Coda. Un video distributo porta a porta che ricostruisce la memoria collettiva dell'esperienza del cinema nelle vecchie sale del centro storico, in particolare del cinema Hesperia.
a cura di Marta Ferretti e Gaia Martino
Cosa rappresenti il cinema e come è cambiata la sua funzione sociale è il punto di partenza dell'intervento di Nina Fiocco. CODA si concentra sulla scomparsa del cinema inteso come punto di riferimento per un'intera comunità.
Il cinema rispondeva a una precisa esigenza sentita per lungo tempo dai cittadini di Treviso: impegnare il tempo libero in un momento di svago condiviso. Le sale del centro storico, di cui oggi solo poche rimangono ancora attive, costituivano una rete di cinema differenti, ciascuno con la propria programmazione e le proprie caratteristiche. L’Hesperia, in particolare, era uno dei fulcri principali di questa rete, uno dei luoghi più frequentati: «all'Hesperia c'era sempre la coda».
CODA ricostruisce la memoria collettiva di quel tipo di esperienza ormai trasformata da una dimensione di condivisione ad una di anonimato. Nel video scorrono tutti i titoli di coda dei film visti all'Hesperia e suggeriti dalle persone intervistate a Treviso, alternati ad alcune delle loro testimonianze. L’intervento è intenzionalmente antispettacolare in quanto annulla la dimensione di intrattenimento, mettendo in relazione due tipi di comunità che in modo diverso costruiscono il significato del cinema: coloro che hanno partecipato alla realizzazione del film e coloro che di quel film hanno deciso di fare un'esperienza collettiva. Il tempo del lavoro e il tempo libero trovano in CODA un momento di aderenza reciproca: il transitorio passaggio dei titoli di coda dichiara conclusa la narratività dello spettacolo e al tempo stesso accompagna il pubblico all’uscita, in un momento in cui il brusio collettivo in sala e il susseguirsi dei nomi sullo schermo si sovrappongono l’un l’altro. Nel video questa interferenza è resa formalmente in un unico momento: i racconti delle esperienze dei vissuti al cinema si uniscono ai titoli di coda.
Il video verrà distribuito porta a porta, con un'azione che sottolinea la scomparsa del cinema come luogo di incontro, frammentando la fruizione nel privato delle singole esperienze individuali. La bacheca Neohesperia viene privata della sua funzione, con l'intento di riflettere radicalmente l'assenza attraverso un gesto che risulta volutamente mimetico, così come è stata la chiusura del cinema riassorbita all'interno della città. L’ intervento diventa efficace in quanto invisibile, sfruttando la complicità dell’abitudine alla non osservazione dei fenomeni che avvengono al di fuori della sfera privata. Neohesperia ospita l’intervento di Nina Fiocco che si sviluppa seguendo un percorso differente e inedito a partire dalla stessa premessa già indagata da altri artisti invitati a Neohesperia: il rimando di questo spazio all’orizzonte del cinema. Marta Ferretti e Gaia Martino hanno risposto all’invito di Neohesperia e conducono un’altra esperienza curatoriale in uno spazio che si vuole aperto a collaborazioni esterne.
Immagine: Coda, still video, 2011. /Italy Shengen Area, 2010./ Nina Fiocco. Usce, 2010. Nina fiocco Giulia Gabrielli
Inaugurazione 15 maggio ore 19
Neohesperia
via Porta Carlo Alberto - Treviso