Archiviazioni Laboratorio di Arte e Architettura
Lecce
via Enzo Ferrari (contrada Pisello)
WEB
KM/0. Segni d'arte a Sud
dal 26/7/2011 al 14/9/2011
338 8321161

Segnalato da

Elena Riccardo - Calliope Comunicare Cultura




 
calendario eventi  :: 




26/7/2011

KM/0. Segni d'arte a Sud

Archiviazioni Laboratorio di Arte e Architettura, Lecce

La seconda edizione di Km/0 e' un viaggio fisico e interiore sulle tracce della memoria e dell'identita' di un territorio attraverso le opere di dodici artisti, diversi tra loro per eta' e scelta di mezzi espressivi, le cui poetiche trovano ragion d'essere nelle radici culturali del Salento e negli elementi di continuita', innovazione e rottura rispetto ai cliche' figurativi, da cui la loro ricerca rifugge.


comunicato stampa

a cura di Anna Cirignola

mostra di

Carlo Michele Schirinzi
Daniele Papuli
Luisa Elia
Fernando Schiavano
Antonio De Luca
Rosamaria Francavilla
Romano Sambati
Valentina D’Andrea
Nicola Elia
Ingrid Simon
Maurizio Monticchio
Michele Guido

Dal 27 luglio fino al 15 settembre, gli spazi dell’ex tabacchificio in via Enzo Ferrari a Lecce, sede del Laboratorio di Arte e Architettura e, dal marzo scorso, anche del progetto “Archiviazioni. Esercizi di indagine e discussione sul Sud contemporaneo”, ospitano la seconda edizione di Km/0. Segni d’arte a Sud. L’evento, a cura di Anna Cirignola, è patrocinato dal Comune di Lecce. La mostra si inaugura mercoledì 27, alle 20.

La sostanza, l’essenza delle origini. Arte che forma, informa, annoda radici. Dona nuova, lunga vita ai luoghi. La seconda edizione di Km/0. Segni d’arte a Sud è un viaggio fisico e interiore sulle tracce della memoria e dell’identità di un territorio attraverso le opere di dodici artisti, diversi tra loro per età e scelta di mezzi espressivi, le cui poetiche trovano ragion d’essere nelle radici culturali del Salento; negli elementi di continuità, innovazione e rottura rispetto ai clichè figurativi, da cui la loro ricerca rifugge.

La seconda edizione di Km/0. Segni d’arte a Sud, a cura di Anna Cirignola, rappresenta una mostra di relazione e, al tempo stesso, l’occasione per mettere in luce la vivacità propulsiva di un territorio, a lungo (e a torto) considerato frontiera geografica e culturale. La collettiva, che dal protocollo di Kyoto mutua il neologismo, vuole rendere omaggio all’avventura artistica di Carlo Michele Schrinzi, Fernando Schiavano, Luisa Elia, Romano Sambati, Daniele Papuli, Nicola Elia, Rosamaria Francavilla, Maurizio Monticchio, Valentina D’Andrea, Antonio De Luca e Michele Guido, dando vita ad una festa dell’arte in piena regola, che celebra il genius loci del Salento e la natura dei “segni a Sud”, intesi come tracce, origine, espressione ultima e manifesta di un sostrato culturale profondo e radicato.

Km/0. Segni d’arte a Sud non rappresenta il trionfo del cosiddetto “localismo”, dietro cui troppo spesso si mal celano orizzonti retrogradi, che nulla hanno a che fare con la valorizzazione e la difesa di un territorio. Al contrario, l’ambizione di fondo è quella di dar vita ad una collettiva eterogenea, in sintonia con le attuali linee curatoriali che rispondono alla filosofia del “Think globally, act locally”. Un pensiero guida che pervade anche tutta l’attività di “Archiviazioni. Esercizi di indagine e discussione sul Sud contemporaneo”, progetto a cura di Giusy Checola e Luigi Presicce, ospitato dal marzo scorso presso gli spazi dell’ex tabacchificio di via Enzo Ferrari, sede del Laboratorio di Arte e Architettura.

