Se non son Cerchi son Girotondi. Le opere di Molinario, artista novarese, ricordano la ricerca della materia-linguaggio di Dubuffet, volta alla scoperta del variopinto folclore moderno e di un'etnografia della tribu' europea.
a cura di Gabriella Damiani
Sabato 16 luglio, per la rassegna “Lo Zen del Negroamaro”, si inaugura la personale dell’artista Fabrizio Molinario: "Se non son Cerchi son Girotondi".
Le opere di Molinario, artista novarese, ricordano la ricerca della materia-linguaggio di Dubuffet , volta alla scoperta del variopinto folclore moderno e di un'etnografia della tribù europea. Imposta i suoi lavori su un disegno di tipo infantile, quasi primitivo, quella ART BRUT che utilizza espressioni grafiche barbariche come segno di trasgressione. Nei lavori di Molinario si utilizzano colori squillanti per caricare l'opera di pathos, dettato dall'inconscio, che rendono l'opera carica di suggestioni visive.
Nel ciclo nato per questa mostra Molinario fa riferimento al gioco, elemento ludico costruttivo, necessario, con la sua “leggerezza”, per avvicinarsi anche a sport estremi e di grande coraggio ma che in fondo nasconde una necessità dell'Anima di evolvere e di conoscere le "dimensioni altre" della nostra psiche....affrontando la sfida di lanciarsi con un paracadute o di immergersi in canoa tra le rapide di un torrente, l’atleta, l’uomo, si mette in gioco, in discussione e giocando raggiunge un obiettivo coraggioso con divertimento, ma senza la pesantezza della Prova.
La rassegna, dal titolo “Lo Zen del Negroamaro”, sottende all’interazione ed allo scambio fra due culture incredibilmente diverse, molto lontane ma vicine, che hanno trovato proprio qui, nella Valle d’Itria , un luogo di scambio e di felice convivenza rivalutando e fortificando tutte le similitudini e le differenze.
Il filo conduttore che lega le espressioni dei diversi artisti che esporranno in Rassegna è il percorso che porta la nostra Consapevolezza a ricongiungere il nostro Corpo con la Mente, l'Anima e lo Spirito. Siamo tutt' Uno con noi stessi e con l'Universo ma viviamo queste nostre parti fortemente frammentati; la pratica della Meditazione, aiuta a superare la Mente e a facilitare il ricongiungimento dell'Uno prima in noi stessi , poi con gli altri ed infine con L'Universo.
La nostra Terra, la nostra amata Puglia, è portatrice di uno "Spirito Profondo" naturalmente; infatti molte entità hanno costituito delle vere e proprie comunità Zen nel nostro territorio; ma tale Spirito è sentito anche nell'Accoglienza che da sempre ha contraddistinto la nostra gente; tutta la Valle d'Itria infatti accoglie da anni gente proveniente dalle più disparate parti del mondo;
Cosa c’entra il Negroamaro? Il Negroamaro è un vitigno molto antico e pregiato da cui si ricava un Vino Rosso Rubino dal sapore corposo e deciso; il Negroamaro con il suo carattere forte, deciso, vivo, resistente, identifica la nostra gente; ma il colore Rosso Rubino è anche il colore del Sangue...e cosa c'è di più Profondo e Vivo del Sangue?
per la Rassegna d’Arte Contemporanea “Lo Zen del Negroamaro”
in collaborazione con Associazione Borgostuni
Vernissage, sabato 16 luglio ore 20,00
Galleria orizzonti arte
L.go Arcid. Trinchera n. 28 (piazz. Cattedrale) - Ostuni
Orari di apertura: tutti i giorni dalle 10,00 alle 14,00 e dalle 15,30 alle 23,00
Ingresso gratuito