Una rassegna completa sul cinema del regista russo e una mostra fotografica articolata in tre sezioni: le polaroid scattate da Tarkovskij, le immagini di Lev Gornung (origine iconografica del film Lo specchio) e le fotografie scattate sul set dei film. La mostra costituisce un evento eccezionale per la qualita' e la quantita' del materiale esposto; le 80 polaroid sono una selezione di oltre 300 scatti, risalenti agli anni 1979-1983 e divisi in due momenti, le immagini dell'ultimo periodo russo e del primo periodo vissuto in Italia.
a cura di Andrej A.Tarkovskij
In occasione dei 25 anni dalla scomparsa del regista russo Andrej Tarkovskij (4 aprile 1932 - 29 dicembre 1986), uno dei più grandi Maestri di cinema del Novecento, l’Istituto Internazionale Andrej Tarkovskij e la Provincia di Milano/Assessorato alla cultura, in collaborazione con Fondazione Cineteca Italiana, propongono una mostra fotografica e una rassegna completa sul cinema del regista russo.
La mostra, a cura di Andrej A. Tarkovskij, presidente dell’Istituto Internazionale Andrej Tarkovskij, è aperta allo Spazio Oberdan dal 13 maggio al 12 giugno ed è articolata in tre sezioni: le polaroid scattate da Andrej Tarkovskij, le immagini di Lev Gornung (origine iconografica del film Lo specchio) e le fotografie scattate sul set dei film.
E’ la prima volta che una mostra così documentata e completa su Tarkovskij viene presentata, non solo in Italia ma nel mondo, e costituisce un evento eccezionale per la qualità e la quantità del materiale esposto e per la fragilità stessa del supporto (come noto delle polaroid, diversamente da riproduzioni fotografiche che partono da un negativo, può esistere una sola copia) che fa della mostra milanese un evento difficilmente replicabile.
Le 80 polaroid sono una selezione di oltre 300 scatti, risalenti agli anni 1979-1983 e divisi in due momenti, le immagini dell’ultimo periodo russo e del primo periodo vissuto in Italia.
Per la prima volta in Italia vengono mostrate 20 polaroid inedite, scattate dal regista, oltre alle 60 immagini già pubblicate nel volume Luce istantanea (Ultreya, 2002), divenuto un libro di culto tra gli appassionati di fotografia e dell’opera tarkovskiana.
Le polaroid sono un aspetto poco conosciuto dell’opera artistica di Andrej Tarkovskij, l’unica testimonianza del Tarkovskij fotografo, che riafferma la profondità dello sguardo del Maestro, già noto per la bellezza e l’intensità delle sue immagini cinematografiche.
Sono immagini di un mondo interiore, immagini degli affetti, di luoghi reali e immaginari, immagini della memoria e del tempo, immagini che costituiscono l’ossatura del cinema e della visione di chi ha portato sullo schermo “un nuovo linguaggio che gli permette di afferrare la vita come apparenza, la vita come sogno” (Ingmar Bergman), immagini di un cinema dove la visione abbraccia tutta la realtà, il visibile e il non visibile, in quella “camera dove io avrei voluto penetrare e dove lui si trovava perfettamente a suo agio” (I. Bergman).
Attraverso questa camera, Tarkovskij ha creato immagini fotografiche che rileggono l’ossatura della sua cinematografia come se anche le numerose immagini famigliari ne facessero parte.
Alla concretezza della vita rappresentata dalle polaroid, si accompagnano i vitali ricordi impressi nelle lastre di Lev Gornung, lo Zio Leva, grande fotografo, poeta e amico di famiglia, il lavoro appassionato sul set dei film, tutte immagini che come tasselli di un unico mosaico ci conducono all’interno dell’opera e della vita del regista, un mondo unitario, senza cesure, come se la creazione cinematografica attingesse dal quotidiano e viceversa.
