Palazzo Fava
Bologna
via Manzoni, 2
051 19936305
WEB
1000+1000+ 1000 / Tiziano Terzani
dal 28/6/2011 al 15/10/2011
mar-dom 10-19
051 19936305

Segnalato da

Daniela Leghissa




 
calendario eventi  :: 




28/6/2011

1000+1000+ 1000 / Tiziano Terzani

Palazzo Fava, Bologna

Tre mostre a cura di Philippe Daverio: 'BonOmnia 2006' e' una esposizione di artisti bolognesi all'interno del palazzo; 'I 1000 di 13x17' presenta mille quadri della dimensione 13x17cm lungo le pareti dello scalone. A partire dal 7 luglio invece sara' visitabile la mostra 'I 1000 di Garibaldi', che presenta diverse proposte di lettura incentrate sulla figura dell'Eroe. Infine la mostra di Tiziano Terzani 'Clic! 30 anni d'Asia' a cura di Folco Terzani, accoglie un centinaio di foto dei Paesi dell'Asia dove l'autore ha vissuto e viaggiato.


comunicato stampa

A Bologna, a Palazzo Fava appena restaurato, Philippe Daverio inaugurerà il 29 giugno 2011 tre mostre dal titolo “1000+1000+1000”.

BonOmnia 2006 rivisitata, in occasione dei 1000 della Biennale di Venezia
A cura di Philippe Daverio, in collaborazione con Graziano Campanini e Viola Emaldi.
Dal 29 giugno al 16 ottobre 2011

Mercoledì 29 giugno 2011 alle ore 19, presso Palazzo Fava. Palazzo delle Esposizioni (via Manzoni, 2 - Bologna) inaugura la mostra BonOmnia 2006 rivisitata, in occasione dei 1000 dellla Biennale di Venezia. A cura di Philippe Daverio, in collaborazione con Graziano Campanini e Viola Emaldi.

La prima presentazione del progetto che la Fondazione Carisbo stava elaborando per la sua città avvenne nel 2006, in uno di quei momenti di sospensione ed eccitazione tipici dell’ora della decisione, quando per nulla si sa ancora se la decisione giusta o improbabile sarà. Si trattava allora di presentare un progetto, quello del recupero di Palazzo Fava, che poteva apparire talmente ambizioso da sembrar velleitario e che la concretezza dell’impegno ha reso oggi tangibile. Si trattava pure di aprire un dialogo con la realtà creativa contemporanea d’una città ch’era sempre stata protagonista ma temeva di non esserlo più. La decisione fu temeraria: radunare in una sola mostra gli artisti della città, e ovviamente pure quelli che nella città trovavano riferimento, per poterne verificare pubblicamente l’energia. Si temeva come sempre la naturale rissosità che sembra essere tipica del cosmo creativo. Si temeva altrettanto la faziosità critica nelle scelte. Si decise quindi di nominare un senato cittadino in grado di suggerire gli artisti da esporre. Divenne il tutto una festa autentica in un clima di confronto libero e cordiale. È passato un lustro, il palazzo c’è, permangono per fortuna anche le testimonianze degli artisti, i quali nel contempo hanno continuato a sperimentare, a creare, a produrre. La Biennale di Venezia, versione 54 del 2011, nel suo ordine disordinato, nel caos creativo che ne è la qualità migliore, percorre alla grande una strada similare. Ha essa deciso di ancorarsi al territorio d’Italia riconoscendo alle specificità linguistiche non un valore vernacolare, ma la forza delle energie di ieri che elaborano le lingue di domani. Bologna non poteva non aderire. E per partecipare al progetto provocatorio quanto rianimatore, ripresenta oggi a verifica l’esperimento di ieri con la freschezza di sempre.
Philippe Daverio

La mostra “BonOmnia 2006” rivisitata è organizzata al piano nobile di Palazzo Fava. In occasione di Bologna si rivela del 2006, fu organizzata da Philippe Daverio una mostra di artisti “bolognesi” esposti all’interno del palazzo, che cinque anni fa era ancora un cantiere, a restauro in corso, trasformandolo in quei tre giorni in una grande galleria d’arte contemporanea. Oggi, dopo la definitiva apertura al pubblico del palazzo, sono stati richiamati gli stessi artisti di allora per una nuova mostra con nuove opere, questa volta negli spazi espositivi articolati su più livelli.

