Enrico Accatino
Getulio Alviani
Jacques Busse
Sergio De Castro
Mario Deluigi
Jiri Hilmar
Jean Leppien
Enzo Mari
Marcello Morandini
Cesare Peverelli
Vincent Pirruccio
Sergio Ragalzi
Paolo Scheggi
Gianni Secomandi
Turi Simeti
Attilio Steffanoni
Impressioni acromatiche nell'arte moderna 1950-2000. Nelle opere esposte il non-colore traduce la potenza simbolica del b/n in forza espressiva. Come nel caso del grattage degli anni '50 di Mario Deluigi, dei supporti lavorati con tecniche industriali da Getulio Alviani; degli elementi di carta bianca in successione di Jiri Hilmar o del rilievo scelto da Turi Simeti.
La mostra che la Galleria Michelangelo propone per il mese di maggio consente di accostarsi al pensiero e alla sensibilità di alcuni artisti che attraverso l’espressività pura dell’acromatismo e con diversi linguaggi stilistici presentano la propria concezione della realtà.
La decisione di svincolarsi dall’uso dei colori in favore del bianco e del nero è una scelta non semplice e radicale, finalizzata a far emergere il senso profondo della realtà piuttosto che la sua apparenza. L’acromatismo è ascrivibile alla dimensione del sacro e del mistero: il nero è legato alla tenebra, al caos primordiale che domina prima dell’avvento della luce; il bianco è legato alla luce stessa, che dona ordine razionale e rende possibile la conoscenza del mondo.
L’assenza di colore può esprimere il desiderio di un “nuovo inizio” o di un ritorno alla semplificazione razionale e al puro concetto ma può anche rappresentare un atto di ribellione nei confronti della sovrabbondanza cromatica della contemporaneità.
Nelle opere esposte in mostra l’utilizzo del non-colore traduce la potenza simbolica originaria del bianco e del nero in potenza espressiva, come nel caso del grattage degli anni ‘50 di Mario Deluigi (1901-1978), dove i segni hanno la funzione di liberare la luce, che è concepita come un valore strutturale e interno al dipinto; Getulio Alviani (1939) rinnega il pigmento per riportare alla luce il supporto dell’opera, lavorato con tecniche industriali; Jiri Hilmar (1937) pone nelle sue opere elementi di carta bianca in perfetta successione, dove lo spettatore viene attirato dall’ondeggiare e dal respirare dall’insieme; Turi Simeti (1929) sceglie l’acromatico e la tecnica del rilievo come unica forma compositiva.
Immagine: Jiri Hilmar, Aumento di luce materia, 1972, rilievo, cm 120x15,4x120
Evento inserito nel programma “ARTDATE”
ARTDATE è una giornata dedicata all’arte moderna a contemporanea, con oltre 30 tra inaugurazioni, conferenze, visite guidate, studio visit, collezioni private, feste. ARTDATE è promosso da THE BLANK il nuovo network di Bergamo che riunisce operatori pubblici e privati con lo scopo di favorire la curiosità verso l’arte moderna e contemporanea e creare nuove occasioni di dialogo e confronto. Programma dettagliato e mappa della giornata, disponibile anche al sito internet www.theblank.it
Inaugurazione sabato 14 maggio ore 17.00-22.00
Galleria Michelangelo
via Antonio Locatelli 7/e Bergamo
da martedì a sabato ore 9.30-12.30 e 16.00-19.30
Ingresso libero