Il sentimento dell'organico. L'esposizione presenta 60 dipinti soffermandosi in particolare sul periodo centrale della sua produzione della seconda meta' degli anni 50, evidenziando un consistente nucleo di opere che documentano il risultato raggiunto dall'artista nella definizione di una complessa architettura del gesto e nell'espressione, attraverso l'esaltazione della materia, di un profondo sentimento dell'organico.
Regione Autonoma Valle d'Aosta
Assessorato dell'Istruzione e della Cultura Direzione Attività Culturali
Giovedì 12 dicembre 2002, nell'ambito del progetto Valle d'AostArte, inaugura al Centro Saint-Bénin di Aosta una mostra antologica dell'opera di Ennio Morlotti a dieci anni dalla sua scomparsa avvenuta il 15 dicembre 1992. Con questa esposizione la città di Aosta vuole rendere omaggio alla personalità e all'opera di una delle voci più significative della vicenda pittorica italiana del secondo Novecento.
L'esposizione, curata da Donatella Biasin, Gianfranco Bruno e Pier Giovanni Castagnoli, presenta 60 dipinti soffermandosi in particolare sul periodo centrale della sua produzione della seconda metà degli anni Cinquanta, evidenziando un consistente nucleo di opere che documentano il risultato raggiunto dall'artista nella definizione di una complessa architettura del gesto e nell'espressione, attraverso l'esaltazione della materia, di un profondo sentimento dell'organico. A testimoniare dell'ultima fase della sua attività la serie Rocce - pietrificazioni fossili di colore - e. il ciclo delle Bagnanti, motivo cezanniano assai frequente nella sua opera, dove le figure umane, sommariamente definite eppure maestose, irradiano la loro carnalità fondendosi con lo spazio.
Nato a Lecco (1910), studente dell'Accademia di Firenze (1936-37) e, dopo un viaggio a Parigi, all'Accademia di Brera (1939-41), Morlotti è dapprima attratto nella cerchia di Corrente, per cui tiene la sua prima personale nel 1943, per farsi poi promotore delle radicali istanze di rinnovamento del linguaggio artistico del Fronte nuovo delle arti e del Gruppo degli Otto. Se i primi passaggi nei dintorni di Lecco (1938-40) rivelano un'ascendenza morandiana e le Figure degli anni '40 risultano debitrici degli schemi geometrizzanti del cubismo picassiano, la ricerca successiva di Morlotti si va progressivamente configurando come un'indagine sul "mutuo, scambievole appartenersi dell'uomo e della natura" - come afferma Fabrizio D'Amico - attraverso una potente esaltazione fisica della materia, nel solco delle tendenze più aggiornate dell'Informale europeo. Come spiega l'artista, il rapporto con il paesaggio, con la natura, componente fondamentale della sua pittura, "non è un rapporto veristico, ma piuttosto legato alla radice dell'essere, alle sorgenti invisibili del sentimento, un moto costante dal visibile all'invisibile, dal noto all'ignoto, una presenza segreta e nascosta che presuppone stadi precedenti" e che ha fatto parlare Giovanni Testori di "naturalismo di partecipazione".
Il catalogo che accompagna la mostra, pubblicato da Silvana Editoriale, riproduce tutte le opere esposte ed è introdotto dai saggi dei curatori e da un'ampia e ragionata antologia critica.
Curatori: Donatella Biasin, Gianfranco Bruno, Pier Giovanni Castagnoli
Inaugurazione: 12 dicembre 2002, ore 18.00
Catalogo: Silvana Editoriale
Uffici stampa: Andrea Andruet, tel. 0165273246, fax 0165273275,
Ilaria Gianoli, tel/fax 02 51 44 06-333 6317344,
Alessandra Santerini, tel 335 6853767
Silvana Editoriale - Massimo D'Elia, tel 0261836330, fax 0261836392
Immagine: Ennio Morlotti, Sassi, 1946, olio su tela, 65 x 89 cm.jpg
Centro Saint-Bénin, Aosta
Orari: tutti i giorni, ore 9,30-12,30 e 14,30-18,30
Ingresso: intero euro 3; ridotto euro 2
Biglietto cumulativo con "L'Arte del Gioco. Da Klee a Boetti ": intero euro 7, ridotto euro 4,5.