Basilica di Santa Maria Maggiore
Bergamo
piazza Vecchia, 6 (Citta' alta)
035 223327 FAX 035 223327
WEB
Ogni cosa a suo tempo
dal 13/5/2011 al 18/6/2011
venerdi e domenica 15-18, sabato 10-12 e 15-18

Segnalato da

Alice Panti




 
calendario eventi  :: 




13/5/2011

Ogni cosa a suo tempo

Basilica di Santa Maria Maggiore, Bergamo

Capitolo I: Adrian Paci & Andrea Kvas. Prima mostra di un ciclo annuale di interventi artistici in connessione con il maestoso cantiere della Basilica. Nei due antichi matronei si confrontano due diverse sensibilita': nel video 'Klodi' Paci invita a riflettere sui concetti di dislocazione e sradicamento, Kvas presenta un gigantesco dipinto appositamente realizzato.


comunicato stampa

a cura di Stefano Raimondi, Paola Tognon, Mauro Zanchi

Ogni cosa a suo tempo, da omnia cum tempore - secondo la fonte originale dal Qoelet o Ecclesiaste, uno dei testi contenuti nella Bibbia Cristiana ed Ebraica - cioè ogni cosa ha il suo tempo ed è nel suo tempo. In questa riflessione nasce il progetto di arte contemporanea negli antichi matronei della Basilica di Santa Maria Maggiore a Bergamo con la partecipazione di sei giovani artisti internazionali, chiamati di volta in volta in coppia per rispondere, attraverso lavori ad hoc o appositamente scelti, ad un processo di continuità artistica ed interpretativa.
La Fondazione MIA – Congregazione della Misericordia Maggiore di Bergamo, fondata nel 1265, ospita negli spazi della Basilica di Santa Maria Maggiore, a partire dal 14 maggio 2011, la prima mostra di questo ciclo annuale curato da Stefano Raimondi, Paola Tognon e Mauro Zanchi.
La Basilica di Santa Maria Maggiore, tra i monumenti simbolo della città Bergamo, è stata al centro di un lungo processo di edificazione a carico della cittadinanza - per ottemperare ad un voto fatto alla Madonna contro malattia e carestia e secondo un sistema di mutua e volontaria collaborazione - iniziato alla metà del XII secolo e terminato nelle sue strutture fondamentali nel corso del XVII secolo. Durante questo lungo arco temporale sono stati numerosissimi i carpentieri, artigiani, architetti e artisti intervenuti nel grande cantiere. Solo a titolo di esempio si cita la chiamata di Luca Giordano per il dipinto Passaggio del Mar Rosso (1681) o quella di Lorenzo Lotto per le celebri tarsie lignee del 1522-1555, riconosciuto capolavoro dell’arte rinascimentale.
Ogni cosa a suo tempo riapre un dialogo con il presente attraverso gli interventi di artisti contemporanei in connessione con il grande e maestoso cantiere della Basilica: in un ciclo di tre mostre alcuni tra i più significativi artisti nazionali e internazionali - Adrian Paci e Andrea Kvas, Daniel Knorr e Riccardo Beretta, David Adamo e Luca Francesconi - sono chiamati a confrontarsi con gli spazi e le memorie della Basilica. La Basilica di Santa Maria Maggiore entra così in rapporto dialettico e iconografico con l’arte contemporanea mediante un processo di interpretazione e restituzione dell'attualità volutamente inserita in un contesto carico di arte, storia e spiritualità.
La scelta curatoriale, oltre a mettere in rilievo il dialogo tra passato e presente operando nella Basilica di Santa Maria Maggiore di Bergamo, ha scelto di allestire le tre mostre in specifici luoghi della stessa: i due antichi matronei, luoghi segreti – normalmente chiusi al pubblico - ricchi di antiche iscrizioni, reperti, sculture, affreschi e pitture salvate al tempo e alle trasformazioni del luogo stesso. La volontà invece di accostare un artista italiano ad un artista straniero risponde all'esigenza di mettere in luce, accanto alle singolari proposte autoriali legate alle tematiche del progetto, percorsi e approcci culturali distinti.
La molteplicità delle visioni, delle modalità operative e dei linguaggi espressivi utilizzati dagli artisti chiamati a partecipare al progetto (pittura, scultura, video e installazioni), mette in luce una delle caratteristiche della contemporaneità inserendosi quasi naturalmente nella complessità architettonica ed artistica della Basilica stessa.
Infine elemento determinante nella scelta curatoriale è stata la chiamata di artisti che, secondo strategie e sensibilità ben distinte e caratterizzate, rispondono alle tematiche contemporanee con una sensibilità di volta in volta poetica o strategica, intima o pubblica, ma sempre direttamente rivolta all'interpretazione del tempo presente.