Gli artisti presenti sono 33: Alessandro Aldrovandi, Vasco Bendini, Alessandro Bergonzoni, Francesco Bocchini, Dino Boschi, Maurizio Bottarelli, Aurelio Bulzatti, Luca Caccioni, Stefano Cantaroni, Walter Cascio, Pirro Cuniberti, Paola Gandolfi, Franco Guerzoni, Vittorio Gui, Marcello Jori, Gabriele Lamberti, Angela Lorenz, Pompilio Mandelli, Giovanni Manfredini, Patrizia Medail, Nino Migliori, Gianmarco Montesano, Mario Nanni, Luigi Ontani, Concetto Pozzati, Giuseppe Rossetti, Nicola Samorì, Dim Sampaio, Germano Sartelli, Vincenzo Satta, Giorgio Tonelli, Wolfango, Valerio Zecchini.

Tra questi, Dino Boschi, Concetto Pozzati, Pirro Cuniberti, Mario Nanni, Gianmarco Montesano, Marcello Jori, Vasco Bendini, Giorgio Tonelli, Luigi Ontani e tanti altri esporranno quindi nuovi lavori in una sorta di raccolta di artisti della città, veri e propri “amici” di Palazzo Fava.

Le opere esposte nelle sale del piano nobile faranno da contraltare agli affreschi dei Carracci, permettendo così una straordinaria visione in contemporanea dei loro capolavori e delle opere dei loro contemporanei bolognesi. Pittura, scultura, fotografia, ceramica, raccontano l’oggi artistico della città in un dialogo costante con gli affreschi antichi e le altre mostre che si sviluppano all’interno del palazzo.
Tra le opere esposte, tutte di assoluto valore artistico, ne spiccano alcune già di proprietà della Fondazione Carisbo come due lavori di Luigi Ontani, una scultura di Germano Sartelli, gli oli su cartone di Pompilio Mandelli o le opere di Nicola Samorì e Valerio Zecchini.

Altre opere sono invece prestate per la mostra che chiuderà il 16 ottobre: il grande trittico di Patrizia Medail, le piccole e stupefacenti masoniti di Pirro Cuniberti, che danno un saggio completo e particolare del suo percorso artistico, l’Uovo di Wolfango ancora capace di stupire il pubblico, l’elegantissima opera di Vincenzo Satta o il poetico e figurativo lavoro di Dino Boschi.

La mostra della Biennale Regionale è invece allestita al piano terra di Palazzo Fava. Gli artisti partecipanti sono 17: Armodio, Maurizio Bonora, Renzo Crociara, Roberta Crocioni, Clemente Fava, Nicola Nannini, Mauro Mazzali, Lidia Puglioli, Franco Savignano, Ivo Sassi, Alberto Zamboni. A questi vanno infatti aggiunti Vasco Bendini, Dino Boschi, Pirro Cuniberti, Vittorio Gui, Germano Sartelli e Wolfango, le cui opere sono state esposte al piano nobile essendo anche “amici” di Palazzo Fava.

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I 1000 di 13 x 17, quelli che vollero salvare la Biennale di Venezia nel 2005
A cura di Philippe Daverio & Jean Blanchaert.
Dal 29 giugno al 16 ottobre 2011

Mercoledì 29 giugno 2011 alle ore 19, presso Palazzo Fava. Palazzo delle Esposizioni (via Manzoni, 2 - Bologna) inaugura la mostra I 1000 di 13x17, quelli che vollero salvare la Biennale di Venezia nel 2005. A cura di Philippe Daverio & Jean Blanchaert.

La Biennale di Venezia, edizione 2005, passò alla storia per una decisione curiosa e depressiva: si pensò utile e opportuno chiudere definitivamente lo storico Padiglione Italia dei Giardini per aumentare gli spazi da dedicare alla mostra del curatore internazionale. In quell’occasione il mio gruppo di lavoro decise di correre ironicamente in soccorso alla depressione peninsulare lanciando un appello alle migliaia di Artisti residenti e operanti in Italia affinché spedissero a Venezia dei quadretti votivi dalla dimensione apotropaica di 13x17 cm che avessero il compito di redimere la laguna dal virus della stanchezza e ridessero fiducia alle arti visive nostrane. Furono selezionate 1000 opere che vennero esposte ad un passo da piazza San Marco nella Chiesa di San Gallo gentilmente messa a disposizione dalla Curia Marciana. Nella Biennale successiva, quella del 2009, queste opere furono esposte con un allestimento curato da Gherardo Frassa nell’isola di Murano. Fu pubblicato, grazie all’aiuto della Fondazione Carisbo, un catalogo delle 1000 opere stampato e distribuito da Rizzoli. Una volta terminata la mostra, la collezione intera fu donata dagli artisti alla Fondazione Carisbo, la quale è oggi felice di esporla in occasione della Biennale di Venezia attuale.
Philippe Daverio

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I 1000 di Garibaldi, quelli che vollero inventare l'Italia
A cura di Philippe Daverio, Massimo Negri e Roberto Guerri.
Dall'7 luglio al 16 ottobre

Giovedì 7 luglio 2011 alle ore 19, presso Palazzo Fava. Palazzo delle Esposizioni (via Manzoni, 2 - Bologna) inaugura la mostra I 1000 di Garibaldi, quelli che vollero inventare l'Italia. A cura di Philippe Daverio, Massimo Negri e Roberto Guerri.
La mostra I 1000 di Garibaldi, quelli che vollero inventare l’Italia che inaugura a Palazzo Fava assume, tra le tante iniziative realizzate per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, una connotazione particolare legata alla storia della città di Bologna.

