Il trittico in pietra e fossili Aquarium incontra la potenza vocale di Diamanda Galas. L'esposizione e' curata da Marina Mottin e presentata dalle associazioni Forum fur Zeitfragen e Art et Leonard di Basilea in collaborazione con il paleontologo Stefano Piccini.
a cura di Marina Mottin
L’inquietudine per il futuro del mondo attraversa sempre più frequentemente l’arte contemporanea. Accade anche nell’opera dell’artista russo Vladislav Shabalin, dissidente nell’epoca sovietica, oggi cittadino italiano. La novità è nel linguaggio scelto, a metà tra arte e scienza. Shabalin lavora da anni sui reperti fossili trasfigurandoli, piegando il puro restauro alla visionarietà artistica. Una visionarietà che nella sua ultima opera, il gigantesco trittico in pietra e fossili Aquarium (285 x 420 cm, peso 360 kg) in mostra alla Leonhardskirche di Basilea dal 12 al 19 giugno 2011, incontra la potenza vocale e la scioccante espressività di Diamanda Galás. L’esposizione è curata da Marina Mottin e presentata dalle associazioni Forum für Zeitfragen e Art et Léonard di Basilea in collaborazione con il paleontologo Stefano Piccini, fondatore del gruppo Geoworld, e con il sostegno di Bibione Thermae.
A unire un’arte che si nutre di elementi antichi 50 milioni di anni, testimoni della storia del pianeta, con il canto scomposto e viscerale di una delle esponenti più estreme dell’avanguardia musicale contemporanea, è il senso di tragedia, di apocalisse imminente. Il trittico è stato ispirato da una delle grandi catastrofi ecologiche degli ultimi tempi, la fuoriuscita di cinque milioni di barili di petrolio nel Golfo del Messico. Nel corso di quasi un anno di lavoro, con il restauro e il parziale riposizionamento degli elementi fossili, Shabalin ha trasformato una porzione di fondale di lago preistorico (proveniente dalla Green River Formation, localizzata non molto lontano dall’area invasa dalla marea nera) in un acquario insieme antico e “post-naturale”, collocabile in un futuro che non contempla più la vita. L’armonia del movimento vitale è rievocata dalla composizione ma l’acqua è pietra, i pesci ombre monocrome, l’acquario immobile e immutabile.
Grazie all’adesione al progetto di Diamanda Galás, la riflessione non dura lo spazio di uno sguardo ma è vissuta come esperienza profonda nell’installazione sonora, essenziale e potente. Ogni sera alle 22, il canto sofferto, le affabulazioni e le grida di Diamanda Galás, in un brano dall’album Vena Cava, dànno voce al dolore del mondo di fronte alla minaccia di morte.
Maggio 2011
Info: www.shabalin.it/aquarium
Ufficio stampa: Giuliana Puppin, giulianapuppin@gmail.com, cell. 328 1080422
Inaugurazione domenica 12 giugno ore 20.15
Leonhardskirche
Leonhardskirchplatz - Basel
Orario: 12-22
Ingresso libero