Outside itself. L'artista presenta una scultura di tipo auto-replicante e site specific, la cui forma nascera' direttamente dai dati inspirati dai visitatori, dando un nuovo significato alla parola 'virale'.
a cura di Alanna Heiss
outside itself è organizzato da DOX – Centro per l’Arte Contemporanea,
Praga, Repubblica Ceca, www.dox.cz.
Venezia, Italia — Federico Díaz, acclamato artista che vive a Praga, esporrà, alla Biennale
di Venezia 2011, una scultura di tipo auto-replicante e „site specific“, la cui forma nascerà
direttamente dai dati inspirati dai visitatori, dando un nuovo significato alla parola „virale“.
L’installazione, curata dalla fondatrice del Contemporary Art Center P.S. 1 (Centro per
l’Arte Contemporanea), Alanna Heiss, e scelta dal Consiglio di amministrazione della
Biennale e dal direttore di ILLUMInations Bice Curiger, sarà presentata per il suo carattere
innovativo e sarà uno degli Eventi collaterali della 54a Esposizione internazionale di arte
– la Biennale di Venezia. Il progetto di Díaz Outside Itself è un’installazione interattiva,
programmata matematicamente, prodotta da robot, rispondente alla luce, che cresce e
si trasforma come una vera e propria forza vitale. L’installazione sarà aperta dal 4 Giugno
al 30 Settembre 2011 da martedì alla domenica, dalle 10:00 alle 18:00 e sarà mostrata
in anteprima il 1 Giugno alle ore 17:00, con l’apertura ufficiale il 4 Giugno alle ore 18:00.
L‘ingresso è gratuito ed aperto al pubblico. Outside Itself sarà presentato al Nappa 90
dentro l’Arsenale Novissimo nella sezione nord dell’Arsenale principale ed è facilmente
accessibile dai Giardini. Per istruzioni dettagliate continuate a leggere o visitate il sito
www.outsideitself.org.
Immaginate migliaia di sfere nere che vengono create e che mutano secondo cambiamenti
dell’ambiente generati dalla continua interattività dai visitatori provenienti da tutto il
mondo. Le sfere saranno fabbricate e assemblate da due robot, calibrate precisamente
per dare vita ad una esposizione che continuerá a trasformarsi in maniera esponenziale.
Ogni sfera rappresenterà un singolo “fotone”. Sensori ottici monitoreranno la luce
presente nel luogo, creando il flusso di dati per i robot. La luce non sarà influenzata
solo dal passaggio del tempo dal giorno alla notte, ma anche dal numero di visitatori
dell’installazione, dai loro movimenti e perfino dal colore del loro abbigliamento.
Anche se l’installazione di Federico Díaz è prodotta senza il tocco di mani umane,
sarà completamente interattiva. Il programma matematico permette ai due robot di
costruire e formare insieme circa 2,000 sfere del diametro di 5 centimetri ogni 12 ore,
completando una struttura che si trasformerà costantemente durante un periodo di diversi
mesi. Insieme, visitatori di tutte le età e nazionalità influenzeranno la forma finale della
struttura in questo lavoro di “Luce” e “Nazioni” in occasione della 54a Biennale intitolata
ILLUMInations.
La curatrice Alanna Heiss commenta: “Il lavoro di Federico si concentra su metodi
nuovi e alternativi per creare e per comunicare, credo che tra cinque anni sarà considerato
un visionario nell’ambito del mondo artistico.”
L’installazione Outside Itself è un’evoluzione del lavoro che Díaz ha creato per MASS
MoCA (Massachusetts Museum of Contemporary Art, Museo di Arte Contemporanea del
Massachusetts) in North Adams, Massachusetts, Stati Uniti, alla fine del 2010. Anche la
sua installazione Geometric Death Frequency-141 situata nel cortile del museo è composta
da sfere nere che vengono lavorate con la fresa e assemblate da robot nella forma di
un’onda rotante confinata dai bordi di una vasca immaginaria lunga 50 piedi e alta 20 piedi.