Si tratta di altre 70 foto dall’archivio del regista che completano la mostra illustrando l’infanzia del regista e ripercorrendo la genesi del film autobiografico Lo specchio. E’ una testimonianza sulla Russia del primo Novecento, sul mondo poetico di Arsenij Tarkovskij, grande poeta e padre del regista, la cui arte era la principale fonte ispiratrice del figlio.
Numerosi volti si incontrano in questo viaggio iconico, il volto del figlio e della donna amata, il volto dell’amico poeta, e prima i volti e i giochi di Andrej e di sua sorella Marina, la dolcezza della madre, la casa natale, l’immensa campagna russa dove una presenza di affetti s’immerge in un imprendibile assenza. E poi il paesaggio italiano, come se si stagliasse dalle nebbie lucenti dei paesaggi russi, come se la nostalgia ricostruisse il proprio luogo, arriva a creare il luogo della memoria.
Alla mostra è affiancata una retrospettiva completa dell’opera cinematografica di Andrej Tarkovskij, dal 16 maggio al 9 giugno 2011, nella Sala Alda Merini dello Spazio Oberdan. Ingresso € 5,50 (proiezione delle ore 15: € 3,50) più tessera Cineteca Italiana € 3,00. Fatta eccezione per Nostalghia, presente in rassegna in edizione italiana, tutti i film son proiettati in copie nuove e in versione originale con sottotitoli in italiano, inclusa l’ultima opera, Sacrificio. Da almeno dieci anni, una rassegna completa di Tarkovskij non viene proposta a Milano. Oltre ai titoli firmati da Tarkovskij, la rassegna comprende Elegia moscovita, omaggio di Alexandr Sokurov al suo riconosciuto Maestro.
Ecco le pellicole in programma:
Il rullo compressore e il violino, Mosfilm, Russia, 1960 - L’infanzia d’Ivan, Mosfilm, Russia, 1962 -
Andrej Rublev, Mosfilm, Russia, 1966 - Solaris, Mosfilm, Russia, 1972 - Lo specchio, Mosfilm, Russia, 1974 –
Stalker, Mosfilm, Russia,1979 - Il tempo di viaggio, documentario con Tonino Guerra, RAI, Italia, 1980 -
Nostalghia, RAI-Gaumont, Italia-Francia, 1983 - Sacrificio, Swedish Film Institute, Svezia, 1986.
Sa. 21 mag. (h 20.45)
Do. 29 mag. (h 15)
Andrej Rublëv
R. e mont: A. Tarkovskij. Sc.: A. Tarkovskji, Andrej Mikhalkov- Koncalovskij. Fot.: Vadim Jusov. Int.: Anatolij Solonicyn, Ivan Lapikov, Nikolaj Grinko, Nikolaj Sergeev, Irma Rauch, Nikolaj “Kolja” Burljaev. URSS, 1966, b/n e col., 185’, ver. orig. sott. italiani.
Ambientato in un cupo e violento Medioevo e diviso in nove capitoli e un epilogo, il film procede attraverso lo sguardo del monaco e pittore di icone Andrej Rublëv. Il grande artista del passato diventa ora protagonista ora testimone silenzioso di eventi diversi che vanno a comporre un grandioso affresco della Russia del ‘400, in cui i fatti storici si alternano a momenti di riflessione sul rapporto arte-potere.
Ve. 20 mag. (h 17)
Gio. 9 giu. (h 16.30)
Elegia moscovita
R.: Alexander Sokurov. Int.: A. Tarkowskij, Tonino Guerra, A. Sokurov (voce narrante). Urss, 1987, b/n, 88’.
