L'esposizione gioca sull'interazione tra le fotografie e testi poetici-letterari di Marco Mantovani, Francesca Mondani e Francesca Tognaccini.
Dall'11 al 17 giugno la galleria civico69 ospita la mostra di fotografia di Marco Mantovani, Francesca Mondani e Francesca Tognaccini "non chiederci la parola" . L'esposizione gioca sull'interazione tra le fotografie e testi poetici-letterari.
Francesca Mondani
Francesca Mondani, 22 anni. Nel breve lasso di tempo in cui si chiude e riapre l'otturatore, e la mia retina si lascia abbagliare da geometrie di luci e forme, quella che vivo è una corsa frenetica contro il tempo: lotto per cogliere il Meraviglioso che serpeggia intorno a me, per impedire alle forze esterne di schiacciarmi, per imprimere dunque un mio personale segno nella realtà, che sia duraturo e abbagliante. Fotografare è spingersi lontano dal mare dell'insignificanza, rendere la testimonianza, per quanto incosistente e fuggevole, di un'identità che lotta per Essere e che sempre guarda al di là, distruggendo le idee odierne nel nome di quelle in arrivo.
Marco Mantovani
Marco Mantovani, 1984. Ingegneria ho studiato, fisica e filosofia, e, purtroppo, teologia, da capo a fondo, con tutte le mie forze. Adesso eccomi qui, povero illuso, e sono intelligente quanto prima! Mi chiamano ingegnere, mi chiamano dottore, e già saranno almeno sei mesi, di su, di giù, per dritto e per traverso, che meno per il naso i colleghi. E nulla, vedo, ci è dato sapere! La so più lunga, certo, di tutti i presuntuosi, dottori e maestri, preti e scribacchini, non possiedo né terra né denaro, non ho gloria né onori in questo mondo; questa vita non la vorrebbe un cane! Per questo mi sono dato alla fotografia, se mai per forza e bocca dei sali d’argento, in camera oscura, qualche segreto mi si palesasse, e non dovessi più sudare amaro a raccontare quello che non so, e potessi conoscere nel fondo che cosa tiene unito il mondo, scoprire i semi delle forze attive, non rimestare più tra le parole.
Francesca Tognaccini
Francesca Tognaccini, 1989. La fotografia è la mia penna, la mia voce, il mio sguardo. Attraverso di essa riesco a trasformare qualcosa di effimero e fugace come un pensiero in un’azione visibile, immediata e permanente. Maestra silenziosa, la macchina fotografica mi rende consapevole di tutto ciò che mi circonda, mi permette di giocare con la luce e con l’oscurità, mi lascia fermare il tempo come se fossi una maga consapevole della sua potente abilità. Mi permette, con un semplice click, di ingannare il mondo.
Con la partecipazione straordinaria di:
MATTEO BENCI, voce
LUCA SPAGNOLI, chitarra
che si esibiranno in un duo acustico.
Vernissage sabato 11 dalle 18 alle 24
Galleria Civico69
via Ghibellina, 69 (rosso) - Firenze
Orario: mart-ven 10-13,30 e 16-19, sabato 16-20, chiuso lunedi e domenica
Ingresso libero