Patrick Schumacher
Gilbert Casula
Laurence Cathala
Caroline Challan Belval
Jean-Louis Charpentier
Veronique Filipetti
Mathias Girard
Roland Kraus
Dominique Landucci
Henri Olivier
Alain Vagh
Les Bonsonnois
La manifestazione coinvolge tutte le forme d'espressione con artisti sia emergenti che affermati, e una mostra che prende possesso dell'intero paese
Il festival si iscrive nella storia recente dell'arte contemporanea della regione con numerose specificita'. Situato a Bonson (valle dell'Esteron, Alpi-Marittime), si distingue inizialmente per il suo carattere d'evento popolare. Fin dall'inizio della manifestazione (che in italiano si traduce Festival di Poco), la popolazione del paese e' stata infatti accomunata direttamente dalla definizione - modesto e geniale? - ideata dall'artista Jean Mas. Il festival ha cosi' accumulato, nel corso di 9 anni d'esistenza, una successione di esperienze atte a riconsiderare la creazione oltre alle posizioni abituali dell'arte. Atipico nel suo modo di presentarsi, con una mostra che prende possesso di un paese intero in spazi convenzionali o inattesi, il festival e' organizzato da un comitato, che ne decide la programmazione anche sulla base di temi diversi: l'aria, il movimento, l'infinito... Facendo appello a tutte le forme d'espressione, dell'arte monumentale alle performance, coinvolgendo artisti emergenti e autori affermati, il Festival du Peu rappresenta oggi una proposta unica nel contesto culturale della Costa Azzurra, il Paese di Bonson e' infatti situato a 35 km da Nizza. Venerdi' 8 luglio ouverture alle ore 17 presso Place Scoffier con inaugurazione della mostra alla presenza degli artisti partecipanti: Patrick Schumacher, Gilbert Casula, Laurence Cathala, Caroline Challan Belval, Jean-Louis Charpentier, Veronique Filipetti, Mathias Girard, Roland Kraus, Dominique Landucci, Henri Olivier, Alain Vagh, Les Bonsonnois. Alle 19, da un'idea di Jean Mas, performance collettiva "Le Gout de l'autre": una ricetta improvvisata insieme al pubblico, e intervento saporito di Pierre Salles dal titolo "Una cosa e' sicura: Madeleine de Proust non e' una leggenda!"