Museo Casa natale di Gabriele d'Annunzio a Pescara
Sono proposti una dozzina di pannelli tessili disegnati da importanti artisti del 900
Opere di indiscusso fascino e, spesso, rara preziosita' materica e cromatica, gli arazzi sono espressione di un'arte secolare che si nutre di storia e tradizione. Come in Francia, anche in Italia nel 900 si assiste ad una rinascita dell'arte arazziera, grazie al rapporto fecondo e fattivo tra maestri di fama e abili operatori, depositari di antiche tecniche. L'Arazzeria Scassa di Asti e quella dei Fratelli Eroli di Roma, assieme all'Arazzeria Pennese si sono fatte apprezzare per qualita' dei manufatti e per il contributo dei protagonisti del panorama artistico contemporaneo. L'officina abruzzese si impone proprio per l'apporto di numerose figure di grande prestigio, da Afro a Capogrossi, da Brindisi a Balla, i quali fornirono i cartoni per la produzione degli arazzi. Grazie al mecenatismo illuminato e alla lungimiranza di Lucio Marcotullio, l'Arazzeria Pennese ha avuto, negli ultimi decenni, un nuovo slancio, rimanendo tuttavia poco nota al di fuori di una ristretta cerchia di appassionati. Si propone oggi una mostra dedicata ai piu' importanti manufatti pennesi, a cura di Maria Taboga in collaborazione con la Soprintendenza BSAE dell'Abruzzo. Nelle rinnovate sale espositive a piano terra sono proposti una dozzina di pannelli tessili, in alcuni casi mai esposti al pubblico. La mostra e' accompagnata da un filmato d'epoca e corredata da un booklet illustrativo.