Museo Morandi
Bologna
piazza Maggiore, 6 (Palazzo d'Accursio)
051 2193332, 051 2193294 FAX 051 2193403
WEB
Max Klinger
dal 25/10/2002 al 5/1/2003
051 269267 FAX 051 269267
WEB
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MuseoMorandi



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Max Klinger



 
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25/10/2002

Max Klinger

Museo Morandi, Bologna

Per l'occasione sono state selezionate ventiquattro incisioni, provenienti da un'unica collezione privata bolognese, eseguite fra il 1879 e il 1894, appartenenti a sette dei quattordici cicli incisori realizzati dall'artista tedesco.


comunicato stampa

Nella Sala Ottagonale del Museo Morandi, una rassegna dedicata all'opera grafica di Max Klinger.
Per l'occasione sono state selezionate ventiquattro incisioni, provenienti da un'unica collezione privata bolognese, eseguite fra il 1879 e il 1894, appartenenti a sette dei quattordici cicli incisori realizzati dall'artista tedesco e rappresentative di vari passaggi e ricerche nel suo prolifico percorso creativo.

Max Klinger (Lipsia, 1857 - Grossjena, 1920) vide riconosciuto il suo talento fin da giovanissimo e, nel corso di una carriera coronata da un notevole successo, si cimentò con uguale abilità in ogni tecnica pittorica, scultorea e incisoria. Tuttavia una piena rivalutazione della sua importanza da parte dei ricercatori e degli studiosi, se non dei molti artisti che ne hanno apertamente ammirato le invenzioni, è avvenuta solo in anni recenti.

La vasta diffusione delle sue incisioni, peraltro, lo ha reso famigliare da tempo a un pubblico assai ampio. Proprio su quest'ambito della sua produzione si concentra la mostra al Museo Morandi, che, attraverso una ristretta ma accurata selezione, mette in risalto il fervore immaginativo e il virtuosismo esecutivo di Klinger.

Klinger è un grande maestro dell'incisione come Morandi e, anche se con esiti molto diversi, possiede la stessa straordinaria capacità di esprimere in simboli visivi l'intero registro delle emozioni e dei turbamenti più intimi. Ambedue considerano l'incisione una sfera molto importante dell'attività artistica e la praticano in maniera indipendente rispetto a quella pittorica.

Dotato di una notevole cultura, Klinger attinse concetti e ispirazioni sia dalla musica sia dalla letteratura, ma non si appiattì mai su intenti meramente illustrativi. Ogni ciclo si connota così con motivazioni e modi suoi propri, dalla trasformazione ironica delle trame dei miti classici in Salvezza per le vittime di Ovidio (Opus II) del 1879 allo stravolgimento dell'interpretazione delle narrazioni sacre in Eva e il futuro (Opus III) del 1880; dalla libera invenzione di scene mitologiche, fiabesche, oniriche o allegoriche in Intermezzi (Opus IV) del 1881 alla descrizione di vicende amorose in Amore e Psiche (Opus V) e Un guanto (Opus V), del 1880, e Un amore (Opus X) del 1887; fino alla libera elaborazione delle suggestioni ricevute dalla musica nelle Brahmsphantasie (Opus XII), che lo stesso Brahms accolse con entusiasmo, vedendo nelle immagini di Klinger la facoltà di rispecchiare e addirittura amplificare l'emozione provocata dalle sue composizioni.

La mostra è realizzata grazie al sostegno dell'Associazione Amici del Museo Morandi e dell'azienda APA - Ferrario Color.

orari: 10-18 tutti i giorni, chiuso il lunedì
ingresso: euro 4,00 - ridotto euro 2,00 informazioni: tel. 051.203332

Bologna, Museo Morandi, Palazzo d'Accursio, Piazza Maggiore 6

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