Facendo proprio il principio del “glocally”, per usare un termine in voga nella critica più recente, Anna Cirignola ha selezionato una rosa di nomi che, sia a livello nazionale sia internazionale, si sono distinti per la qualità della loro ricerca. La mostra, allestita nelle sale del Laboratorio di Arte e Architettura, ospita le opere di Romano Sambati, Valentina D’Andrea, Rosamaria Francavilla, Antonio De Luca, Nicola Elia, e ancora Carlo Michele Schirinzi, Maurizio Monticchio e Fernando Schiavano, artisti che non senza coraggio hanno deciso di vivere e lavorare nel Salento, a chilometro zero, appunto. La collettiva comprende anche le sculture di Luisa Elia, Daniele Papuli e Michele Guido, salentini d’origine, trapiantanti a Milano da diversi anni che negli spazi dell’ex tabacchificio (a Lecce in campagna, nella zona della Cupa in via Enzo Ferrari), tornano nella loro “piccola patria” per esporre le proprie opere insieme ad Ingrid Simon, artista viennese, radicata nel Salento da oltre vent’anni, che ha scelto il Sud come patria adottiva, divenendo lei stessa interprete del suo genius loci, che altro non è che lo specchio di rapporto tra la storia e la cultura di un luogo.

La “chiamata alle arti” di Km/0. Segni d’arte a Sud si prospetta dunque come una vera e propria festa per gli artisti che hanno scelto il Sud come luogo dell’anima, patria elettiva, culla meridiana e che, ovunque si trovino, portano nei propri lavori i segni della sua atavica energia. Come spiega la curatrice: “Nessun altro, meglio di loro, avrebbe potuto far vibrare in modo così particolare lo spirito di questo luogo, che oggi si apre ad accogliere artisti, architetti, addetti ai lavori, ma anche semplici visitatori. L’intento è quello di far tornare a vivere questo antico tabacchificio, trasformarlo in un centro d’aggregazione, come lo è stato in passato. Consegnarlo nelle mani delle generazioni future, affinché possano tramandarne i ricordi, le suggestioni, le sue memorie”.

Di fatto, Km/0. Segni d’arte a Sud tiene a battesimo l’inizio di una nuova attività per il Laboratorio di Arte e Architettura che, grazie alla presenza di “Archiviazioni”, si è aperto ai linguaggi dell’arte contemporanea. È in questi spazi, così poco conosciuti che la curatrice ha invitato gli artisti a lasciare una traccia del proprio passaggio. È in questi spazi, un tempo simbolo di lavoro e fatica, che Anna Cirignola propone di attuare una vera e propria “riconversione”, per scrivere insieme un nuovo capitolo nella storia di questo luogo.

BIO

Carlo Michele Schirinzi

Nato ad Acquarica del Capo nel 1974, opera sia con la produzione video sia con la fotografia. I suoi lavori fotografici, ribattezzati ‘iconoclastie su(al) negativo’, consistono in asportazioni manuali dalla pellicola 35mm. I suoi film hanno partecipato a festival internazionali dedicati alla sperimentazione del linguaggio digitale (Norwegian Short FF, Bellaria FF, Visioni Italiane, Festival du Nouveau Cinéma Italien, Clermont-Ferrand FF, Cinemed, Fish-Eye, Milano FF, Festival del Cinema Italiano di Madrid, Festival Internazionale del Cinema d’Arte, Avvistamenti, Alternative del Cinema Italiano, Arcipelago, Signes de Nuit, Bolzano Short Film Festival, Istants Video). Nel 2003 “Il nido” ha ricevuto una menzione speciale al 21° Torino Film Festival e nel 2004 “All’erta!” ha vinto il Premio Shortvillage alla 40ª Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro che nel 2005 gli ha dedicato una retrospettiva. Nel 2007 il 3° Taranto Film Festival ha ospitato tutta la sua produzione nella sezione Altri Sguardi. Nel 2009 “Sonderbehandlung” riceve il 1° Premio al 10° Festival del Cinema Europeo di Lecce e “Notturno Stenopeico” vince la sezione ‘Italiana.corti’ al 27° Torino Film Festival ed è selezionato dalla casa Chalet Pointu nella rosa di 12 film per la distribuzione nei paesi di lingua francese. Nel 2010 “Mammaliturchi!” riceve una menzione speciale al 28° Torino Film Festival e, nel 2011, è presentato alla 54° Biennale di Venezia insieme ai quattro documentari realizzati dal 2005 al 2009 per “Intramoenia Extrart”, progetto d’arte contemporanea nei castelli di Puglia curato da Bonito Oliva e Giusy Caroppo. Attualmente è impegnato nella lavorazione del lungometraggio “I resti di Bisanzio”.

