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10/12/2002

Tamara Triffez

Brancaleone, Roma

Gli spiriti sotto il cappello. Mostra fotografica. Il cappello o copricapo, nel Dizionario dei Simboli corrisponde alla corona, segno di potere o di sovranita', strumento ricevitore delle influenze celesti, simbolo dello scopo ultimo della richiesta iniziatica.


comunicato stampa

GLI SPIRITI SOTTO IL CAPPELLO
Mostra fotografica di Tamara Triffez

Inaugurazione: 11 dicembre ore 21

Il cappello o copricapo, nel Dizionario dei Simboli corrisponde alla corona, segno di potere o di sovranità, strumento ricevitore delle influenze celesti, simbolo dello scopo ultimo della richiesta iniziatica. E' per questo motivo che le quattro scuole della tradizione filosofica del Buddismo tibetano hanno sviluppato una grande quantità di cappelli.

Nella tradizione Karma Kagyu il cappello del Karmapa, la massima autorità religiosa, é chiamato "corona nera" o "cappello nero". Questo, secondo la leggenda, é stato confezionato con i capelli delle Dakini, le danzatrici celesti. Le Dakini o Katromà in Tibetano rappresentano l'aspetto femminile illuminato, l'attività di redenzione dei Budda, la forza ispiratrice della coscienza. Il cappello in questo caso ha una funzione mediatrice: é il simbolo del sottile legame tra cielo e terra, tra microcosmo e macrocosmo.

Secondo C. G. Jung il cappello,é simbolo d'identificazione e, in quanto copricapo, rappresenta la testa ed il pensiero. Sotto il cappello c'é la mente che viene protetta dai suoi fantasmi, dalle sue visioni, dagli spiriti che si possono incontrare nella ricerca iniziatica. Cambiare cappello significa cambiare vita, avere un'altra visione del mondo.

I Tibetani hanno un senso del "fashion" e del decoro piuttosto sviluppato coralli, perle, turchesi, ambra, oro, argento e ancora sete, broccati, pellicce e lane pregiate fanno parte integrante della loro vita e della loro cultura. Le donne si legano I capelli con nastri dai colori vivaci. Questo perché solo le streghe portano I capelli sciolti.

Anche nella tradizione tibetana l'immagine del cappello é legata non solo all'aspetto puramente estetico e alla naturale necessità di proteggersi la testa dalle intemperie ma anche al simbolo e alla superstizione. Trovare un cappello, non importa se in buone o cattive condizioni, é considerato di cattivo auspicio e porterà malattie alla persona che lo ha trovato. Se di mattina si indossa il cappello nella posizione sbagliata si avranno difficoltà ed ostacoli nel compiere il lavoro di tutta la giornata.

Il Tibet, terra di paesaggi lunari, di ricercatori spirituali, filosofi e sciamani, terra di Budda, di divinità, spiriti e demoni, é il luogo in cui il cappello mantiene la sua importanza simbolica e religiosa rimanendo fortemente legato al miracolo del quotidiano.


Conferenza Stampa di Amnesty International: 11 dicembre ore 18.30, dedicata al problema della liberazione della monaca nawang samdrol, e sulla situazione dei prigionneri politici in tibet. Interverranno: Marco Bertotto presidente della sezione italiana e Paolo Pobbiati responsabile Tibet.
Ore 20,30: Proiezione del film "Samsara" di Pan Nalin

Info: tamara triffez [ tamaratriffez@hotmail.com ]

Centro Sociale Brancaleone, via Levanna 11, Roma

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