Una percezione soggettiva della personalità e dell’opera di Andrei Tarkovskij seguendo la sua traiettoria artistica e il suo destino di esule. «Ciascun russo in fondo all’anima è un “tagliaboschi”: chi per caso, chi per volontà. Ciascuno di noi si apre un passaggio attraverso la vita come attraverso la taiga sopportando strani sacrifici». (A. Sokurov)
Ma. 17 mag. (h 20.30)
Do. 22 mag. (h 17)
L’infanzia di Ivan
R.: A. Tarkovskij. Sc.: Michail Papava, Vladimir Bogomolov (in collaborazione con E. Smirnov), da temi del racconto Ivan di V. Bogomolov. Fot.: Vadim Jusov. Int.: Nikolaj “Kolja” Burljaev, Nikolaj Grinko, Valentin Zubkov, Evgenij Zarikov, Stepan Krylov, Dmitrij Miljutenko. URSS, 1962, b/n, 95’, ver. orig. sott. italiani.
Ivan, orfano dodicenne, lavora per la Resistenza. Il suo coraggio, alimentato dall’odio verso i nazisti, si spinge fino all’incoscienza. Il tentativo di sottrarlo agli orrori bellici da parte di un giovane militare non servirà a salvarlo.
Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia 1962 (exaequo con Cronaca familiare di Valerio Zurlini)
Prima della proiezione di mercoledì 17 maggio, incontro sull’arte e il pensiero di Andrej Tarkovskij. Intervengono Andrej Tarkovskij (figlio del grande regista) e altri studiosi.
Ve. 20 mag. (h 18.45)
Gio 9 giu. (h 18.30)
Nostalghia
R.: A. Tarkovskij. Sc.: A. Tarkovskij, Tonino Guerra. Fot.: Giuseppe Lanci. Int.: Oleg Jankovskij, Erland Josephson, Domiziana Giordano, Patrizia Terreno, Laura De Marchi, Milena Vukotic, Delia Boccardo. Italia/URSS, 1983, col., 130’, ver. italiana.
Il viaggio in Italia di uno scrittore russo per fare ricerche su un musicista del ‘700, suo compatriota ed esule nel nostro paese. Le magiche atmosfere del paesaggio toscano riaccendono in lui la nostalgia per la sua patria e trasformano il suo viaggio in un percorso di conoscenza che si concluderà con la morte.
Gio. 26 mag. (h 18.45)
Me. 8 giu. (h 16.30)
Il rullo compressore e il violino
R.: A. Tarkovskij. Sc.: A. Tarkovskji, Andrej Mikhalkov-Koncalovskij. Fot.: Vadim Jusov. Int.: Igor Fomcenko, Vladimir Zamanskij, Nina Arkangelskaja, Marina Adzubej, Jura Brusser, Slava Borisov. URSS, 1960, col., 55’, ver. orig. sott. italiani.
Sasa, un bambino di sette anni, studia violino al conservatorio e per questo viene irriso dai suoi coetanei. Poi incontra Sergej, operaio che lavora al rullo compressore e che gli farà comprendere il valore dell’amicizia.
Tempo di viaggio
R.: A. Tarkovskij, Tonino Guerra. Int.: A. Tarkovskij, T. Guerra.
Italia, 1983, col., 60’.
Un documentario sulla lavorazione di Nostalghia in cui Tonino Guerra accompagna Tarkovskij nella ricerca dei luoghi in cui fare le riprese. Il viaggio è anche l’occasione per i due di confrontare le loro idee sul ruolo dell’artista, sia egli poeta o cineasta. In particolare Tarkovskij, rammaricato nel constatare che per molti registi quello del cinema è solo un mestiere, senza preoccupazioni per la responsabilità morale che esso comporta, tiene a sottolineare che “il cineasta è un artista né più né meno di un pittore o un musicista e, come questi, deve consacrarsi interamente alla sua arte”.
Lu. 16 mag. (h 20.30)
Ve. 27 mag. (h 21)
Sacrificio
R. e sc.: A. Tarkovskij. Fot.: Sven Nykvist. Mus.: La passione secondo Matteo di Johann Sebastian Bach. Int.: Erland Josephson, Susan Fleetwood, Allan Edwall, Gudrun Gisladottir, Sven Wolter, Valerie Mairesse. Svezia/Francia/GB, 1986, col., 143’, ver. orig. sott. italiani.
