Palazzo Vargas
Vatolla (SA)
Piazza Gian Battista Vico

Anna Maria Pugliese
dal 27/5/2011 al 25/6/2011
da lunedi a sabato 10.30-13.30 e 17.30-20
081 409456, 0974 845549
WEB
Segnalato da

Giuseppe Napolitano




 
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27/5/2011

Anna Maria Pugliese

Palazzo Vargas, Vatolla (SA)

La centralita' della donna nei flussi migranti: dal mito al pragmatismo contemporaneo. Una videoinstallazione sul fenomeno di femminilizzazione dei flussi migratori, a cura di Giuseppe Napolitano.


comunicato stampa

a cura di Giuseppe Napolitano

Il fenomeno di femminilizzazione dei flussi migratori, oggetto di analisi e studi del Fondo delle Nazioni Unite per le Donne (UNIFEM) e, tema portante del ”IV Foro Sociale delle Migrazioni”, svoltosi nel 2010, a Quito, in Ecuador (come da documento allegato) è quanto di più emblematico esista in merito al problema delle emigrazioni degli ultimi decenni. Il concept del progetto espositivo è l’indagine sul fenomeno dal punto di vista culturale, antropologico e politico, dalla situazione italiana a quella dei paesi extraeuropei come le Americhe e, nello specifico, il Canada. In primis si analizzeranno i fenomeni d’immigrazione ed emigrazione nel territorio campano. Dove l’immigrazione di donne nelle famiglie, determina quello stato di sfruttamento da “donna a donna”, dovuto ad un problema di ruoli codificati maschio/femmina nella conduzione familiare. Mentre l’emigrazione di giovani donne verso paesi americani, definita “fuga di cervelli”, è da leggersi in risposta a politiche governative poco attente alla formazione culturale e alle politiche del lavoro in generale.

Per cui, partendo dal concetto di “Living Sculpture”, di matrice beuysiana, intesa come rapporto tra persone di differenti razze, origini, religioni, di diversi stati sociali, economici, politici e culturali, legate da una solidale e libera collaborazione. Si analizzerà l’esistenza e/o l’assenza del principio di solidale e libera collaborazione, mettendo a confronto, sul nostro territorio, i due aspetti del fenomeno, in riferimento a paesi evoluti come il Canada, con analisi comparate sui diversi sistemi di politica culturale, anche con la narrazione di storie parallele, dovute a testimonianze di prima mano. Peraltro, questo aspetto contemporaneo della centralità della figura femminile nei flussi migranti è da intendersi come l’ultimo anello di un fenomeno che ha le sue origini nel mito greco. Nel mito fondativo di nuove città, come ad esempio Napoli. Denominata Parthenope, dai colonizzatori rodii, in memoria dell’eciste fondatrice. In memoria di una identità culturale articolata sulla centralità della figura femminile come sinonimo di conoscenza complessa. Nella crisalide del mito, infatti, è racchiusa una foresta di simboli che rinvia agli elementi primari della Natura: il cielo, la terra, l’acqua, il sottosuolo. Valori antropologici profondi dell'onirico collettivo, ai quali è connessa l’idea che vede nella Natura e, nel mare come nella donna, l’origine di ogni forma vitale. Di ogni nutrimento. Filosofia di vita che farà dire, nel XIX secolo, alla Serao, in “La città del Sole”: Parthenope… è immortale…. Parthenope è la donna… è l’amore! Aldilà del miti e/o delle metafore poetiche, il cambiamento antropologico della figura femminile, diviene evidente negli ultimi decenni. Dove, al ruolo di accompagnatrici dei loro mariti, se non di raggiungimento dell’uomo che diventerà tale attraverso la secolare pratica del matrimonio combinato, fino agli anni 70 del’900. Si sostituisce quello di donne che, facendosi carico del ruolo di breadwinner, viaggiano da sole. Aprendo scenari inconsueti.

Sui quali si focalizzerà l’attenzione, mirata ad evidenziare la traiettoria di una memoria, di una identità portatrice di valori morfologicamente e concettualmente paradigmatici, poiché insistono nella contaminazione originata dalle stratificazioni culturali, articolata in un progetto nomade e itinerante animato con elementi est-etici che orientano verso il principio della partecipazione, anche in senso sociale, in grado di “ far sgorgare intrecci energetici e sinergici”, declinati in due momenti: l’installazione e la performance. 1°) Step Il passato del futuro:il sentimento del diverso La video installazione “ Il presente del passato: il sentimento del diverso” esprime attraverso una sinergia tra lacerti di memoria di due persone vissute per qualche tempo e in tempi diversi a Vatolla, tra cui il filosofo G.B. Vico, e la marginalità degli emigrati , nel nostro contesto sociale attuale, evidenziando il permanere di una memoria del pregiudizio verso “ il diverso”. Verso colui, che essendo immagine di altra cultura è sentito come soggetto capace di mettere in discussione le nostre certezze. Senza riflettere sul valore dell’accoglienza dell’altro da sè come strumento di apertura che presuppone il superamento della paura di metterci in discussione, di conoscere se stessi aprendoci a nuovi sguardi sul mondo. Sempre più necessaria nell’era della comunicazione globale.

in occasione delle VI giornate dell' imigrazione 2011 dell' ASMEF

Galleria Entropyart|in|progress Via Bisignano,68 - Napoli
Tel: 081 409456 Mob. +39 3358092771
www.entropyart.it
ufficiostampa@entropyart.it

inaugurazione 28 maggio ore 18.30

Palazzo Vargas
Piazza Vico - Vatolla (SA)
Da lunedi a sabato 10.30-13.30 e 17.30-20

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