Fernando Schiavano

Nato nel 1955 a Casarano, dove vive e lavora. Da più di vent’anni partecipa e organizza mostre su tutto il territorio nazionale. Di lui dice: “Vivo nella mia terra ma da straniero, come uno zingaro o un nomade in patria cercando di essere ospitato nel luogo e ospitante con l’opera. Il passato degli oggetti, delle storie minori, il patrimonio di cultura materiale che trasforma le vite vissute in repertori di valori essenziali, costituisce la mia fonte d’ispirazione”. Nel 2001 ha avviato il progetto “Visite a domicilio”, serie di performance presso domicili privati nel Salento. Dal 2005 è, inoltre, fondatore di Starter, gruppo di ricerca che riunisce artisti attualmente operanti nel Salento. Nato dall’esperienza maturata sul campo nell’ambito delle ricerche dell’Osservatorio Nomade e da incontro e confluenza tra pratiche, linguaggi e percorsi individuali differenziati, Starter progetta ed elabora interventi con l’obiettivo di coniugare ricerca artistica e trasformazione del territorio, inteso qui in tutte le sue manifestazioni, storiche, sociali, ambientali, urbanistiche, economiche e culturali. Partecipano a questa ricerca Giorgio D’Ambrosio, Antonio De Luca, Silvia Lodi, Fernando Schiavano, Ingrid Simon. Le sue opere sono esposte in collezioni pubbliche e private. Nel 2010, Fernando Schiavano ha partecipato alla prima edizione di “Km/0. Segni d’arte a Sud”.

Ingrid Simon

Nata nel 1965, a Vienna, lavora dal 1995 in Puglia. Laureata in grafica, pedagogia d’arte e lingua francese, come fotografa Simon ha partecipato a numerose collettive in Austria, Italia, Repubblica Ceca, Bulgaria e Finlandia. Ai primi anni Novanta (dal ’91 al ’93) risalgono le sue scenografie per cortometraggi sperimentali. Nel 1994 ha pubblicato il saggio “L'aspetto delle idee - Heinz Gappmayr e l'arte concettuale”, per Ritter Edizioni (Klagenfurt, Austria); inoltre firma numerose traduzioni, dall’inglese in tedesco, di numerose pubblicazioni nel campo della teoria dell’arte contemporanea. A partire dal 2001, tiene mostre personali sia in Italia sia in Austria. Collabora con Stalker/Osservatorio Nomade, collettivo di artisti, architetti e ricercatori operanti tra Roma e il Salento. Insieme ad Antonio De Luca, Silvia Lodi, Fernando Schiavano e Giorgio D’Ambrosio, è fondatrice del gruppo Starter, che basa i suoi interventi artistici sulle varie realtà del territorio in cui opera.

Luisa Elia

Nata a Lecce, dal 1987 risiede e lavora a Milano. Dopo il Liceo Classico, si laurea in Lettere Moderne, con una tesi in Storia dell'Arte, all'Università degli Studi di Lecce. Dal 1973 al 1980 lavora presso lo studio dello scultore Angelo Capoccia. Dal 1990 inizia la sua frequentazione con critici, artisti e poeti, tra cui Pierre Restany, Achille Bonito Oliva, Dario Bellezza, Carmelo Bene, Carmen Gregotti, Luciano Fabro. Dagli anni Ottanta espone in numerose mostre in Italia e all'estero. Dal 1990 collabora con il Museo Gallery Tom di Tokyo, con personali e collettive: la prima, dal titolo “La Casa” si è svolta nel 1996; la seconda “Body redial” è stata allestita presso la Galleria Pousse. Entrambe le mostre hanno avuto la supervisione artistica di Harue Murayama. Nel 2007 e nel 2008 Stefano Sassi, curatore del programma “Non solo soldi” della Rai Televisione Italiana (Tg2) le dedica tre interviste. La sua ultima mostra, “Discus” è stata inaugurata il 15 luglio 2011 a Palazzo Abadessa a Venezia. L’esposizione è a cura di Gaspare Luigi Marcone.

