Cristian Chironi
Igor Eskinja
Ardian Isufi
Dacia Manto
Anahita Razmi
Artan Shabani
Enkelejd Zonja
Alberto Zanchetta
Gli artisti in mostra eludono il contesto per creare uno spazio e una storia del tutto differente. Con questo meccanismo di diversificazione e di alterazione della realta', essi escono dal contesto per 'disarticolare il mondo' e permetterci di vedere le cose con uno sguardo assolutamente inusuale. Opere di Cristian Chironi, Igor Eskinja, Ardian Isufi, Dacia Manto, Anahita Razmi, Artan Shabani, Enkelejd Zonja.
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A cura di Alberto Zanchetta in collaborazione con The Promenade Gallery, Vlorë (Albania)
La Promenade Gallery di Valona è lieta di presentare la mostra “A History out of Context” con le opere
di Cristian Chironi, Igor Eškinja, Ardian Isufi, Dacia Manto, Anahita Razmi, Artan Shabani,
Enkelejd Zonja
Gli artisti della mostra eludono il contesto per creare uno spazio e una storia del tutto differente. Ogni
situazione (estrapolata, frammentata e riproposta altrove) acquista infatti un significato diverso, e ciò è vero
soprattutto nelle gallerie d’arte e nei musei, in cui gli ambienti asettici inducono a una decontestualizzazione,
quindi anche a una forzata rilettura dei fatti. Con questo meccanismo di diversificazione e di alterazione della
realtà, gli artisti escono dal contesto – ossia dal discorso originale – per “disarticolare il mondo” e
permetterci di vedere le cose con uno sguardo assolutamente inusuale.
Leon Battista Alberti è stato tra i primi a sostenere che la pittura dovesse fondarsi su una “storia” per dare
forma agli oggetti. Solitamente in pittura la figurazione è sinonimo di narrazione, ma nei dipinti di Zonja e di
Isufi le immagini sono sconnesse da un messaggio predeterminato, proponendo “incidenti figurativi” che
mescolano la realtà con l’immaginazione. Enkelejd Zonja costruisce i suoi dipinti senza «nessuna
intenzione di raccontare storie specifiche», descrivendo semmai «i paradossi e la confusione di una cultura
soggetta alla transizione». Nell’opera di Ardian Isufi, datata agli anni ottanta, c'è un’ironia sottile,
cerebrale, che abbatte l’ordine del tempo per restituire alla tradizione pittorica un atteggiamento sovversivo.
Creare una relazione e una reazione tra passato e presente è ciò che succede nell’opera di Cristian
Chironi. Servendosi delle immagini del fotografo Vittorio Vialli – che documentò la vita dei campi di prigionia
in Germania – l’artista veste i panni di un calciatore (la passione per il calcio incarna l’anelito di libertà che i
detenuti opponevano alle atrocità della guerra). Pur non avendo preso parte a quella vicenda, Chironi entra
però a far parte della sua memoria visiva.
Si può uscire dal contesto, oppure si può introdurvisi per alterarlo. Nel video Asterina, i disegni di Dacia
Manto si intrecciano con elementi naturali, dissolvendosi nel paesaggio, “luogo franco” dove intessere le
relazioni tra ciò che è naturale e ciò che è artificiale. L’artista crea quindi un territorio che è al di fuori del
controllo dell’uomo e di Madre natura. Nelle otto lezioni impartite dal video "How your veil can help you in
the case of an earthquake”, Anahita Razmi ci mostra come usare il chador (il velo delle donne
mussulmane) in caso di un terremoto. Ricorrendo a un linguaggio didattico, l’artista trasforma il velo – che
da simbolo religioso si riduce/traduce in un semplice oggetto – per insegnarci come poter salvare la vita alle
persone.
Stilizzando senza perdere mai in forza o in ricchezza concettuale, Igor Eškinja giunge a un’astrazione il cui
tecnicismo crea un’illusione ottica che gli permette di interrogare lo sguardo e lo spazio. Soltanto
avvicinandosi al mondo bidimensionale di Eškinja lo spettatore potrà scoprire l’inganno che l’ha generato.
