Era Vulgaris. Parole su tele, carte e video
"...estrapolare una parola, una frase, da una canzone, da una pubblicita' vuole dire a un tempo esaltarla e deprimerla, perche' la ripetizione e la decontestualizzazione la trasforma prima in un significato univoco ('mono') poi in un segno significante e infine in un mero segno grafico, in una specie di decadimento di valore significante che non ha bisogno di ere geologiche come gli elementi chimici, ma semplicemente del rapido oblio generazionale umano. Le parole sulle tele, sulle carte, sul video dell'artista sono frammenti - quasi sempre di canzoni - che talvolta diventano slogan, ma che piu' spesso vanno a costruire un repertorio semantico in cui il significato e' fissato solido della memoria storica (storico-musicale) di una generazione, e che poi svanisce e muore gloriosamente nella bellezza del puro segno..." (Marco Meneguzzo, 2006). Inaugurazione Giovedi 16 giugno 2011 ore 18.30.