Romano Sambati

Romano Sambati, pittore e scultore, nasce a Lequile (Lecce) nel 1938. Compie gli studi artistici presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli con gli scultori Emilio Greco e Augusto Perez. Torna a Lecce nel 1962 e stabilisce il suo studio nella campagna salentina, che da questo momento diventerà una sorta di osservatorio sulla luce e sulla natura. Qui mette a punto le sue ricerche incentrate sulla materia, la natura, il tempo, la trasparenza, la luce, che nel corso degli anni diverranno il suo universo – linguaggio e il repertorio di una personale mitologia, che lo porterannno alla creazione del grande ciclo pittorico sul De Rerum Natura di Lucrezio (1981) e alla riscoperta della scultura nelle Metamorfosi di Ovidio, fino alla progressiva rarefazione dell’immagine e della materia. Il potere evocativo della figura continua ad essere fonte di riflessione nella sua ricerca che sfocia nell’espressione plastica che da corpo alla grande mostra Il dolore del mito (Lecce 2003). Con l’ultimo ciclo di opere dal titolo “Geografie: Paesaggi a sud del sud”, ritorna alla pittura. In questa produzione, la luce diventa il tema portante della sua pittura, captata in colori impalpabili, in una materia che è essa stessa mare, terra, cielo. Lo scorso anno, Sambati ha partecipato alla prima edizione di “Km/0. Segni d’arte a Sud”.

Daniele Papuli

Classe 1971, nato a Maglie. Dopo il diploma in scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera, si stabilisce e lavora a Milano. Al ’91 risale l’approccio alla scultura con i primi manufatti in pietra, legno, gesso. Nel ’93 a Berlino, in occasione di un workshop internazionale, apprende i metodi di fabbricazione del foglio della carta. È un’esperienza decisiva, che spiega come dal ’95 in poi, sia proprio la carta la materia che sente più adatta alla propria ricerca e al proprio linguaggio. Dal ’97 realizza le prime sculture con diverse tipologie di materiale cartaceo. A questo stesso periodo risale l’incontro con l’editore Vanni Scheiwiller che gli affida la produzione di fogli realizzati a mano per i supporti grafici del libro d’arte “Trittico tre poesie” di Wislawa Szymborska, tre collage di Alina Kalczynska. La continua indagine intorno alla materia e la sperimentazione di nuovi materiali, affini alla carta, lo portano a continue interconnessioni dalla scultura, al design, all’installazione, agli impianti scenografici per fiere e mostre internazionali. Gli oggetti proposti, perlopiù edizioni numerate e pezzi unici, dialogano con le molteplici esperienze del design contemporaneo. Dal 2002 espone da Dilmos (Milano); nel 2009 per la Triennale di Milano progetta e realizza l’allestimento per la mostra internazionale “Gioielli di carta” e disegna uno dei sei gioielli pop-up in carta a mano allegati al catalogo. Nel 2010, su invito dello scultore Kengiro Azuma, espone alla Fondazione Calderara di Vacciago di Ameno. Per Flux Laboratory di Ginevra, espone quattro installazioni, costruite ad hoc, che dialogano con le performance di danza. I suoi lavori sono presenti in collezioni private e pubbliche in Italia e all’estero, ed in pubblicazioni specifiche anche nell’ambito della Paper Art.

Rosamaria Francavilla

Rosamaria Francavilla vive e lavora a Lecce, dove da anni conduce una sua personale ricerca classificabile solo in parte come "arte da mangiare", al di là della semplificazione implicita in questo modo di dire. Come materiali per le sue composizioni artistiche Francavilla utilizza, da anni, foglie di carciofo, fette di melanzane e di zucchine, fagioli e lenticchie, riso e formati di paste, allestendo mostre dove alcune di queste cose che danno vita e forma alle sue opere poi anche si cucinano e “si danno in pasto” ai visitatori. Al 2008 risale la mostra “Abiti di gusto” (Lecce – Torre Del Parco). Nel 2009, le sue opere sono state esposte a Roma, a palazzo Rospigliosi, nell’ambito di una manifestazione organizzata da Coldiretti. La mostra, unica nel suo genere, suscito l’interesse di Canale5 che le dedicò e ne curò una recensione accurata e completa in una sua trasmissione. Anche magazine istituzionali, tra cui “Gusto di Puglia”, hanno ampiamente documentato la sua attività. Una sua opera, “Abito di spighe” è stato esposto presso il QuoquoMuseo del Gusto di San Cesario. Nel 2011, i suoi abiti hanno anche sfilato in passerella in una performance (Cernobbio – Villa D’Este), durante il decimo Forum internazionale della Coldiretti. La sua ultima mostra, “Pratiche d’arte nel backstage di una cucina” si è svolta a Specchia, nelle sale di palazzo Risolo.

