Per 'Scene Ouverte' l'artista presenta 2 interventi site-specific in 2 spazi interni al Centre Culturel Francais. In entrambi Seguin dialoga con l''Ultima Cena' di Leonardo da Vinci, che dista solo un centinaio di metri dall'istituto francese.
a cura di Luca Cerizza
Giovedì 26 maggio alle ore 19 presso il Centre culturel français di Milano
inaugura la prima mostra in Italia di Élodie Seguin (1984), dal titolo debout
derrière.
L’esposizione rientra nel più ampio progetto intitolato 'Scène Ouverte', uno
spettacolo in tre tempi a cura di 'Luca Cerizza', curatore e critico d'arte,
composto da tre interventi inediti di altrettanti artisti francesi: iniziato
il 19 maggio con la performance di Jochen Dehn (1968), prosegue ora con
Élodie Seguin per poi concludersi, il 9 giugno, con il duo Chloé Maillet &
Louise Hervé (1981).
'Scène Ouverte' costituisce il quinto e ultimo appuntamento del ciclo
espositivo 'Una certa idea della Francia', ideato e promosso dal direttore
Olivier Descotes per indagare lo sguardo dei curatori italiani sul panorama
artistico francese delle ultime due generazioni.
Il lavoro di Élodie Seguin dilata i confini della pittura e della scultura e
l’identità stessa della loro forma. Lo spazio architettonico in cui si trova
a operare è il vero punto di partenza per un’indagine che applica un
atteggiamento processuale a un linguaggio formalista.
Per 'Scène Ouverte' Seguin presenta due interventi site-specific in due
spazi interni al Centre culturel français. In entrambi l’artista dialoga con
l’'Ultima Cena', il capolavoro di Leonardo da Vinci che dista solo un
centinaio di metri dall’istituto francese. Per la galleria del Centre Seguin
ha progettato un’installazione che considera le possibilità prospettiche,
illusorie e “teatrali” di quel contenitore spaziale, utilizzando legno,
cartone, moquette e le proprietà/funzioni stesse dell’architettura.
In una sala di lettura della biblioteca, invece, Seguin esegue una pittura
su muro che gioca sulla costruzione di un doppio punto di vista legato alla
posizione dello spettatore/lettore, creando ancora una volta la possibilità
di una doppia prospettiva.
Dialogando con diversi contesti architettonici e culturali, i tre artisti
coinvolti in 'Scène Ouverte' presentano situazioni performative di varia
natura, utilizzando spazi interni ed esterni del Centre culturel français
come palcoscenici momentanei.
Concepiti appositamente per l’occasione, gli interventi proposti dagli
artisti mettono in discussione i confini geografici e culturali
dell’istituzione e i limiti temporali del formato espositivo, attraverso
un’articolata messa in scena. Seppur di carattere diverso, i tre progetti
hanno in comune la volontà di interrogare le possibilità e i limiti di ciò
che può essere percepito e creduto. 'Scène Ouverte' propone dunque una
riflessione sulle possibilità e le responsabilità del nostro ruolo di
spettatori, e di conseguenza di cittadini, nel panorama sociale, politico e
culturale odierno.
Giovedì 9 giugno sarà la volta di 'Louise Hervé & Chloé Maillet', che
presenteranno, presso la Sala Pilastri del Castello Sforzesco di Milano, una
conferenza/performance dal titolo 'La preuve par les larmes / La prova delle
lacrime'.
La mostra è accompagnata da un catalogo, edito da Kaleidoscope, con testi
di Luca Cerizza e Chris Sharp e con apparati fotografici a colori. Al
termine dell’intero ciclo espositivo sarà pubblicato un catalogo generale
con un video di Anton Giulio Onofri.
Iniziato a gennaio 2010 con la mostra di Raphaël Zarka, curata da Marcello
Smarrelli, il ciclo 'Una certa idea della Francia' è proseguito con la
personale di Guillaume Leblon, curata da Alessandro Rabottini, con la
collettiva 'Scavi', curata da Simone Menegoi e con la personale di Aurélien
Froment, curata da Andrea Viliani. Il titolo della rassegna vuole indicare
quale sia l’idea che i nostri critici si sono fatti dell’arte contemporanea
in Francia. Un’occasione per approfondire il dialogo ininterrotto e la
reciproca conoscenza fra i due Paesi. Gli artisti sono stati scelti dai
curatori, mentre i curatori sono stati individuati da Olivier Descotes in
base alla loro attività nella promozione dell'arte emergente internazionale.
Élodie Seguin, nata nel 1984, diplomata all'Ècole des Beaux-Arts di
Parigi, vive a Parigi. Il suo lavoro ha un carattere processuale che vuole
interrogare l’identità stessa dei linguaggi con cui si confronta,
principalmente scultura e pittura. A partire da un dato contesto spaziale e
architettonico, Seguin definisce forme scultoree e installazioni dal
linguaggio geometrico e analitico, usando materiali come cartone e carta.
Se, da una parte, queste sottolineano qualità e funzioni dello spazio,
dall’altra aspirano a mantenere un carattere di provvisorietà e leggerezza,
sottolineando la loro indefinita temporalità.
Inaugurazione: 26 maggio 2011 alle ore 19.00
Centre Culturel Francais
C.so Magenta 63, Milano
Orari: da martedì a venerdì dalle 15.00 alle 19.00
lunedì, sabato e domenica chiuso
Ingresso libero