Con la videocamera, Adrian Paci riprende con occhio attento la storia di un uomo, Klodi, protagonista di un instancabile e inevitabile viaggio nel mondo. Il video narra per immagini la storia, drammatica, assurda e quasi paradossale, di un emigrante, sradicato dalla terra d’origine e costretto a un lungo vagabondare per raggiungere un luogo che possa offrirgli una vita dignitosa.
La privazione del senso di appartenenza è ciò che mina l’identità dell’individuo nel continuo spostamento da un confine all’altro dentro le geografie di paesi sconosciuti. La possibilità di costruirsi un luogo stabile, il sogno di una “casa”, risulterà, nel procedere del video, sempre più un’utopia irrealizzabile.
Adrian Paci ci invita - attraverso uno sguardo apparentemente distaccato sul piano narrativo e documentario, ma partecipe nello stile pittorico che restituisce autonomia ed universalità alla storia di Klodi – a riflettere sui concetti di dislocazione e sradicamento che segnano con forza i nostri tempi.

Adrian Paci è nato a Shkoder (Albania) nel 1969. Vive e lavora a Milano. Ha esposto in numerose personali in Italia e all’estero tra cui: l’Istanbul Museum of Modern Art nel 2009, il Kunstverein di Hannover nel 2008, il MOMA PS1 di New York e la Galleria Civica di Modena nel 2006, il Modern Museet di Stoccolma nel 2005 e il Baltic Art Center di Gotland nel 2003. Tra le collettive ricordiamo l’International Biennial of Contemporary Art di Poznan nel 2010, le Biennali di Tirana, Lione e Atene nel 2009, la Quadriennale di Roma nel 2008, la Biennale di Praga nel 2007, la Biennale di Busan, Korea e la Biennale di Sydney nel 2006, la Biennale di Venezia nel 2005, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino e la Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Trento nel 2002.

Andrea Kvas, pittore contemporaneo, presenta un gigantesco lavoro inedito appositamente realizzato per il grande telaio senza immagine (4 x 8 metri di superficie) depositato in uno dei matronei più suggestivi e nascosti della Basilica di Santa Maria Maggiore. La pittura, utilizzata da Kvas per creare una dimensione espressiva non figurativa, si deposita sulla superficie attraverso gesti e azioni solo apparentemente casuali che presuppongono però un dispositivo mentale di scala cromatica e sovrapposizione la cui intensità si disvela nell'energia espressiva dell'intera superficie.
Le opere di Andrea Kvas, realizzate per porzioni della superficie totale richiamando il metodo a “giornate”, comunemente utilizzato dagli affrescatori, nascono in una dimensione fisica e quotidiana del lavoro, in un presente perpetuo, in una storia circolare. Vengono percepite in maniera quasi asintomatica dall'osservatore, che solo a posteriori acquisisce la consapevolezza delle molteplici stratificazioni che ne compongono la profondità di visione e lo scarto emotivo di origine.
Nel grande telero qui presentato, visibile solo di sguincio e appoggiato alle antiche volte del matroneo, l'artista ha lavorato secondo un procedimento narrativo quasi da ciclo pittorico: campiture irregolari entrano nel cono visivo mediante il necessario spostamento fisico dell'osservatore che si impossessa gradualmente dell'intero racconto astratto.

Andrea Kvas è nato a Trieste nel 1986. Vive e lavora a Trieste. Ha esposto in spazi pubblici e privati come la Galleria d’Arte Contemporanea di Monfalcone, la Fondazione Bevilacqua La Masa, Viafarini, Brown Project; nel 2009 ha partecipato alla Biennale di Praga nella sezione Expanded Painting 3.

Ogni cosa a suo tempo / All in a Good Time
a cura di Stefano Raimondi, Paola Tognon, Mauro Zanchi

14 Maggio – 19 Giugno: Adrian Paci & Andrea Kvas
16 Luglio – 21 Agosto: Daniel Knorr & Riccardo Beretta
24 Settembre – 30 Ottobre: David Adamo & Luca Francesconi

Immagine: Adrian Paci, Klodi, 2005. Film su DVD, 40 min. Courtesy Adrian Paci e Galleria Kaufman Repetto, Milano

L'inaugurazione della mostra si svolge nell'ambito del programma Artdate: una giornata dedicata all'arte moderna a contemporanea, promossa da The Blank, il nuovo network di Bergamo che riunisce operatori pubblici e privati. www.theblank.it

Anteprima mostra 14 Maggio ore 11.00 | 13.00
14.30 | 16.30 apertura straordinaria delle tarsie Lignee di Lorenzo Lotto
Inaugurazione Sabato 14 Maggio, ore 10.30

Per ulteriori informazioni:
Alice Panti - Ufficio Stampa cell. +39 3201116583 alicepanti@libero.it

Basilica di Santa Maria Maggiore
piazza Vecchia 6, Città alta, Bergamo
Orari:
Venerdì e Domenica 15.00-18.00
Sabato 10.00-12.00 / 15.00-18.00

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