Il colore puo' essere la parte piu' importante o quantomeno lo si potrebbe definire tale nelle tele di Sodo, sino a quando non fa capolino una figura, un viso, uno sguardo che s'insedia prepotentemente in questo schermo particolare e inizia la recita del compromesso, dello scontro e dell'ambiguita'.
Il colore può essere la parte più importante o quantomeno lo si potrebbe definire
tale nelle tele di Sodo, sino a quando non fa capolino una figura, un viso, uno
sguardo che s'insedia prepotentemente in questo schermo particolare e inizia la
recita del compromesso, dello scontro e dell'ambiguità . La maschera è stata per
molto tempo al centro della sua ricerca. La maschera uomo e l'uomo maschera.
Come al tempo di Caino e Abele. Un giorno sono Caino, un giorno Abele sino al
resto dei nostri giorni. E questo è stato interessante a lungo permettendogli di
scandagliare in ogni senso l'uomo ed il suo modo d'essere nella sua storia. Poi le
Sfingi. Ed il modo ultimo di pensare senza quel senso di angoscia che ha
caratterizzato il suo cammino. Con più calma e con la personale convinzione di
dover abbandonare la voglia di critica a tutti i costi e le guerre totali e la voglia
che tutto sia o bianco o nero. In questa maniera si crea un senso di indifferenza
e con questo maggior distacco probabilmente si è al centro del problema.
Fulvia Panichi
Mostra di Vittorio Sodo presso la sede del Consiglio Regionale della Toscana
via Cavour 2, Firenze, tel. 055 2387338
Dal 13 al 22 dicembre 2002
Orario opening dalle 16.00 alle 19.30