L'artista e' interprete di una pittura colta e riflessiva
Le opere esposte provengono da cicli pittorici, veri labirinti entro i quali il pittore si inoltra, vaga, si sposta dal 1998 a oggi. Dalla Figura in posa, quasi click fotografico per immediatezza, alle figure composte vicine al realismo magico con souvenir pompeiani fino a una classica fedelta' alla Paolina canoviana e alle dirompenti uscite di Passo di danza, Zago e' interprete di una pittura colta e riflessiva. Quando l'artista medita sul paesaggio e' sospeso tra, citazioni decontestualizzate ricordando Friedrich, ma pure avviando la sua ricerca su valori dell'espressivita', della soggettivita', dell'energia. Allora si entra nei meandri delle Finestre sulla laguna serpeggiando tra motivi costituiti da elementi ripetuti, generosamente colorati. Simbolici ed emotivi l'azzurro e il rosso si combinano in pigmenti materici a grumo o stesi a spatola. I gruppi di figura o di paesaggio urbano, marino e montano, sono sempre ragionati con uso di segni linguistici-allegorici, sospesi tra rimandi assoluti intervallati da digressioni intuitive ed accattivanti. Mostra a cura di Luigina Bortolatto e da Ottorino Stefani. Inaugurazione sabato 4 giugno ore 18.