Tila - New Works. Le opere fotografiche di questa serie rappresentano e rivedono differenti nozioni di spazio (''tila'', in finlandese), da quelle piu' specifiche di un luogo ad evocazioni piu' astratte.
Il titolo TILA offre una buona chiave di lettura della serie. La parola finlandese “tila” ha una grande varietà di significati. La sua traduzione letterale è “spazio”, ma “posto” è altrettanto vicino al significato. Questa parola abbraccia le molte denominazioni concrete di “posto” e “stanza” e altrettante astratte nozioni di spazio, identificando sia spazi particolari sia la spazialità in generale. Inoltre la si può tradurre con parole come “stato”, “circostanza” e “condizione”. Una modulazione semantica che, andando da spazio e posto a condizione e situazione, è particolarmente illuminante rispetto alla serie TILA. Le opere della serie, infatti, rappresentano e rivedono differenti nozioni di spazio, da quelle più specifiche di un luogo ad evocazioni più astratte. Ma ancora di più queste opere, come tutte le opere di Kekarainen, aprono lo sguardo sulle condizioni per vivere gli spazi. In una maniera ludica, ma tuttavia elegante ed eloquente, esse pongono interrogativi su come noi viviamo e concepiamo lo spazio: cosa succede se facciamo questo? Se filtriamo o alteriamo la vista in questo modo? O piuttosto: come può essere costruita, alterata e manipolata la visione fotografica? Quali immagini del mondo sono del mondo?
(dal testo di Jan-Erik Lundstrom. density TILA Series. Edizioni Photology)
Alcune fotografie esposte sono stampate in scala 1:1 e nello spazio della galleria creano la sensazione di ambienti situati dietro una superficie trasparente. Lo spettatore si troverà disorientato da una sorta di filtro fatto da queste trasparenze e così immerso in un’atmosfera surreale, in cui ci si ritrova a cercare di vedere cosa si cela al di là.
Questa atmosfera è costruita anche grazie alla sovrapposizione di più scatti fotografici nella stessa opera. Si crea così un non immediato senso di comprensione che porta a sviluppare più ampie riflessioni sul reale. Il nucleo di queste eleganti ed eloquenti immagini, infatti, non è la rappresentazione mimetica del reale: ci sembrerà di scorgere delle curiose porte o finestre messe lì quasi a farci notare spazi, volumi e prospettive che sono direttamente collegati, invece, alla nostra consapevolezza interna.
Inaugurazione 24 maggio ore 19
Photology
via della Moscova, 25 - Milano
Orario: lun-ven dalle ore 11.00 alle ore 19.00
Ingresso gratuito