Sin dai Positivi-negativi del 1970, Iacovelli ha stretto un patto con la geometria elementare stabilendo che essa doveva servire da piattaforma di partenza per una ricerca formale che interroga sia l'occhio sia la mente.
Enrico Iacovelli, nei suoi quarant'anni d'attività artistica, non ha mai perso di vista quel limite che separa la chiarezza del progetto dall'opacità della realizzazione, ecco perché i suoi lavori conservano un fascino enigmatico e quella freschezza di ciò che Max Bill definiva "pensiero individuale dell'esplorazione matematica".
Sin dai Positivi-negativi del 1970, Iacovelli ha stretto un patto con la geometria elementare stabilendo che essa doveva servire da piattaforma di partenza per una ricerca formale che interroga sia l'occhio sia la mente.
La mostra ospitata nella galleria di Valentina Zatta è la prima vera antologica dell'artista, ha lo scopo di documentarne le tappe seguendo un criterio espositivo d'aggregazione delle opere per insiemi, gruppi riuniti per affinità formali e concettuali.
Inaugurazione 6 dicembre ore 18
Studio d'arte Contemporanea Valentina Zatta
Via Lusitania 17 00182 Roma Tel. 338 222 0852