I dati usati per creare e posizionare le sfere vengono generati da una fotografia digitale
dell ́entrata del museo - la Torre dell’Orologio. Attraverso un rendering tridimensionale dei
dati digitali, la scultura ondeggiante “schizza” le sfere fino all’altezza del secondo piano
del museo. Joseph C. Thompson, direttore del MASS MoCA, definisce Díaz “l’estremo
creatore di forme.” Il progetto di Díaz per l’ ILLUMInations della Biennale di Venezia prende
questo magnifico concetto e lo porta avanti di un altro passo aggiungendo interattività.
La forma e la composizione dell’installazione Outside Itself sarà una diretta risposta
all’ambiente che la circonderà. Come un organismo con infinita adattabilitá, o come la
società stessa, rifletterà costantemente il proprio habitat. Per Díaz, il robot è come una
“mano prolungata dei nostri sensi,” che estende le abilità degli umani oltre le limitazioni
del corpo, nella stessa maniera in cui la società oggi usa la tecnologia per simulare
o stimolare esperienze, o per creare “social networks.” Ci si affida alla tecnologia per
comunicare e ottenere quello che con il corpo non può – andare oltre, o andare fuori dal
proprio corpo, “outside”.
Díaz è unico nella sua manipolazione di composizioni tridimensionali generate da
software che sono direttamente correlate con lo spazio attorno a loro. Queste sculture
viventi, create digitalmente, sono sia futuristiche ma anche stranamente organiche,
combinando tecnologia avanzatissima e forme biomorfiche per dare vita a organismi
artificiali “intelligenti”.
Federico Díaz vive e lavora a Praga, Repubblica Ceca. Ha esibito in occasione di
mostre internazionali, tra le quali: Institute of Contemporary Arts/ICA (Istituto delle
Arti Contemporanee), Londra, Regno Unito (2005); Royal Institute of British Architects
(Istituto Reale degli Architetti della Gran Bretagna), Londra, Regno Unito (2000);
Rivoluzione Algoritmica al ZKM Center for Art and Media (Centro per Arte e Media),
Karlsruhe, Germania (2004); Fondation Electricité de France, Paris, Francia (2003); Ars
Electronica Festival, Linz, Austria (2005); Mori Art Museum, Tokyo, Giappone (2005), ecc..
Nel 2001, ha ricevuto il premio speciale Milano Europe, Futuro Presente 2001
per l’affascinante Generatrix, che consisteva in un organismo artificiale che reagiva
ai movimenti dei visitatori della galleria. Alla Biennale di Firenze del 2007 gli è stato
consegnato il Premio Internazionale “Lorenzo il Magnifico”, nella categoria
nuovi media, per il progetto Sakura (2005) e per il suo commento critico sull’invasione
delle tecnologie nel corpo umano che è in continua espansione. Negli Stati Uniti,
l’installazione di Díaz intitolata Ultra è stata presentata per la prima volta nel 2008 per la
mostra MOMA / PS.1 a Art Basel Miami Beach.
Recentemente, Federico Díaz è stato scelto per rappresentare il padiglione
della Repubblica Ceca all’Expo di Shanghai del 2010, dove ha presentato LacrimAu,
un’installazione interattiva, che monitora i sensi e che include la scultura di una
lacrima umana fatta di oro a 24 carati. Il capolavoro di Federico Díaz, Geometric Death
Frequency—141 rimane aperto al pubblico al MASS MoCA fino alla primavera del 2012.
Image: Federico Díaz: Geometric Death Frequency—141, 2010. Scultura di tipo “site-specific”
per MASS MoCA, Massachusetts Museum of Contemporary Art,
Scultura basata su dati, Cortesia di MASS MoCA, Fotografia di David Port.
MEDIA CONTACT:
Concetta Duncan, FITZ & CO, New York,
+1 212 627 1455 x232 / concetta@fitzandco.com
Anteprima: 1 Giugno alle ore 17:00
Apertura ufficiale: 4 Giugno alle ore 18:00
Nuovissimo Arsenale
Nappa 90 - Venezia
da martedì alla domenica dalle 10:00 alle 18:00
Ingresso libero