Inaugurazione Giovedì 7 luglio 2011 alle ore 19

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Tiziano Terzani Clic! 30 anni d’Asia. La mostra
A cura di Folco Terzani.
Dal 29 giugno al 16 ottobre

Mercoledì 29 giugno 2011 alle ore 19, presso Palazzo Fava. Palazzo delle Esposizioni (via Manzoni, 2 - Bologna) inaugura la mostra Tiziano Terzani Clic! 30 anni d'Asia. A cura di Folco Terzani.

L’Oriente misterioso e la voglia di immergersi in questo mondo. Conoscerlo ma anche possederlo. Nel quotidiano e spiritualmente. Tutta la vita Tiziano Terzani ha viaggiato con un piccolo taccuino per gli appunti in tasca e una macchina fotografica al collo per poter accompagnare i suoi reportage con le proprie foto. Uno sguardo e un punto di vista inediti sul mondo. Il suo mondo. Soprattutto l’Asia, che ci ha fatto conoscere in decenni di giornalismo e di fotografia. “Ci andai anzitutto perché era lontana, perché mi dava l’impressione di una terra in cui c’era ancora qualcosa da scoprire. Ci andai in cerca dell’altro, di tutto quello che non conoscevo, all’inseguimento di idee, di uomini, di storie di cui avevo letto”. Era questa la sua natura e il suo spirito profondo, un tutt’uno tra stile e filosofia di vita: “Io sono qui alla ricerca di una cultura che sia in grado di resistere alla modernità di tipo occidentale. Sono curioso di vedere come funziona un mondo non ancora retto esclusivamente dai criteri dell’economia. Questo è il mio interesse al momento”.

Tiziano Terzani. Clic! 30 anni d’Asia. La mostra raccoglie un centinaio di foto che sono anche una chiave d’accesso a “un altro mondo”, un mondo che era rimasto antico e misterioso. In bianco e nero. Un percorso attraverso i Paesi dell’Asia dove Terzani ha vissuto e viaggiato. Il Vietnam, la Cina di una volta, le Filippine, il Giappone, l’India. Il percorso seguito da Terzani corrisponde anche al percorso dello sviluppo delle sue idee e del suo modo d’essere.

L’esposizione, curata dal figlio, Folco Terzani, apre al pubblico dal 30 giugno al 16 ottobre 2011 a Palazzo Fava. Palazzo delle Esposizioni, promossa da Genus Bononiae. Musei nella Città e organizzata da Civita in collaborazione con Fandango.

Di questa selezione di immagini, ventidue foto inedite sono dedicate allo sconosciuto regno del Mustang, una delle regioni più isolate dell’Himalaya, una specie di Shangri-la dove davanti agli occhi si dispiega “un grandissimo niente”.
Nel 1995 il Mustang lo aveva attratto perché quella piccola parte di mondo si era aperta solo da poco ad un limitato turismo occidentale. Un posto di cui in pochissimi conoscevano anche solo l’esistenza. Proprio questo aveva protetto il regno.

Le foto del Mustang sono raccolte in una pubblicazione edita da Fandango Libri.

Nel silenzio lunare del Mustang, Tiziano Terzani si trovò finalmente col tempo necessario per buttarsi nella sua altra passione, la fotografia. E in Mustang poté permettersi quello che fino a quel momento non aveva avuto l’agio di fare: fermarsi, aspettare. Per cogliere non solo il soggetto ma anche l’attimo in cui si trova nella luce perfetta, come nel famoso ritratto di Amchi, il medico-mago che attraversa una fascia di sole sotto gli occhi di una delle sue sorridenti maschere. Ma più spesso nelle sequenze del Mustang, quello della macchina fotografica di Terzani è un obiettivo puntato verso il vuoto del paesaggio.

Per informazioni e prenotazioni: 051 19936305
palazzofava@genusbononiae.it

Inaugurazione: mercoledì 29 giugno, ore 19

Palazzo Fava
Via Manzoni, 2 Bologna
Orari: dal martedì alla domenica, dalle ore 10.00 alle ore 19.00
Ingresso Libero

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