Facolta' di Architettura Aldo Rossi
La mostra si articola nell'esposizione di 67 fotografie sul tema dei luoghi dell'architettura e del paesaggio, e presenta una sezione dedicata alla rappresentazione dell'opera di Aldo Rossi.
Mostra e volume a cura di Gino Malacarne, Ildebrando Clemente e Alessandra Moro con la collaborazione scientifica di Paola Borgonzoni Ghirri.
La “Facoltà di Architettura Aldo Rossi” presenta martedì 10 maggio 2011 la mostra di fotografia “Luigi Ghirri architetture e paesaggi”, presso la ex Chiesa dello Spirito Santo a Cesena.
Luigi Ghirri è tra gli autori più importanti e influenti nel panorama della fotografia contemporanea, di cui rappresenta e costituisce un importante punto di riferimento. La sua produzione fotografica è ormai considerata di valore universale. Per il cambiamento che ha impresso al modo di rappresentare il paesaggio nel corso degli anni, si può infatti parlare, a proposito della sua opera, di un vero e proprio patrimonio culturale.
Di lui lo scrittore Gianni Celati ha scritto “Per lui la fotografia era un lavoro del pensiero, come la filosofia e la poesia. E rientrava in una attività che è sempre esistita, quella di formarci immagini del mondo, che siano una misura dell’esperienza.”
Attraverso ricerche che hanno visto Luigi Ghirri al centro di un animato dibattito culturale sul significato dei luoghi della vita dell’uomo e sul ruolo che la fotografia può svolgere per una loro più autentica conoscenza, il fotografo emiliano ha svolto una lunga e profonda riflessione sul tema del paesaggio, raggiungendo una essenzialità da intendersi come riflesso e misura dei caratteri del paesaggio italiano e dell’architettura dei suoi luoghi.
Inoltre le fotografie di Ghirri hanno cambiato il modo di intendere la fotografia di architettura, definendo un punto di vista particolare oltre lo specialismo.
Restituiscono, infatti, un’immagine dei luoghi, dove lo sguardo del fotografo registra il risultato inatteso dell’incontro tra l’artificio del progetto, la città storica e il dato naturale, costruendo di fatto paesaggi capaci di suscitare atmosfere impreviste ed emozionali.
La mostra si articola nell’esposizione di 67 fotografie sul tema dei luoghi dell’architettura e del paesaggio, e presenta una sezione dedicata alla rappresentazione dell’opera di Aldo Rossi.
La realizzazione della mostra e del catalogo è stata resa possibile grazie al prestito delle fotografie da parte dell’archivio Eredi di Luigi Ghirri e della Fototeca della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia, dove sono conservati i negativi e le diapositive originali.
L’archivio Eredi di Luigi Ghirri ha gentilmente messo a disposizione anche alcune fotografie della collezione vintage.
L’esposizione è accompagnata da un catalogo, a cura di Gino Malacarne, Ildebrando Clemente e Alessandra Moro, con la collaborazione scientifica di Paola Borgonzoni Ghirri, per la collana Architettura, della Facoltà di Architettura “Aldo Rossi” dell’Università di Bologna, edita da CLUEB.
Nel catalogo sono riprodotte tutte le fotografie presenti in mostra, in quadricromia, e sono ripubblicati alcuni importanti testi di Luigi Ghirri e un testo che lo scrittore Gianni Celati ha dedicato al lavoro di Ghirri, oltre ad alcuni scritti dei curatori. Inoltre sono presenti un’intervista di Emanuela Teatini a Luigi Ghirri e una nota biografica.
Si ringrazia la Fondazione Aldo Rossi per la concessione della riproduzione delle immagini relative alle opere e allo studio di Aldo Rossi.
Nota biografica
Luigi Ghirri inizia la sua personale attività agli inizi degli anni ’70, dopo aver maturato un particolare approccio al mondo della produzione delle immagini all’interno delle esperienze dell’arte concettuale. Negli stessi anni lavora anche come grafico e nel 1975 è indicato come “Discovery” del Photography Year da “Time-Life” su cui pubblica un portfolio di otto pagine; sempre nello stesso anno partecipa alla mostra Photography as Art di Kassel.
