Julio Le Parc
Horacio Garcia Rossi
Hugo Demarco
Francisco Sobrino
Hector Garcia Mirando
Maurizio Calvesi
Giovanni Granzotto
Carlo Franza
Dino Marangon
Giovanna Barbero
Leonardo Conti
Testimonianze del Cinetismo in Francia e in Italia. La peculiarita' dell'esposizione e' di presentare, in un'ampia e ricca scelta di opere, l'aspetto pittorico, luministico del Cinetismo europeo, approfondendo il tema del movimento nell'opera d'arte in relazione alle forme, ai colori e alla luce.
Complesso monumentale di San Salvatore in Lauro Roma
Dopo una miriade di esposizioni più o meno importanti in gallerie private,
un grande evento pubblico dedicato all'arte "cinetica" europea. Mercoledì 18
dicembre 2002 (ore 18.30), si inaugura nella magnifica cornice del Complesso
Monumentale di San Salvatore in Lauro, la mostra dal titolo: "Le Parc, Garcia
Rossi, Demarco e altre testimonianze in Francia e in Italia".
L'evento, di levatura europea, realizzato con il patrocinio della Regione Lazio,
della Provincia di Roma, del Comune di Roma, presenta un centinaio di opere del
Group de Recherche d'Art Visual (G.R.A.V) e di coloro che, in Francia e in
Italia, hanno fiancheggiato o condiviso le idee del gruppo (Biasi, Munari,
Lavarisco, Colombo, Costalonga, Tornquist, Finzi, Ormenese, Conti).
Il G.R.A.V. fu uno dei gruppi più importanti degli anni Cinquanta e fu a capo
della cosiddetta "arte cinetica", definita da Umberto Eco "programmata" o,
secondo il termine di G.C. Argan, "arte gestaltica".
La peculiarità dell'esposizione è di presentare, in un'ampia e ricca scelta di
opere, l'aspetto pittorico, luministico, del Cinetismo europeo, approfondendo il
tema del movimento nell'opera d'arte in relazione alle forme, ai colori e alla
luce.
Il contesto in cui apparve il G.R.A.V., a cavallo degli anni '50 e '60, era
quello di un Informale che oramai ripeteva se stesso e che aveva sperimentato e
consumato l'idea dell'arte come espressione.
In questo clima, scrive Giovanni Granzotto nel catalogo, "una compagnia
fortunata, omogenea ed incredibilmente talentuosa, di allievi del Belas Artes,
con fidanzate, mogli e storie in comune, dopo essersi presa una cotta per
Mondrian, decise un viaggio di studio e di contatto diretto con l'opera di un
altro innovatore: Vasarely. Partirono tutti per Parigi per uno stage di qualche
mese. Non tornarono più a Bueno Aires. Quei ragazzi, ricchi davvero di speranze
e di sentimento d'avventura, si chiamavano: Julio Le Parc, Horacio Garcia Rossi,
Hugo Demarco, Francisco Sobrino, Hector Garcia Mirando".
L'arte che nacque da questa avventura fu detta Programmata o Cinetica. Essa
partecipa di quel generale interesse per il movimento che investì la seconda
metà del Novecento: "nella seconda metà del secolo - scrive Maurizio Calvesi nel
catalogo della mostra - la ricerca del movimento è la caratteristica più diffusa
e saliente [...] e obbedisce non più soltanto all'esigenza di imprimere un ritmo
alla composizione astratta, ma a quella di cercare degli stimoli percettivi che
conferiscano un ruolo attivo alle forme e suscitino una risposta partecipativa
allo spettatore (il responsive eye, secondo il titolo di una celebre mostra che
fu tenuta a New York nel 1964)".
In questo generale interesse per il movimento, in tutto l'Occidente gli artisti
"mettono in moto" le loro opere, spesso attraverso piccoli congegni elettrici: è
il caso di Tinguely, Agam, Calder, Soto, Vasarely e altri. Anche il gruppo di
artisti argentini residenti a Parigi, prima riuniti sotto l'etichetta "Motus" e
successivamente (con l'abbandono di Demarco e Molnar e l'ingresso di Le Parc,
Sobrino e Stein) sotto quella di "G.R.A.V.", crearono opere-macchine in
movimento con risultati d'estrema finezza e intelligenza formale.
Ma ben presto tutta un'altra linea del Cinetismo si aprì, con risultati a volte
più o meno tangenziali a quella che è stata chiamata Optical Art (poi diminuito
in Op Art per sottolinearne la divergenza dalla contemporanea Pop Art). "Si
tratta di composizioni a due o tre dimensioni in cui la forma e il colore
appaiono dotati di una loro propria mobilità ottica, che è essenzialmente
l'equivalente del cinetismo e raggiunge gli stessi effetti di finezza, di
animazione e di stimolo per l'"occhio che risponde"" (Maurizio Calvesi).
Determinante per questo sviluppo del Cinetismo è stato l'incontro fra gli
artisti argentini e il figlio di Vaserely, Yvaral. Da lui raccolsero le
suggestioni per uno spazio pittorico in movimento grazie agli effetti ottici,
alle variazioni di colore e alla variabile incidenza della luce sull'opera,
movimento in certi casi determinato dalla posizione e dal moto del fruitore.
Catalogo (Ed. Verso l'Arte) con testi di:
Maurizio Calvesi, Giovanni Granzotto, Carlo Franza, Dino Marangon, Giovanna
Barbero, Leonardo Conti.
Immagine: Julio Le Parc, Collage After a Theme of 1959, 1971
Complesso Monumentale di San Salvatore in Lauro
P.zza San Salvatore in Lauro Roma
Orario di apertura: da martedì a venerdì ore 10,15 - 13,15/ 15,15 - 19,15
Info: tel. 06.6873842
Ufficio stampa
Giovanni Simoneschi, 328.6792451