Nella sua casa su un’isola svedese l’anziano intellettuale Alexander sta festeggiando con i familiari il compleanno quando dalla televisone arriva l’annuncio di una misteriosa catastrofe. Alexander invoca Dio, offrendogli tutto ciò che ha purché tutto ritorni come prima. Dà fuoco alla sua casa, rinuncia al figlioletto, si vota al silenzio, accetta di essere scambiato per un folle.
Premio speciale della giuria al festival di Cannes 1986.
Do. 22 mag. (h 10)
Me. 25 mag. (h 18)
Me. 8 giu. (h 20.30)
Solaris
R. e mont.: A. Tarkovskij. Sc.: A. Tarkovskji, Fridrik Gorenštein. Fot.: Vadim Jusov. Scenog.: Michail Romadin. Int.: Donatas Banionis, Natalia Bondarčuk, Jurij Jarvet, Anatolij Solonicyn, Nikolaj Grinko. URSS, 1972, col., 165’, ver. orig. sott. italiani.
Lo scienziato Kris Kelvin viene spedito in missione su una base spaziale in orbita intorno al misterioso pianeta Solaris. Kelvin scoprirà che la massa magmatica del pianeta produce delle radiazioni sconosciute in grado di materializzare ricordi, desideri e paure di uomini e donne. Lui stesso subirà l’influsso delle radiazioni riincontrando la moglie morta anni prima.
Premio speciale della giuria al festival di Cannes 1972.
Do. 22 mag. (h 21)
Ve. 27 mag. (h 17)
Do. 29 mag. (h 10)
Lo specchio
R.: A. Tarkovskij. Sc.: A. Tarkovskji, Aleksandr Misarin, versi di Arsenij Tarkovskij letti da A. Tarkovskij. Fot.: Georgij Rerberg. Int.: Margarita Terechova, Filipp Jankovskij, Oleg Jankovskij, Ignat Danilcev, Anatolij Solonicyn. URSS, 1974, b/n e col., 105’, ver. orig. sott. italiani.
Riflessione di Tarkovskij sulla propria vita attraverso due storie “a specchio”: quella di un bambino che vive con la sorellina e la madre (il padre se n’è andato), e quella di un uomo che ha lasciato moglie e figlio. Nelle due figure del bambino e dell’uomo adulto forse si cela lo stesso regista.
Ma. 17 mag. (h 17.15)
Sa. 28 mag. (h 18.30)
Stalker
R.: A. Tarkovskij. Sc.: Arkadij e Boris Strugackij, dal loro racconto Picnic sul ciglio della strada, versi di Fedor Tjutcev e Arsenij Tarkovskij. Fot.: Aleksandr Knjazinskij. Int.: Aleksandr Kajdanovskij, Anatolij Solonicyn, Nikolaj Grinko, Alisa Frejndlich, Natasha Abramova. URSS, 1979, b/n e col., 161’, ver. orig. sott. italiani.
La “zona” è territorio proibito. Ma, pagando la persona giusta (lo stalker: cacciatore alla posta), vi si può accedere. Nella “zona”, contaminata da qualche evento misterioso non identificato, c’è una stanza entrando nella quale si possono vedere esauditi i propri desideri, anche quelli più segreti e pericolosi.
Retrospettiva completa dell’opera cinematografica di Andrej Tarkovskij
dal 16 maggio al 9 giugno 2011
nella Sala Alda Merini dello Spazio Oberdan.
Ingresso € 5,50 (proiezione delle ore 15: € 3,50)
più tessera Cineteca Italiana € 3,00.
Inaugurazione: venerdì 13 maggio alle ore 18.30
Spazio Oberdan
Viale Vittorio Veneto 2, Milano
Orari mostra: 10-19.30, martedì e giovedì fino alle 22
chiuso lunedì
Ingresso libero