Maurizio Monticchio

Si è laureato in architettura a Firenze dove ha svolto per alcuni anni attività di ricercatore universitario. Negli anni Ottanta si è trasferito a Lecce dove ha esercitato l’attività di architetto nel settore edilizio e del design artistico. Espone per la prima volta le sue sculture aeree nel 1993, in una personale allestita dal comune di Firenze presso la Palazzina dell’ex Ministero dell’Agricoltura. Successivamente espone a Ferrara, presentato da Franco Patruno, direttore di “Casa Cini”. In seguito allestisce una mostra a Lecce, presso Palazzo Scardino, in cui sono presenti anche le sue opere di pittura .Negli ultimi anni ha proseguito la sua attività dedicandosi anche all’aspetto teorico della ricerca storico-artistica.

Valentina D’Andrea

Scenografa ed illustratrice, inventa nel 1999 "Officina di Fantadesign", uno spazio che si occupa di moda, arte e design, mettendo a dialogare più materiali all'interno della stessa funzione. Le collezioni Fantadesign sono costituite da prodotti realizzati esclusivamente a mano: pezzi unici, preziosi, capaci di esprimere creatività e ricerca. Produce una serie di accessori per una quotidianità poetica, fatta di “stoffe di petali di gelsomino, borsette dai lineamenti di vento, colori come sorsi di passeggiate immaginarie, forme spettinate e ricomposte in fantasie emotivamente docili”. A Milano ha prodotto per Fiorucci Megastore megastore una serie di accessori metropolitani, dal 1997 produce per High-tech megastore una linea di accessori moda design. Nei 1999 collabora con l'azienda "Disegni" per lo styling di mobili e culle in cartone americano. Nel 2004 collabora con l'azienda Prochownick, per la linea donna di Isaseta, come stilista e creativa. Dal 1999 progetta e realizza oggetti artigianali per la casa e monili magici in terracotta. I fantaoggetti sono attualmente presenti nei seguenti negozi: "Fashion art design galerie" Monaco di Baviera, "Bon Marchè" Parigi, "Mono Edition" Tokyo, "Susanna Jabzi" Beirut, "And A" design art-fashion, Tokyo, "Arsenes et le pipellettes" di Parigi. Insieme a Carla Pinto ha dato vita a Sm-Art Lab, laboratorio nomade (2011). Inoltre, lo scorso anno ha partecipato alla prima edizione di “Km/0. Segni d’arte a Sud”.

