Personaggi, Luce e Colori. ''I dipinti in mostra sono, ciascuno, un mattone della vita dell'autore. Sono il risultato di un incontro, un viaggio, una scoperta'' (Tiziana Di Bartolomeo).
A cura di Gianluca Tedaldi e Tiziana Di Bartolomeo
Un concetto che si sente spesso ripetere riguarda una diffusa “crisi dei valori". Tralasciando per ora il campo della vita politica e sociale, nella cultura è molto evidente questa incertezza. Con il termine Valori intendiamo quelle qualità irrinunciabili che rendono qualcosa degna di essere apprezzata e difesa. Nell’arte (e nella pittura in particolare) tutto il Novecento è stato un susseguirsi di rivoluzioni che proponevano un valore al posto di quello precedente. Col tempo, però, l’accumulazione di tanti diversi “valori”, ha creato una grande incertezza. Siamo così giunti nell’epoca attuale – che si definisce Post Moderna- nella quale si è finito per affermare che TUTTO (indipendentemente da altre ragionevoli considerazioni) è, a modo suo, un “valore” alla pari degli altri. Nel grande pubblico quest’appiattimento del giudizio sui fenomeni artistici ha prodotto molta timidezza, soprattutto nel caso ci si trovi a impegnarsi in un acquisto: cosa veramente vale la pena di desiderare, di pagare, cosa di ciò che ci piace ha un effettivo valore anche per la società? Mauro Baldino si offre al pubblico romano in questa sua prima personale nella capitale con opere che potremmo dire, senza esagerare, danno una risposta ai dubbi sopra accennati. La sua storia di pittore è un percorso indipendente, tutto formato da scelte di linguaggio che sono anche scelte di vita: non c’è in lui separazione fra gli slanci artistici e quelli umani. La realtà, infatti, può apparire enigmatica oppure ostile ma l’artista ha le qualità per ammansire questo “animale selvaggio” come fece Orfeo con la sua arte.
Anche la stessa cultura può presentarsi con un volto ostile, se nasconde trappole per ingannare la mente, ma l’artista – quando è sincero – non si fa intimidire ed è capace di creare la sua stessa cultura, di darsi le regole su ciò che merita attenzione oppure no. Questo è un modo per uscire dalla “crisi dei valori”. Ci si forma una propria originale sensibilità, un patrimonio di emozioni, racconti, e a tutto questo si adatta una tecnica che cresce sempre ma non si preoccupa di essere impeccabile: sa anche cadere e rialzarsi. I dipinti in mostra sono – ciascuno – un mattone della vita dell’Autore. Sono il risultato di un incontro, un viaggio, una scoperta. Sono, in sostanza, la sua impronta sulla vita.
Da persona concreta, questa vita non la studia da lontano, come un mistero intellettuale, ma l’addenta, si compromette e lotta con ciò che si trova davanti, siano essi fatti, persone o idee. Il succo di queste elaborazioni possiamo immaginarlo raccogliersi sulla tela; chi vede i suoi quadri riesce anche – se prova – a rintracciare il percorso avventuroso che l’ha generata. Tornando alla frase d’inizio, la crisi dei valori è già ben evitata se si riesce a mettere al primo posto ciò che effettivamente lo merita e non c’è dubbio che la vita stessa sia, in un certo senso, il valore per eccellenza. Da una pittura tutta intessuta con la vita, questo ci si può aspettare: un invito a guardare con più semplicità alle cose che contano e, come spettatori, a guardare alla propria storia personale come un tesoro da non disperdere. Se non potrà tradursi in dipinti – come nell’opera di Baldino – potrà di certo avere altre destinazioni soprattutto nello scambio con altre storie alle quali potrà legarsi quasi a dar senso a un racconto iniziato altrove. A questo punto entra in gioco anche un altro importante aspetto dell’esempio che il pittore Baldino offre a chi lo interroga: il suo modo di vivere l’amicizia e, più in generale, il rapporto umano. Le sue sessioni pittoriche possono essere un personale colloquio con la natura o la sua memoria ma spesso sono un vivace incontro di caratteri e idee con amici pittori e compagni del suo cammino, inclusi fra questi le modelle o i modelli. La seduta di pittura, se venisse documentata, sarebbe altrettanto vivace delle tele prodotte: scambi, battute, polemiche, approfondimenti e confronti tecnici in una successione ininterrotta. Della tecnica di Baldino conviene infine dare cenno: olio e anche vernice, spesso spatola con integrazione di pennelli. Il supporto dipende: tela per l’olio ma quello rigido (cartonato o ligneo) per le mestiche più liquide come le vernici o i colori a base di polveri e olio. Gianluca Tedaldi (Storico dell'Arte) Mauro Baldino è un appassionato della vita ma porta con se e nelle sue opere una vena di tristezza. Baldino è un amante della pittura e del disegno con cui riesce ad esprimere il suo mondo interiore. Possiamo definirlo un poeta del nostro tempo, attento alle persone non come figure o personaggi ma come soggettività. Per la prima volta si cimenta con una personale esponendo una selezione dei suoi lavori che percorrono l'arco di tempo che va dai suoi inizi ad oggi.
Tiziana Di Bartolomeo
Ufficio stampa: Espressioni D'Arte - Tiziana Di Bartolomeo
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Inaugurazione 20 giugno ore 19
Atelier degli artisti
via Dell'Arco di San Calisto, 40 - Roma
Tutti i giorni dalle 15 alle 21,30
Ingresso libero