D'Infinito Azzurro. Le opere degli anni '30 mostrano un Lazzaro piu' dedito al dettaglio, quelle degli anni '50 rivelano un'inclinazione alla sintesi.
Le opere che compongono la mostra costituiscono un excursus sulla pittura di Walter Lazzaro dagli anni ’30 agli anni ’80. E non tragga in inganno il titolo “D’infinito azzurro” perché non è la valenza cromatica ad essere protagonista dell’evento. Lo è invece, in maniera eclatante, il senso dello spazio, il suo equilibrio nella composizione di ogni opera supportata sempre, nel senso più classico del termine, dalla rigorosa scansione geometrica.
E se le opere degli anni ’30 mostrano un Lazzaro più dedito al dettaglio e al particolare, quelle degli anni ’50 e successivi rivelano un’inclinazione alla sintesi : un solo elemento (sia esso barca, capanno o ombrellone) immerso nella spazialità che sembra essere senza confini in un silenzio poetico e a un tempo loquace ed emozionante. Un cambio di registro pittorico che ha avuto il suo preludio nel mutamento dell’uomo Lazzaro dopo la riscoperta gioia di vivere che ha fatto seguito all’umanità offesa dalla detenzione nel campo concentrazionario di Biala Podlaska.
Spazio come simbolo della ritrovata libertà, infinito come sinonimo di trascendente, sintesi come rinnovato “senso della vita”.
Riflessioni che rendono Lazzaro artista di grande attualita'.
Inaugurazione 14 maggio ore 10
Estense Arte
Via Regina 22/A – 22012 Cernobbio (Como)
Orario: tutti i giorni 10-12.30 - 15.30-19.30
Chiuso il giovedì