Antonio De Luca

Pittore, scultore sonoro e performer, nasce nel 1967 a Cursi. L’attenzione al luogo, le pratiche d’ascolto e la dimensione processuale e relazionale sono elementi determinanti per la sua ricerca che attraversa in modo trasversale vari linguaggi spaziando dalla pittura alla scultura, da installazioni ambientali e performance alla creazione di sculture e installazioni sonore. Collabora dal 1999 con il gruppo Stalker di Roma con cui partecipa a vari interventi e progetti sul territorio. Affianca la sua attività di ricerca con la progettazione e cura di interventi artistici multidisciplinari, contribuisce alla nascita e fa parte della rete internazionale di ricercatori ed artisti dell’Osservatorio Nomade. Condivide con lo scultore eolico Mario Ciccioli lo sviluppo di "Percorsi e luoghi d’ascolto", un progetto in corso esteso sul territorio nazionale che cerca di definire nuove possibili interazioni tra scultura sonora, pratiche d’ascolto conoscenza e cura dei luoghi, articolando proposte di recupero ed uso dello spazio in relazione alle più ampie ricerche sul paesaggio sonoro. Dal 2005 è socio fondatore e membro di Starter, gruppo di ricerca che riunisce alcuni artisti attualmente operanti nel Salento. Dal 2010 collabora con l'asilo nido "Pierino Rivieri" di Reggio Emilia per il quale progetta e realizza una serie di installazioni sonore per bambini da 0 a 3 anni. Collabora con il Teatro della Valdoca per lo spettacolo "Caino" per il quale progetta sculture sonore di scena e dirige un workshop sul suono per la Scuola Europea di Teatro diretta dal teatro stesso. Sempre nel 2010 cura in collaborazione con Donatella Mazzoleni e Marilena Simeone un workshop su "Lo sviluppo del pensiero creativo in architettura" all'interno dei W10, workshop estivi di progettazione architettonica dello Iuav, Facoltà di Architettura di Venezia. Nel 2011 Dirige per il centro di riciclaggio creativo "Remida" di Reggio Emilia il workshop "La materia del suono / Il suono della materia", un laboratorio intensivo d'ascolto e di produzione di sculture sonore nate dalla riutilizzazione di materiali di scarto. Nel 2010 partecipa alla prima edizione di “Km/0. Segni d’arte a Sud”. Nel 2011, in collaborazione con Donatella Mazzoleni, il workshop "Architettura e Musica. Abitare il suono" per l’Università di Napoli, Federico II.

Nicola Elia

Architetto e pittore, vive e lavora a Lecce. Dopo la maturità scientifica, studia dal ’73 al ’78 architettura all’Iuav di Venezia, in un contesto turbolento ma altresì influenzato dalla cultura internazionale dell’epoca, in cui affina la sua innata predisposizione alle arti visive approfondendo lo studio delle avanguardie storiche del Primo Novecento. Quello con la pittura è stato da sempre un legame molto forte, per troppo tempo rimandato ma che, come l’autore spiega, “latente nei sotterranei dell’anima, oggi affiora dalle sue opere come braci sotto la cenere”. E se ogni stagione ha i suoi frutti questa, evidentemente, è la stagione della pittura, il tempo di una rinnovata e più paziente creatività che forse aveva proprio bisogno di una lenta maturazione. La produzione pittorica più recente dell’architetto-pittore, realizzata negli esigui ma fecondi tempi strappati alla professione ed alla stimolante attività di operatore culturale della Città di Lecce, è stata esposta nella rassegna collettiva “Architetti in Arte”, la galleria Hea 180 di Lecce, Cosmopolitan Art Center di Veglie, Spaziopalmieri23 di Lecce. Una sua opera è presente nella 54esima Esposizione Internazionale d’arte della Biennale di Venezia, Padiglione Italia, che si tiene a Lecce, presso l’ex convento dei Teatini.

Michele Guido

Nato ad Aradeo nel ’76. Attualmente vive e lavora a Milano. Dopo il diploma conseguito presso il centro T.a.m di Pietrarubbia come operatore specializzato nella lavorazione dei metalli a fini artistici, consegue nel 2002 il diploma presso l’Accademia di Belle Arti di Brera con una tesi dal titolo “Il concetto di MA in Hidetoshi Nagasawa”. Nel 2003, sempre presso l’Accademia di Brera, consegue un master in “Landscape design”. Numerose le sue personali: a partire da “Journee portes ouvertes”, allestita presso l’Ecole Nationale Supérieure d’Art de Nancy, in Francia, dove Guido ha svolto un soggiorno di studio, in qualità di Erasmus’s student; “Think finance: l’arte di una brain company” a cura di Dario Trento; “Start 3”, allestita presso Kulturzentrum alte Kaserne a Winterthur, Svizzera. Inoltre, Guido ha esposto anche in “Liaisons(nessi)”, mostra a cura di J. de Sanna; in “Talk to the City”, progetto promosso dal Comune di Milano, organizzato da Careof & Viafarini; in “Turn to Stone” presso il Museo Mineralogico Campano di Vico Equense; in Segnare/Disegnare dell’Accademia di San Luca a Roma, solo per citarne alcune. La sua ultima personale si è svolta a Roma, presso Z2O, con il progetto “Z2O Garden project”. Guido è stato selezionato dall’Accademia di Brera per partecipare all’indagine del progetto del Padiglione Italia che, presso le Tese di San Cristoforo, si completa con la presenza di venti Accademie di Belle Arti che qui presentano i lavori dei loro più promettenti allievi.

