Salotto dell'Arte
Torino
via Argonne, 1/C
011 0743717
WEB
I Particolaristi
dal 20/6/2011 al 15/7/2011
mar-sab 16:30-19:30
339 6807922

Segnalato da

Salotto dell'arte




 
calendario eventi  :: 




20/6/2011

I Particolaristi

Salotto dell'Arte, Torino

Questa mostra sonda le possibilita' pittoriche atte a rimarcare il desiderio di ricerca e di potenziamento del rapporto con il mondo reale, in cui la dimensione particolarista mira a cogliere il contingente sotto un profilo dettagliato.


comunicato stampa

A cura di Alessandra Levi

Artisti: Gianna Piacentino, Rosella Porrati, Dario Benedetto, Marco Scaletti, Salvatore Chessari

Direzione Artistica Silvana Belvisi
Presentazione a cura del critico d’arte Andrea Domenico Taricco

Il Salotto dell’Arte giunge alla sua III mostra dedicata ad artisti selezionati secondo la Metodologia Sinaptica che ha orientato le proprie funzioni essenziali in una ricerca per la fondazione della rinascita dell’arte contemporanea. La I mostra, indagava sugli artisti Onirici Pop-surrealism, in chiave sensibilista, ovvero sulle potenzialità che fuoriuscendo dall’ottica surreali- stico espressionista come nel caso di Paolo Bovino, Alberto Dal Cerro, Massimo Castronuovo, sino ai connotati metafisici di Dino Carpinello, esistenziali di Giovanna Tibaldi e naif di Luisa Jacobacci, ai presupposti Digital- Art di Achille de Tommaso. La II, ha distinto il percorso dai Mimetisti Ultraveristi, come Umberto Viapiano, Valerio Grande sino ai Deformanti Neo-pop come Luca Donati ed Enrico Challier.

Questa mostra, quale approfondimento mimetista di matrice ultraveristica, sonda le possibilità visibiliste atte a rimarcare il desiderio di ricerca e di potenziamento del rapporto con il mondo reale, virtualizzato e riconsiderato mediante le tecniche creative e idealiste. La dimensione particolarista mira a cogliere il contingente sotto un profilo dettagliato, nel suo stato di sublimazione poetica, quale vettore tra l’apparente ed il suo livello profondo: mediazione necessaria per la riscoperta dell’eterno presente, attraverso l’ausilio della posa estatica.

Nel caso di Gianna Piacentino, assistiamo alla rappresentazione di mani e piedi in tutte le pose tratte dalla quotidianità. L’iperrealismo rievocato crolla innanzi all’uso dell’acrilico su tela decontestualizzato per mezzo della monocromia che lo porta ai limiti del bozzettismo.
In esso è facile ricordare gli antichi codici miniati, o gli studi di maestri della tradizione pittorica come Michelangelo o Rubens, sino ai lavori ottocenteschi di Jean-Luis-Thèodore Gèricault. Il fatto di estrapolare arti umani e di riconsolidarli in opere finite, ai limiti del Pop, ne riabilita impersonalmente il carattere essenziale atto a mettere in campo la loro funzione di richiamo culturale. I piedi femminili visti in pose sensuali, per mezzo di calzature provocanti, snaturano l’ossessione erotica in un presupposto di tipizzata bellezza, in cui viene denunciata non più l’apparente seduzione, ma il nuovo ruolo sociale ottenuto dalla donna, nel tessuto sociale. Una bellezza indicativa, secondo la direzionalità che gli arti hanno sempre rappresentato nella storia dell’arte: pensiamo al linguaggio delle mani di artisti come Leonardo da Vinci nel Cenacolo di Santa Maria delle Grazie a Milano o in altre sue opere come L’Annunciazione, sino al San Giovanni Battista in cui, oltre alla profonditàdello sguardo era il concettualismoespresso dal gesto a sublimare inun super-linguaggio evocativo. Nelleopere della Piacentino, questo evocare rievocare, un passaggio deciso, versola destrutturalizzazione della forma inun concetto ricondotto ai nuovi canonid’una bellezza stereotipata, ai limiticartelartellonistici e pubblicitari.

Rosella Porrati, invece, attraverso l’usodell’acquerello giunge ad un’eleganzacompositiva atta a ricercare il significatoprofondo dell’immagine. Con brevipennellate, con tocchi immediati dicolore, con gesti improvvisi dellamano, compie un viaggio introspettivofinalizzato a fissare sul supporto la propria espressione: da questo percorso istintivo sprofonda nell’analisi del volto umano o di dettagli che assumono una nuova significazione che mette in gioco quella precedente. Il suo è un particolarismo stratificato, connotato dall’antitesi tra l’istinto di partenza e la successiva razionalizzazione. Il volto femminile, diviene sede di un percorso emotivo capace di restituire atmosfere sorprendenti, stati d’animo latenti e tutta una serie di sfumature non immediatamente percepibili.

Dario Benedetto è coinvolto in un progetto figurativo atto a riscoprire, per suo mezzo del disegno a matita, la precisione della realtà, filtrata dalla fantasia, che rievoca mondi fantastici, al limite tra la u fiaba e l’epopea di un mondo perduto. Venere nella natura ricalca proprio il suo desiderio di descrivere la bellezza sublimandola nella sfera fatata.

Altro discorso per l’eclettico Marco anatomico, Scaletti, capace di personalizzare le tecniche e gli stili che hanno caratterizzato l’evoluzione storica delle arti, aggiungendo nuove chiavi di Salvatore Chessari detto The Dog ha tematiche pop con ascendenzeespressioniste elaborando il supporto,intervenendo istintivamente, caratteriz-zando i dettagli delle figure, soprattutto femminili: Sans titre, Labbra, Polliceverso, sono solo alcuni degli sviluppipittorici in cui la carica liberatoria delego trova piena manifestazione.Autodidatta, prepara la tela grezza constucco a spatola, creando una superficieruvida sulla quale predilige l’olio.Caratterizzazioni pop, tra espressionis-mi, sublimazioni e concettualismimetafisici che, nell’uso del particolarepoetizzano il gesto,antropomorfizzando gli spazi sino adescriverne nuove possibili geografie:il superamento della realtà avviene permezzo della sua esaltazione.

Inaugurazione: martedì 21 giugno, ore 19.00

Salotto dell'Arte
Via Argonne, 1/C Torino
Orari: dal martedì al sabato 16,30 / 19,30
Ingresso libero

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