Surrealismo e oltre nella Collezione Guggenheim. Un percorso che unisce per la prima volta le opere di due maestri presenti nella collezione della Fondazione Solomon R. Guggenheim, insieme ad importanti opere degli altri protagonisti del movimento surrealista. Nello spazio appena restaurato del Foro Boario, Luca Massimo Barbero ha ideato questo stimolante ed inedito percorso di confronto tra i grandi protagonisti di una stagione creativa e il loro rapporto con Peggy Guggenheim.
SURREALISMO E OLTRE NELLA COLLEZIONE GUGGENHEIM
Dall’8 Dicembre 2002 al 23 Febbraio 2003, La Fondazione Cassa di Risparmio
di Modena presenta al Foro Boario di Modena, in collaborazione con la
Collezione Peggy Guggenheim, la mostra Alberto Giacometti e Max Ernst:
Surrealismo e oltre nella Collezione Guggenheim, curata da Luca Massimo
Barbero, Associate Curator della Collezione Peggy Guggenheim. Si tratta di
un percorso che unisce per la prima volta le opere di due maestri presenti
nella collezione della Fondazione Solomon R. Guggenheim, insieme ad
importanti opere degli altri protagonisti del movimento surrealista. Nello
spazio appena restaurato del Foro Boario, Luca Massimo Barbero ha ideato
questo stimolante ed inedito percorso di confronto tra i grandi protagonisti
di una stagione creativa e il loro rapporto con Peggy Guggenheim.
Questa mostra rappresenta per la prima volta la raccolta di opere di due
artisti, protagonisti del Surrealismo, sia della collezione creata da Peggy
Guggenheim sia delle opere del Solomon R. Guggenheim Museum, raccontando
opera dopo opera il sodalizio che la mecenate ebbe con entrambi gli artisti
ed anche con i protagonisti del movimento che scandalizzò ed affascinò il
mondo intero per la sua spregiudicatezza ed originalità . Nel 1935 Alberto
Giacometti e Max Ernst s’incontrano più volte nei loro atelier per discutere
di scultura e della corrente artistica internazionale del surrealismo.
Questo confronto tra lo scultore svizzero ed il, fino ad allora, pittore
tedesco creerà un legame unico e creativo. Da li a poco, un altro elemento
li farà virtualmente incontrare, si tratta dell’interesse particolare che la
collezionista e gallerista Peggy Guggenheim prova per il loro lavoro e per
le loro forti personalità tanto da legarsi in matrimonio con Max Ernst.
Per illustrare al pubblico questi legami profondi e molteplici saranno uniti
per la prima volta i disegni di Giacometti del Museo di New York, tra cui
Interno (1957), Teiera I (1954), Vaso e tazza (1952) e l’importante
Ritratto di Douglas Cooper (1956) che dialogherà idealmente con il dipinto
Diego (1953), un’importante tela sempre proveniente da New York e
considerata fra le più importanti dedicate ai ritratti del fratello. Tra le
sculture che scandiranno il percorso espositivo sarà possibile vedere Donna
Cucchiaio (Femme-cuiller) (1926), Donna sgozzata (1932), prima opera di
Giacometti ad essere stata fusa in bronzo, Donna che cammina (1932) e il
bronzo Piazza (1947), un capolavoro destinato a segnare la produzione del
grande scultore. La mostra si aprirà con Donna in piedi (1947) uno degli
emblemi della raccolta di Peggy e punto ideale d’arrivo e di maturazione
dell’artista.
Di Max Ernst la mostra presenterà principalmente le opere che Peggy
collezionò durante l’importante sodalizio che legò i due personaggi.
Infatti, in mostra sarà presente il bozzetto per L’antipapa (1941), opera di
grande importanza per i riferimenti biografici relativi a Peggy Guggenheim e
Max Ernst (la preziosa piccola opera è il primo lavoro ad entrare in
collezione e segna il loro incontro). Sempre di Max Ernst saranno presenti
11 opere tra cui Il bacio (1927) considerato un capolavoro pittorico di
anticipo surreale,
Mare, sole, terremoto (1931), Giardino acchiappa-aeroplani (1935-36) ed
altri importanti dipinti. Due sono le curiosità a proposito di questo
autore. La prima proviene dal museo di New York ed è la presentazione della
rara serie di incisioni intitolata Histoire Naturelle (1926). La cartella,
raramente esposta nella sua interezza, comprende 34 litografie che
illustrano il mondo fantastico creato dal maestro surrealista ed emerso in
un sogno tra botanica e geologia. Saranno poi riunite contemporaneamente per
questa occasione tre sculture in bronzo provenienti dalla Collezione di New
York, dalla Nasher Collection e dalla Collezione Peggy Guggenheim, tra cui
Il genio della Bastiglia (1960) di oltre tre metri di altezza, frutto dell’
esperienza scultoria di Ernst nata appunto dall’incontro con Alberto
Giacometti.