Tuttavia, la possibilità di isolare non sempre tende a escludere la realtà, che anzi emerge dall’interno; Artan
Shabani presenta qui alcune palafitte del vecchio castello di Valona, reperti di una “memoria antica” che
sono andati persi negli ultimi venti anni, durante la distruzione e ricostruzione della città. Le palafitte rivivono
fuori dall’acqua, fuori cioè dal loro contesto originale (ormai scomparso) ma preservano il ricordo di una
cultura sommersa dagli eventi.
Ponendosi al di là della cronaca e della cronologia, queste opere propongono storie del tutto diverse rispetto
alla realtà che conosciamo, perché fuori dal contesto e dagli schemi. Certo è che non sono meno vere e
credibili!
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A HISTORY OUT OF CONTEXT
Curator Alberto Zanchetta
in collaboration with The Promenade Gallery | Vlorë Albania
The Promenade Gallery is glad to present the group exhibition of; Cristian Chironi,
Igor Eškinja, Ardian Isufi, Dacia Manto, Anahita Razmi, Artan Shabani, Enkelejd
Zonja
The artists of the exhibition circumvent the context to create a space and a
completely different story. Every situation (extracted, fragmented and
proposed elsewhere) acquires a different meaning, and this is especially true in
art galleries and museums, where the clean room leads to a de-
contextualization, and also forces a re-interpretation of the facts. With this
mechanism of diversification and alteration of reality, the artists come out of
the context - meaning out of the original speech - to "unravel the world" and
allow us to see things with a very unusual look.
Leon Battista Alberti was among the first to argue that the painting should be
based on a "story" to give shape to the objects. Usually the figuration in
painting is synonymous with the narrative, but in the paintings of Zonja and
Isufi the images are disconnected from a predetermined message, proposing
"figurative accidents" that mix reality with imagination. Enkelejd Zonja builds
his paintings with "no intention in telling specific stories," describing, if
anything, "the paradoxes and the confusion of a culture subject to the
transition." In the work of Ardian Isufi, dating to the eighties, there is a subtle
and cerebral irony, which works against the order of time restoring a
subversive attitude to the tradition of painting .
The creation of a relationship and a reaction between past and present is what
happens in the work of Cristian Chironi. Using images of the photographer
Vittorio Vialli - who documented the lives of people in the prison camps in
Germany - the artist plays the role of a football player (the passion for football
embodies the yearning for freedom that prisoners opposed to the atrocities of
war). Although he has not taken part in that story by himself, however, Chironi
takes part in the story's visual memory.
You can go out of context, or you can alter it by introducing yourself into it. In
the video Asterina, Dacia Manto's designs are interlaced with natural elements,
fading into the landscape, "sincere place" where relationships are weaved
between what is natural and what is artificial. The artist then creates an area
that is out of the control of man and Mother Nature. In the eight lectures given
by the video "How your veil can help you in the case of an earthquake,"
Anahita Razma shows us how to use the chador (veil of Muslim women) in the
event of an earthquake. Resorting to language teaching, the ' artist transforms
the veil - a religious symbol is reduced / translated into a simple object - to
teach us how to save the lives of people.
Stylized without losing force or conceptual richness, Igor Eškinja technicality
comes to an abstraction which creates an optical illusion that allows you to
query the look and space. Only approaching the two-dimensional world of
Eškinja , the viewer will discover the deception that the artist generated .
However, the possibility of isolating not always tends to exclude the reality that
indeed emerges from within; Artan Shabani presents here a few piles of the
old castle of Vlora, findings of an "ancient memory" that has been lost over the
past twenty years, during destruction and reconstruction of the city. Reviving
the pilings out of the water, that is, outside of their original context (now
deceased) but preserving the memory of a culture submerged by the events.
Placing itself beyond the headlines and history, these works propose a different
story than the reality we know, because out of the context and patterns. It is
certain though that they are no less real and believable!
Image: Anahita Razmi,Video (4.55 min), Februar 2004 ''How your veil can help you in the case of an earthquake''
Opening 25 August 2011 8 pm
The Promenade Gallery
Bulevardi Skelë Uji i Ftohte AL 9401, Vlorë ALBANIA
Opening Hours: Tuesday - Saturday from 10 AM - 8 PM
Summer Hours: Tuesday - Friday from 10 AM - 7 PM until July 17th and by appointment
free entry