Nel 1982 è invitato alla Photokina di Colonia, dove partecipa alla mostra Photographie 1922-1982, e nella quale viene presentato come uno dei fotografi più significativi e importanti del XX secolo. Negli stessi anni all’attività espositiva, sempre più intensa, dà il via a ricerche che verranno pubblicate con i titoli Diaframma 11,1/125 Luce naturale e Italiailati. Del 1972-1974 è il lavoro Colazione sull’erba; nel 1973 realizza Atlante e tiene la prima mostra personale a Modena.
Nel 1977 fonda, insieme a Paola Borgonzoni e Giovanni Chiaramonte, la casa editrice Punto e Virgola, per i tipi della quale pubblica, in Italia e in Francia, Kodachrome (1978), frutto di una ricerca intrapresa all’inizio del decennio e organizza mostre quali Iconocittà (1980), Viaggio in Italia (1984), Esplorazioni sulla Via Emilia (1986). Esperienze che lo vedono all’inizio e al centro di un animato dibattito culturale sul significato dei luoghi della vita dell’uomo e sul ruolo che la fotografia può svolgere per una loro più autentica conoscenza.
Nel 1979 il CSAC dell’Università di Parma gli dedica una grande mostra monografica.
Sono anche gli anni di un ricco sodalizio intellettuale con lo scrittore Gianni Celati col quale “viaggia” per la penisola con l’intenzione di riscoprire e dare un volto ai suoi luoghi
essenziali al di là di ogni spettacolarizzazione mediatica, documentaristica o di cronaca, e di qualsivoglia sensazionalismo e asservimento televisivo. La cosiddetta 'stagione del paesaggio' degli anni Ottanta, voluta e tenacemente sostenuta da Vittorio Savi, si estese con la collaborazione alla rivista di architettura “Lotus International”, per la quale, nel 1982, fotografa il cimitero di Modena di Aldo Rossi e inizia un intenso lavoro finalizzato all’analisi dell’architettura e del paesaggio italiano realizzando volumi su Capri (1983), con Mimmo Jodice, l’Emilia Romagna (1985-1986), Aldo Rossi (1987).
Questa lunga e profonda riflessione sul tema del paesaggio culmina con la realizzazione dei volumi Paesaggio italiano e Il Profilo delle nuvole, entrambi pubblicati nel 1989 in cui la ricerca di Ghirri approda ad una essenzialità da intendersi come riflesso e misura dei caratteri e della bellezza del paesaggio italiano e dell’architettura dei suoi luoghi.
Svolge anche un’importante opera di organizzazione di progetti espositivi, tra cui Iconicittà (1980) al Pac di Ferrara, Penisola (1983) al Forum Stadtpark di Graz, Viaggio in Italia (1984) mostra itinerante, e Descrittiva (1984) per il Comune di Rimini.
Nel 1985 pubblica un volume sulle opere di Paolo Portoghesi e porta a termine un lavoro sulla Città Universitaria di Piacentini, l’anno successivo intraprende il progetto di lettura del paesaggio padano e più in generale del paesaggio italiano.
Nel 1988 viene pubblicato il volume Il Palazzo dell’Arte di A.C.Quintavalle, corredato da una sua ricerca fotografica sui principali musei italiani e stranieri. Nel 1991 conclude un lavoro su Giorgio Morandi, che lo aveva impegnato per due anni.
Numerose sono le pubblicazioni dedicate alla sua opera. I suoi lavori sono conservati presso varie istituzioni museali nel mondo tra cui: Stedelijk Museum (Amsterdam), Musée-Chateau (Annecy), Musée de la Photographie Réattu (Arles), Polaroid Collection (Cambridge, Massachusetts), Musée Nicéphore Niépce (Chalon-sur- Saone), Museum of Fine Arts (Houston), Galleria Civica (Modena), Canadian Centre for Architecture - Centre Canadien d’Architecture (Montreal), Museum of Modern Art (New York), Cabinets des stampe - Bibliotèque Nationale (Paris), Fond National d’Art Contemporain (Paris), Collection Fnac (Paris), Centro Studi e Archivio della Comunicazione (Parma), Biblioteca Panizzi - Fototeca (Reggio Emilia), Palazzo Braschi - Archivio Fotografico Comunale (Roma), Fotomuseum - Winterthur (Svizzera), Nouveau Musée National de Monaco (Monaco).
Inaugurazione della mostra martedì, 10 maggio 2011, ore 17.30
Chiesa dello Spirito Santo
Via Milani - Cesena
Orario di apertura: lunedì - venerdì ore 16.30 - 19.30
sabato e domenica ore 10.00 - 13.00 / 16.30 - 19.30
Ingresso gratuito