eXtipografia
Ravenna
via Pascoli 31

Stare in casa e' qualcosa di spettacolaaare
dal 12/12/2002 al 17/1/2003
340 6113685

Segnalato da

Loretta Zaganelli



 
calendario eventi  :: 




12/12/2002

Stare in casa e' qualcosa di spettacolaaare

eXtipografia, Ravenna

"Non vengo a dirvi che sentire gli spruzzi di onde alte 10m su una scogliera delle Highlands sia una bazzecola, ma stare davanti alla caffettiera nell’attimo in cui le prime gocce di caffè lambiscono l’interno di alluminio sporco… beh, quella è un’altra cosa." (Marco Antonini). Opere di Simona Basilavecchia, Lia Pari, Loretta Zaganelli.


comunicato stampa

a cura di Marco Antonini.

Inaugurazione ore 18,30.

Da venerdì 13/12 a venerdì 17/1 2002 c/o “eXtipografia”, via Pascoli 31, Ravenna.


Giusto due righe sullo stare in casa come attività a se stante; tanto su questo argomento chi è dentro è dentro e chi è fuori e fuori. Stare in casa è un’esperienza positiva ed appagante, fuori dalla casa c’è il vuoto, o comunque: il vuoto che c’è dentro mi è sempre sembrato più interessante di quello al di fuori delle care, vecchie 4mura.
Stare in casa è qualcosa che si porta dentro di sé. Stare in casa davvero bene vuol dire sentirsi in casa anche quando si è fuori, esposti alle intemperie, immersi nelle informazioni, negli stimoli che “dentro” ci arrivano rarefatti, selezionati, filtrati. E quindi immensamente più sottili ed interessanti.
Non vengo a dirvi che sentire gli spruzzi di onde alte 10m su una scogliera delle Highlands sia una bazzecola, ma stare davanti alla caffettiera nell’attimo in cui le prime gocce di caffè lambiscono l’interno di alluminio sporco… beh, quella è un’altra cosa.

Tre modi di intendere un sentimento comune: quello della “domesticità”, della ricerca di un proprio spazio esistenziale all’interno degli spazi quotidiani. Le care, vecchie 4mura come teatro di una rivoluzione tutta personale, senza bandiere e preconcetti.
Le immagini guidano lungo un percorso interpretativo variato e variabile, lungo i bordi sbeccati di tazze, zuccheriere, pupazzi di peluche, calzini a righe, scarpe da tennis rotte.
…e fili del telefono arricciati su sé stessi, naturalmente.

Segue ''Still Home, la casa e il suo racconto.'',
(testo di Giuseppe Padula).

La mia casa ed il mio corpo, in un gioco di superfici concentriche, di molecole in moto in un cilindro coibentato, di un pieno-dentro che sottrae coerenza e significato all’indifferenza di un vuoto-fuori allo zero Kelvin.

Scontro di immagini e frammenti: “ I will be your mirror, reflecting what you are”.

Ma l’immagine è chiara ( e fredda ): il mio corpo è una dilatazione frattale di parti ad uguale valore, il piede come il mio sguardo, l’identità non germina da una struttura gerarchica di esperienze ma su una sommatoria random di eventi periferici.

Il vuoto diventa ipervuoto, e non perchè iperespanso ma semplicemente interstiziale, inserendosi entro quelle sottili fessure di decoerenza con cui sono legati i frammenti del me, come le schegge in casa e le spine in mano, un corpo/casa che vive perchè carne e non narrazione.

Dunque senza racconto, o dopo i racconti.

Anche dopo quello del Big B.; nella casa non c’è più televisione perché ha assolto la sua funzione, è sparita per inclusione, vediamo attraverso essa.

Still home, still casuali da una telecamera lasciata ON mentre vaghiamo per casa.

Le artiste:

*Simona Basilavecchia è nata a Pescara nel ‘76, fotografa da un bel po’ e questa è la sua prima mostra. Nelle sue foto le immagini tendono ad una autoreferenzialità sviluppata anche attraverso la rappresentazione di oggetti e persone estranee; tutto diventa specchio del sé in un gioco di rimandi psicologici collegati spesso più al colore ed alla composizione che al soggetto.

*Lia Pari è nata nel 1978 e sta terminando gli studi all’accademia di Belle Arti di Ravenna. Ha già esposto in diverse occasioni ed è stata pubblicata sui cataloghi de “Le età psicologiche dell’arte, “L’azione ossessiva, il riposo, l’incontro”, “Identikit, le facce del volto”, “Tattile” e “Looking on”. Nella sua arte fotografia ed installazione si fondono in un vocabolario ricco di rimandi più o meno diretti ad una fisicità ispezionata in lungo ed in largo. Le allusioni continue ai temi della femminilità e della sessualità arrichiscono ulteriormente il raggio d’azione di un’artista che vive l’ambiente domestico in senso quanto mai estroverso e provocatorio.

*Loretta Zaganelli è nata a Ravenna nel 1968, curatrice attenta e dinamica, ha lavorato (fra le altre cose) al testo di “Looking on”, tavola rotonda sulla fotografia tra i docenti Guido Guidi, Claudio Spadoni e Vittorio D’Augusta, pubblicato sul catalogo della mostra omonima che si terrà dal 23 novembre 2002 presso il “Museo d’Arte della città” alla Loggetta Lombardesca di Ravenna . Nei suoi scatti l’istinto e lo spirito situazionista si fondono ad un’estetica piuttosto severa e cerebrale, creando una sensazione di complessità e dando luogo a vere e proprie stratificazioni di significati che puntano, tuttavia, all’identificazione di contenuti basilari ed “umili”.

Catalogo con testi di Marco Antonini, Francesca Colasante, Giuseppe Padula, Giovanni Liconti.


Il curatore:

*Marco Antonini è nato a Pescara nel’76, dopo la laurea ha iniziato la sua tuttora attiva collaborazione con l’ass.cult.MIRADA di Ravenna, partecipando all’organizzazione di edizioni del concorso annuale R.A.M. e della mostra “Joe Sacco, Nuvole da oltre frontiera” e realizzando anche una lunga intervista con l’autore, pubblicata sul catalogo della mostra. Sempre in collaborazione con Mirada, ha curato personalmente la mostra “rock > action”, collettiva di artisti provenienti dalla scena alternative rock internazionale, attualmente in mostra presso gli spazi dell’extipografia di via pascoli 31 a Ravenna, ma già ospitata (dal 4 al 26 ottobre scorsi) presso il “sestosenso” di via petroni 9/c, a Bologna.

Informazioni:
marco antonini, via oriani 45, 48100, Ravenna
3406113685

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