Archiviazioni**

Archiviazioni, “esercizi di indagine e discussione sul Sud contemporaneo” è un progetto aperto di documentazione, discussione e azione ideato e diretto da Giusy Checola e curato con Luigi Presicce, sviluppato in collaborazione con Salvatore Baldi per la produzione e con Anna Cirignola e Elvira De Masi per le relazioni sul territorio. Archiviazioni ha sede presso gli spazi del laboratorio di Arte e Architettura di Lecce , un’ex fabbrica di tabacco ubicata alle porte di Lecce, nel cuore Valle della Cupa, eccellenza naturalistica e culturale del Salento. Il progetto è inserito nel programma Lab 12:00 promosso dalla Fondazione SoutHeritage per l’arte contemporanea di Matera. Archiviazioni opera sul Sud contemporaneo come spazio, come dimensione singolare, come concetto e paradigma, con le sue peculiarità, le sue ricchezze e i suoi problemi, con i quali gli artisti, i curatori e gli operatori culturali che vivono e operano nel territorio si confrontano quotidianamente. Uno spazio considerato nelle sue diverse accezioni di culturale, sociale, politico, filosofico e geografico, come esito, o meglio, come ‘esiti’ sempre diversi di relazioni, tensioni, condivisioni, ridefinizioni e attraversamenti. Lo stesso dibattito sull’ ‘identità Europea’, in cui le definizioni geografiche e politiche spesso non corrispondono a quelle culturali, in qualche modo è un tentativo di ridefinire spazi in costante trasformazione.

Laboratorio d’Arte e d’Architettura*

Il Laboratorio di Arte e Architettura, sede del progetto archiviazioni e dell’omonima associazione culturale, è uno spazio unico nel suo genere nel Sud d’Italia. Un luogo di ricerca, confronto, progettualità, produzione e comunicazione, ma soprattutto un luogo di partecipazione e condivisione delle esperienze, che intende promuovere la crescita umana e professionale dei giovani artisti e curatori e di chi vive e opera quotidianamente sul territorio. Ubicato nella periferia della città di Lecce, precisamente tra San Pietro in Lama e Monteroni, il laboratorio di Arte e Architettura è immerso nella natura e circondato da uno splendido agrumeto, in un luogo particolarmente silenzioso, lontano dal frastuono della città. La sede che ospita il laboratorio è un luogo che rappresenta fortemente la storia locale, dove le tracce delle sue vite passate sono tuttora ben visibili. In queste stanze dal 1920 al 1970 intere generazioni di donne hanno selezionato grandi quantità di foglie di tabacco per l’essiccazione e la lavorazione con il loro lavoro duro e certosino. Nel 1970 l’intera proprietà viene venduta alla famiglia Bentivoglio, che prosegue l’attività di lavorazione del tabacco solo per pochi anni prima di dichiarare fallimento. Dal 1970 al 2006 gli spazi divengono sede di una fabbrica per la lavorazione dei tessuti, dove nuovamente la maggior parte dei lavoratori sono donne, che tagliano ingenti quantità di stoffa sui lunghi tavoli di acciaio tuttora presenti negli spazi del Laboratorio, che oggi vengono utilizzati dai giovani architetti e dagli artisti. Nel 2005 l’architetto Piergiorgio Semerano apre uno studio di architettura, un’estensione dello Studio Semerano di Padova, per ritrovare quella qualità della luce capace di trasformare le dimensioni ed il peso di ogni materiale, fulcro centrale del suo percorso e della sua poetica di architetto e scultore.

Le relazioni con il territorio sono a cura di Elvira De Masi
Sponsor tecnico Sammontana

Info Valeria Raho +39 3406212127 email valeria_raho@libero.it

Ufficio stampa Calliope Comunicare Cultura
Ref. Elena Riccardo +39 3388321161
contatti@calliopecomunicarecultura.net

Immagine: Carlo Michele Schirinzi

Inaugurazione mercoledì 27luglio 2011, alle 20

Laboratorio di Arte e Architettura
via Enzo Ferrari (contrada Pisello), Lecce

IN ARCHIVIO [4]
The Wall (archives) #4 Lecce
dal 29/9/2011 al 29/11/2011

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede