Associazione culturale Ai pirati
Mestre (VE)
Punta San Giuliano, 19

Edoardo Pilutti
dal 15/5/2011 al 10/6/2011
11 - 20, domenica chiuso
348 5443851
WEB
Segnalato da

Gaetano Salerno



 
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15/5/2011

Edoardo Pilutti

Associazione culturale Ai pirati, Mestre (VE)

Voli su mondi lontani. In mostra olii su tela, datati e recenti, sviluppati sul tema della veduta paesaggistica di soggetti marini e montani. In serata presentazione del libro 'I voli dell'Arcangelo - Studi su D'Annunzio, Venezia ed altro' di Maria Rosa Giacon.


comunicato stampa

a cura di Gaetano Salerno

Riparte lunedì 16 maggio 2011 la stagione espositiva dello spazio Ai Pirati di Punta San Giuliano, storico luogo veneziano di incontri culturali ed artistici, con la personale del pittore mestrino Edoardo Pilutti Voli su mondi lontani. La scelta delle opere esposte e la presentazione critica, a cura di Gaetano Salerno, prevede una selezione di un ciclo pittorico composto da lavori dell’artista, oli su tela, datati e recenti, sviluppati sul tema della veduta paesaggistica di soggetti marini e montani. Edoardo Pilutti, esponente di una pittura antica, colta e riflessiva, presenta per l’occasione una serie ragionata di paesaggi marini – silenziosi e tranquilli anfratti e arenili – e di alti monti innevati – maestosi ed imponenti – nei quali si intravede la stessa riflessione psicologica e lo stesso uso dell’allegoria segnica che connota la pittura dell’artista, da sempre sospesa tra rimandi metafisici e digressioni prossime al realismo magico. L’artista eleva lo sguardo: le marine diventano aperture spaziali, spaccature della bidimensionalità dei nostri limiti fisici, le montagne immediate e inoppugnabili chiusure; la roccia, invalicabile e ostile quinta naturale del nostro guardare, delineata dal pennello che ne staglia i crinali precisi negli azzurri dei cieli, si sbriciola in sabbia fine e in panorami bassi che in queste vedute a volo d’uccello schiudono orizzonti lunghi e lontani, il cui ritmo pittorico è conferito da un’azione del pennello meno frastagliata e nervosa.

Il richiamo all’anima e alla sua dualità, divergente e libera o convergente e introspettiva, è imprescindibile per intraprendere un viaggio metaforico (ciclico come gli elementi e il loro perenne ricombinarsi, dal piano allo spazio e viceversa) della mente umana nel quale l’artista ci accompagna, attraverso continui quanto ermetici richiami letterari e filosofici, strutturati nell’alternanza di assenze e presenze, di evocazioni evanescenti, di vuoti e pieni la cui interazione scardina l’illusorio centralismo della nostra natura fisica, della nostra limitante presenza che qui non è in grado di individuare un punto di partenza ma solo ripetuti e sfuggenti luoghi periferici nei quali perdersi e ritrovarsi. L’immagine diventa così evocativa di stati d’animo dell’artista-poeta e di una società assente (bandita da queste opere la presenza umana), la cui inadeguatezza comunicativa si palesa nelle solitudini e nei silenzi, nella presenza di una natura amica che da sola sussiste nello scenario della tela, tratteggiata dallo scorrere lento dell’olio, primordiale e inviolata. La luce naturale, ora radente e fredda, ora diffusa e rossa, individua e sottolinea rifugi dello sguardo e fughe dell’anima affranta, lento peregrinare alla ricerca di spunti riflessivi, di preghiere laiche, di consolazioni, in cui le ascensioni e le cadute sembrano essere scandite dal ritmo immobile dell’attesa.
Tra i due estremi, i verticalismi della roccia innevata in cui gli elementi naturali si amalgamano tra loro individuando spunti di sacralità e di redenzione e le piattezze delle spiaggie che invece relegano lo spirito ad una dimensione terrena, reale e corruttibile, anche l’imperfezione si ammanta di bellezza; in questo interspazio pittorico mimetico vive l’artista, teso tra l’umano e il divino, tra la follia e la naturalezza, gettando uno sguardo sul mondo che solo apparentemente assapora il paesaggio, esplicitando invece l’adesione ad una filosofia panteistica in cui l’armonia tangibile e corporea del creato riflette la bellezza e la perfezione di una qualche lontana seppur presente forza creatrice che si invera prima nella materia e successivamente nell’occhio di chi è in grado, modificando il punto di vista, di coglierne le ricchezze e le suggestioni.

La serata proseguirà con la presentazione del libro I voli dell’Arcangelo – Studi su D’Annunzio, Venezia ed altro (ed. Il Foglio) di Maria Rosa Giacon, a cura del critico Bruno Rosada.

Inaugurazione: lunedì 16 maggio 2011, ore 17.30

Associazione culturale Ai pirati
San Giuliano, 19 - Mestre (VE)
Apertura: 16 maggio - 11 giugno 2011, 11.00 - 20.00 domenica chiuso
Ingresso libero

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Edoardo Pilutti
dal 15/5/2011 al 10/6/2011

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