L'artista attraverso un teatro sofisticato di immagini anonime, eclatanti, disincantate, scopre in una nuova luce il corpo innamorato delle strade, dei rioni, della citta', del territorio.
“Nuovo atlante delle arti” è un progetto-festival appositamente ideato per Borgo Cardigliano nel Salento, nel
centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia. Esso vive nobilmente sulle arti che riprogrammano il mondo, si
campiona ad essere uno spettacolare archivio decentralizzato ove le diverse discipline si nutrono di arte-mondo,
mira a rappresentare come si abita la cultura globale, ovvero l’altramodernità, che altro non è che una sorta di
costellazione, una specie di arcipelago di singoli mondi e singoli artisti le cui isole interconnesse non costituiscono
un continente unico di pensiero, ma lo specchio di un’arte postproduttiva e frontaliera, mobile, ipermoderna,
ipertesa, ipercolta, mente e cuore, ma anche progetto e destino della comunicazione estetica. E’ con questo
progetto, ideato e diretto dall’illustre Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza, intellettuale
di piano internazionale, che si vuole indicare e sorreggere un'Europa Creativa Festival e, dunque, protagonisti e
bandiere, bandendo ogni culto del transitorio per porgere a tutti il culto dell'eterno. Il terzo millennio che fa vivere
i processi creativi nel clima di abitare stili e forme storicizzate, perchè il futuro è ora, fra rappresentazioni e
interpretazioni, ci porta a cogliere il nuovo destino della bellezza. Con l'arte vogliamo aprire finestre sul mondo,
con l'arte vogliamo aprire stagioni eroiche, con l'arte vogliamo inaugurare una nuova civiltà. Con “Nuovo atlante
delle arti” si porgono intanto due “rassegne” (“Capolavori tra Novecento e nuovo millennio” e “Fratelli d'Italia”
unitamente a sei mostre personali di sei artisti di chiara fama (Fiorella Iori, Giorgio Cutini, Pasquale Petrucci,
Eugenio Galli, Marisa Settembrini e Chiara Silva).
Scrive Carlo Franza nel testo: “La fotografia, arte sovrana, ha raccontato la modernità prima e la
postmodernità oggi, con scatti che hanno reso la realtà sollecitata da un progress di sequenze continue e
visibilmente elastiche, come il fotodinamismo futurista di Anton Giulio Bragaglia, processo quest'ultimo
che ha sollecitato il recente lavoro di Pasquale Petrucci, artefice di alterazioni (edifici) e dinamismi
(persone) urbani. Un teatro sofisticato di immagini anonime, eclatanti, disincantate,surrogate, selvagge,
ingenue, sfasate ed enigmatiche, azzardo di un quotidiano franto e squarciato ma anche allusivo,
sottinteso, seduttivo e patologicamente volto al verso naturale. Il sogno si svela così reale, pronto a
scoprirsi in una luce viziata che maschera il corpo innamorato delle strade, dei rioni, della città, del
territorio, e brucia di colori atmosferici la fetta ripresa, i confini con i suoi ritmi, i luoghi dove palpitano
sembianze umane, architetture immerse nella vespertina alterità, miraggi insistenti e implacabili. Le
immagini svelano la fortuna e la traccia dei miraggi, gli straniamenti di quest'operazione sacrificale che
invita come in un'estasi a chiudere gli occhi e guardare sotto la spinta di pulsioni optical, mentre una
telecamera cattura fantasmi e irrequiete ombre, naufragi a ondeggiamenti, tracce e guizzi, artifici di un
occhio sicuro che sa cogliere il vano dell'esistenza. Così Pasquale Petrucci con fiuto formativo e corrosivi
scatti s'è mosso alla produzione di capitoli dove ha proiettato la transitorietà e la bellezza del mondo,
nella diversità e nell'evocazione, scoprendo vertigini, bave di vuoto, filamenti di assedio, ingombri
ramosi, ombre in movimento, frammenti di fenditure, macule spoglie, colori febbricitanti, annunciando
una rete di alfabeti visivi diversi che sono ormai il ritratto della sua nuova contaminazione”.
Biografia dell'artista
Pasquale Petrucci è nato a Nocera Inferiore nel 1955. Si è diplomato nel 1976 in Scenografia
all'Accademia di Belle Arti di Napoli con lo scenografo Tony Stefanucci, allora direttore artistico del
Teatro San Carlo di Napoli, per poi attivare la docenza nei ruoli del Ministero della Pubblica Istruzione.
Dipinge ed espone dal 1972 con mostre personali e collettive in più città italiane (Cremona, Padova,
Adria, Milano, Nocera Inferiore, Salerno, Rimini, Cesenatico, Fano, Riccione, Agrigento, Locri, Siderno,
Marina di Gioiosa, Roccella, Cagliari, Paestum Cosenza, Torino, Battipaglia, Paestum, Sorrento ecc.) ed
estere (Bulgaria e Romania). L'interesse per l'espressione estetica lo ha portato verso la grafica
pubblicitaria e dal 1982 dirige uno studio di grafica applicata. Ha elaborato i seguenti progetti espositivi:
Alterazioni urbane, Dinamismo urbano, L'immensità cromatica della materia, Campania/storie visive,
Fotocomposizioni metafisiche, Le Nuraghe contemporanee. E' stato candidato dal Prof. Carlo Franza,
illustre Storico dell'arte Contemporanea, al Premio delle Arti Premio della Cultura nella XXIII edizione
del 2011. Del suo lavoro hanno scritto illustri critici fra cui Carlo Franza.
Biografia del curatore
Carlo Franza, nato ad Alessano (LE) nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea,
italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree
all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan
di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di
Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor
nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master
Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E’ stato indicato
dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, critico d’arte dal 1974 a Il
Giornale di Indro Montanelli, oggi a Libero fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. E’
fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri
fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più
importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato
Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica
d’Arte, il Premio Città di Alassio nel 1980, il Premio Barocco-Città di Gallipoli nel 1990, il Premio
Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel
1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (di cui è presidente di giuria dal 2001) e il
Premio Città di Tricase nel 2008.
Inaugurazione: Sabato 18 giugno, ore 18
Borgo Cardigliano - Sala dei Melograni
Contrada Cardigliano, Specchia (LE)
Orario: 9-13, 16-22
Ingresso libero