si possa parlare di iustae nuptiae (giuste nozze, matrimonio legittimo) che entrambi gli sposi devono possedere.

Il termine connubio, composto da "con" (in latino cum=mezzo, strumento) e "nubo" ("copro" ad indicare il velo con le quali le spose di coprivano da capo a piedi) indica ancora oggi l'unione in matrimonio, lo sposalizio, tema cardine dell'ultima produzione pittorica di Nino Sanfilippo che, con semplicità rappresentativa ed ingenuità in senso ottimistico e fiabesco, dipinge senza tecnicismi di derivazione scolastica ed accademica scene di nozze coperte da un velo d'ironia, quel "sentimento della realtà che – come scrisse il critico Francesco De Sanctis – si mette dirimpetto quel mondo già tanto venerato, e ride".

In "Tuffo a mare" (olio su tela, 40x50, 2003), due sposi si tuffano in acqua tra palloncini colorati e salvagenti di fronte agli occhi sbigottiti degli invitati che assistono allo spettacolo su una barca a remi, tenendo tra le mani degli aquiloni. L'allegria e l'euforia del momento trova espressione in una pittura istintiva che riflette l'emozione e l'ingenuità del gesto e in colori mediterranei che ricordano le tinte e le decorazioni di antichi carretti siciliani.

Prospettive e proporzioni sono annullate e l'immagine assume un carattere fiabesco che riporta all'innocenza della prima infanzia che nell' opera, "Brindisi dietro il sipario" (olio e acrilico su tela, 40x50, 2007) ritroviamo simboleggiata da un fanciullo ritratto di spalle che esulta, seduto, al tavolo degli sposi. Tende rosse laterali incorniciano la composizione come se la scena si svolgesse sul palcoscenico di un teatro a beneficio di un pubblico senza il quale il rito perderebbe valenza e il quadro la sua ragione d'essere.

Nelle opere di Sanfilippo, l'allegria si mescola con la malinconia e il sogno con il ricordo. Quando nel 1990 l'artista, originario di Trabia (cittadina a venti chilometri da Palermo) e medico di professione lascia la Sicilia per trasferirsi a Gravellona, in provincia di Pavia, durante le grigie serate nebbiose, nostalgico dei colori della sua terra, comincia a dipingere scegliendo colori vivi ed intensi e tematiche legate alla vita quotidiana della società siciliana. Lo fa timidamente e da autodidatta, considerando la pittura un hobby e l'arte una sorta di cripta, un resto della realtà psichica. Nel 2006 si propone al pubblico con il filone dedicato alla sposa e al matrimonio. Una scelta dettata dalla consapevolezza della crisi della famiglia nella società contemporanea, dall'aumento delle separazioni e dei divorzi e dalla nostalgia dei vecchi matrimoni siciliani.

Si afferma quindi come pittore naïf, termine con il quale Wilhelm Ude definì pittori come Henri Rousseau, Louis Vivin, Camille Bombois o André Bauchant e che verrà comunemente usato dal 1964, con la mostra, “Le Monde des Naifs” tenutasi al Musée National d’Art Moderne di Parigi. La sua pittura è espressione originale di una creatività che non si colloca all'interno di correnti artistiche o di pensiero, ma riprende e riproduce il suo personale punto di vista sulla società. L'ingenuità definisce una forma libera e sincera di interpretazione dei fatti e della realtà, una forma in cui è possibile custodire la semplicità della vita che assurge ad arte per il suo carattere isolato, diverso, e per la ricerca interiore di un' espressione di serenità, di tranquillità e di spensieratezza.

Inaugurazione 7 maggio ore 17.30

Spazio Rocco Scotellaro
via Cesarea, 49 - Vigevano (PV)
Orario: Mart. Giov. Sab. e Dom. 17-19 Merc. e Ven. 21 – 23

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