Una della peculiarità di questa mostra sarà il vedere riuniti in una sorta
di quadreria tematica ed in un allestimento non cronologico alcuni dei
capolavori surrealisti dei maestri con i quali Peggy ebbe rapporti di
amicizia, mecenatismo e promozione nelle sue gallerie, tra cui Art of This
Century a New York, vero e proprio tempio, anche nell’allestimento, della
fantasia scaturita dalle frequentazioni con i Surrealisti. Si potranno
quindi incontrare opere di Salvador DalÃ, Jean Arp, Victor Brauner, André
Masson, Matta, Henry Moore, Pablo Picasso ed altri protagonisti della
collezione surrealista sino al curioso quadro Due donne davanti a uno
specchio di Hirshfield. Percorrendo la mostra si vedranno così, come in una
collezione privata sale che uniscono tematicamente lavori di diversi autori
in un confronto stimolante e talvolta provocatorio. Nella sezione dedicata
alla metamorfosi della figura surreale per esempio, opere di Moore si
incontreranno, con Busto di uomo in maglia e righe (1939) di Pablo Picasso,
raramente visibile al pubblico ed ancora opere di autori meno noti al grande
pubblico ma di importante ruolo come Tunnard ed Oelze. Tra le opere che
sorprenderanno i visitatori per i loro curiosi soggetti o rarità segnaliamo
quelle di Matta tra cui un disegno delicatissimo, Corona di germogli I di
Arp, una magica corona organica in pietra, ed i dipinti ad encausto di
Brauner tra cui un piccolo trittico dedicato a Peggy. Tra le curiosità due
fotografie sperimentali degli anni venti di Man Ray, testimone del movimento
surrealista, le due ironiche e grottesche incisioni di Picasso di forte
critica al regime dittatoriale di Franco in Spagna (in cui 'il
generalissimo' viene raffigurato come un mostro itifallico e ridicolo) e le
importanti visione fantastiche di Yves Tanguy, artista stimatissimo da Peggy
Guggenheim la quale, indossando due orecchini dipinti proprio da Tanguy apre
idealmente, in una gigantesca foto, la mostra.
E’ una mostra che al di là del volere essere esaustiva, ricostruisce invece
un momento di altissima tensione creativa e di un mondo d’arte che viveva di
entusiastici scambi tra creatori e collezionisti. Ed è proprio anche per
documentare e approfondire la propria collezione che la Fondazione
Guggenheim di Venezia ha intrapreso nuovi accordi con città ed enti
espositivi in Italia, come questo con la Fondazione Cassa di Risparmio di
Modena, permettendo l’incontro inedito tra gli importanti lavori custoditi a
Venezia e alcune opere del museo di New York consentendo al pubblico di
fruire tra gli altri di lavori raramente esposti o addirittura celati agli
occhi del pubblico.
Catalogo edito dalla Peggy Guggenheim Collection, con saggi del curatore
Luca Massimo Barbero, Jasper Sharp e Jennifer Blessing.
Orario:
Tutti i giorni dalle 10,00 alle 19,00 orario continuato
Chiuso il lunedì, la mattina del 25 dicembre e 1° gennaio - Apertura
straordinaria 6 gennaio
Ingresso libero
Per informazioni:
Fondazione Cassa di Risparmio di Modena tel. 059-239888 fax 059-238966
Ufficio stampa
Roberta Lombardo Hurstel
Tel. 0033 1 53260426 Fax 0033 1 53300026
Francesca Abbati Marescotti
Mediagroup98 Comunicazioni, Eventi, Servizi, Informazione
Tel. 059 366188 Fax n. 059 370511
Foro Boario - Modena