Forma e pensiero. L'esposizione riunisce una ventina di opere pittoriche che ripercorrono principalmente gli anni tra il 1997 e il 2002.
A cura di Filippo Lotti
CASTIGLIONCELLO Si inaugura domenica 19 giugno alle ore 18 a Castiglioncello (Li) presso la sala epositiva “La Macchia”, via di Portovecchio, 12A (scalinata a mare) la mostra di pittura di David Fedi (in arte Zeb) dal titolo “Forma e pensiero” curata da Filippo Lotti, organizzatore di mostre d’arte ed eventi culturali, nonché mecenate e collezionista delle opere di Fedi.
Questa esposizione, fatta in collaborazione con FuoriLuogo – servizi per l’Arte e con l’associazione culturale “La Ruga”, riunisce una ventina di opere che ripercorrono principalmente gli anni tra il 1997 e il 2002.
Mostra che inaugura i nuovi spazi espositivi realizzati dallo studio Architettare di Pisa, dell’architetto Marco Sereni, nel processo di ristrutturazione che Andrea Salvatori, proprietario dello storico stabilimento balneare, ha messo in atto e che si affianca alla terrazza “Le Tamerici”, sempre ai bagni Salvatori, da poco inaugurata.
Questa mostra è la prima di una serie di esposizioni che accompagneranno la stagione estiva castiglioncellese e che vedrà protagonisti, oltre a Zeb, Mario Madiai, Massimo Lomi, Franco Franchi e Marco Guerrazzi. Inoltre saranno organizzate un’estemporanea di pittura (il 3 luglio) ed un concorso fotografico. Unitamente a questi eventi, nella terrazza “Le tamerici”, ci saranno diversi incontri culturali e presentazioni di libri.
Lo spazio in cui verranno presentate le manifestazioni espositive è stato chiamato “La Macchia”, in onore alla pittura macchiaiola che trovò in questa parte del litorale livornese il suo punto di forza e la sua vera appartenenza.
«Fedi ritorna in mostra– scrive Fabrizio Borghini– nei suoi luoghi di affezione.
Dal giorno della sua inspiegabile scomparsa, un mistero avvolge la figura di questo singolare artista che ha scelto come alter ego il personaggio di Diabolik e come forma di comunicazione più eclatante le scritte sui muri.
Nelle imprese dell'inafferrabile personaggio mascherato, David ha cercato una vita altra, da vendicatore di sé stesso e delle vittime delle ingiustizie e delle prevaricazioni, un moderno e solitario Robin Hood che combatte per una società più equa e giusta. Se Diabolik con spregiudicatezza finalizza le sue vendette ad un riscatto economico, Zeb ha avuto come obbiettivo la sensibilizzazione dei suoi “lettori” verso le vessazioni sempre più pressanti che la società globalizzata impone a tutti noi.
Il tratto comune fra lui e il personaggio creato dalla fantasia delle sorelle Giussani è rappresentato da una sorta di codice d'onore che va oltre la soglia del bene e del male e che autorizza i due a combattere, per legittima difesa, con cinismo e senza sconti una continua battaglia contro chi ammorba la società facendosi scudo con l'ipocrisia, il perbenismo, la falsità, il doppiogiochismo. Trasgrediscono entrambi contro gli usurpatori di una carica immeritata, di una posizione sociale raggiunta in maniera fraudolenta, di una collocazione gerarchica frutto di nepotismo anziché di valori meritocratici.
Se questa è la principale peculiarità dello Zeb writer, quella del suo omologo, l'artista David Fedi impegnato a raffigurare su tela le avventure di Diabolik e della fedele compagna Eva Kant, è rappresentata dalla vocazione a raccontare storie che si sviluppano - contrariamente a quelle dei fumetti che hanno come protagonista l'uomo senza identità – in senso verticale tributando un esplicito omaggio all'arte dell'amato conterraneo Modigliani e a quella di Picasso.
Artisticamente anarchico come loro, Zeb frantuma le geometrie euclidee, scompone le architetture razionali, deforma le figure canonizzate allungandone i contorni e avvolgendole in linee sinuose che contribuiscono a creare situazioni misteriose perfettamente in chiave con la sua visione del mondo che osserva, celandosi dietro la maschera di Diabolik, e scandaglia, attraverso gli occhi algidi dell'amato eroe di carta, alla ricerca delle cause del malessere quotidiano che lo attanaglia.
Questa mostra rappresenta un altro importante tassello del mosaico che l'appassionato curatore Lotti da tempo sta componendo per restituirci l'enigmatica e poliedrica personalità di Zeb la cui opera, al di là dell'interesse suscitato dalla clamorosa scomparsa dell'artista, ha bisogno di sedimentarsi per essere analizzata, studiata e apprezzata in tutta la sua interezza».
Lo stesso Borghini sarà presente alla serata di inaugurazione con la troupe televisiva del suo programma “Incontri con l’Arte” che va in onda su Toscana Tv.
Inaugurazione domenica 19 giugno 2011 ore 18
Sala Epositiva “La Macchia”
via di Portovecchio, 12A (scalinata a mare) – spazio dei Bagni Salvatori
Castiglioncello (Li)
Orario: Dal lunedì al giovedì ore 18 – 20. Venerdì, sabato e domenica ore 18 – 20 e 21.30 – 23.30
Ingresso libero