Triennale di Milano
Milano
viale Alemagna, 6
02 724341 FAX 02 72434239
WEB
Al Gran Sole Carico d'Amore
dal 5/9/2011 al 1/10/2011
mart-dom 10.30-20.30, giov e ven 10.30-23
WEB
Segnalato da

Antonietta Magli




 
calendario eventi  :: 




5/9/2011

Al Gran Sole Carico d'Amore

Triennale di Milano, Milano

Un percorso multimediale sull'azione scenica di Lugi Nono che documenta la genesi e la prima esecuzione assoluta, commissionata da Paolo Grassi nei primi mesi del 1972, e portata in scena al Lirico di Milano nell'aprile del 1975. Una selezione di libri consente di verificare le prime fonti letterarie della complessa costruzione librettistica e traccia un primo 'ritratto' di Nono tra la fine degli anni '60 e i primi anni '70.


comunicato stampa

Al gran sole carico d’amore
Un percorso multimediale sull’azione scenica di Lugi Nono

I materiali in mostra, la gran parte provenienti dall’Archivio Luigi Nono di Venezia, costituiscono un percorso volto a documentare la genesi e la prima esecuzione assoluta dell’azione scenica Al gran sole carico d’amore, commissionata da Paolo Grassi (allora Sovrintendente del Teatro alla Scala) nel primi mesi del 1972, prevista per la primavera del 1974 e finalmente portata in scena al Lirico di Milano nell’aprile del 1975 (ripresa poi con lo stesso allestimento nel 1978).
Una selezione di libri annotati dalla biblioteca di Luigi Nono consentirà di verificare le prime fonti letterarie della complessa costruzione librettistica (Da Brecht a Lenin, da Louise Michel a Pavese…) e traccerà un primo “ritratto” di Nono tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta.

La raccolta di lettere ripercorre poi i primi contatti con la produzione, la scelta del regista e dello scenografo – il russo Ljubimov e l’ucraino Borovskij – e le difficili mediazioni con le amministrazioni russe e milanesi, sostenute dal fondamentale appoggio di Julia Dobrovolskaja (traduttrice, interprete e amica) e di Paolo Grassi.
Un secondo insieme di materiali – autografi di Nono – accompagna la narrazione direttamente dentro il “laboratorio”: testi, musica, scena, luci, coreografie sono pensati, composti e coordinati in simultaneità (nel lavoro comune condotto con Ljubimov a Mosca nell’estate del 1973, così come allo Studio di Fonologia di Milano con Marino Zuccheri, poi in teatro con Claudio Abbado, Borovskij e Jacobson) e documentati da una serie di materiali dal forte impatto grafico, esprimendo così a pieno il “clima” culturale, estetico, artistico, ma anche politico, sociale e umano, nel quale l’azione scenica Al gran sole carico d’amore viene generata. Dagli studi per i testi alle numerose varianti per la struttura generale fino ai primi schizzi musicali e alla partitura pubblicata, appaiono sempre evidenti i segni di un lavoro collettivo condotto con “coscienza e analisi”, portato poi in scena con risultati straordinari, documentati in mostra delle fotografie degli incontri preparatori, delle prove, del debutto così come da altri contributi audio e video.
L’accesso ai files d’archivio consentirà al visitatore la libera formulazione di un proprio percorso all’interno di un’ampia selezione dei materiali e della genesi di un capolavoro del teatro moderno.
Giorgio Mastinu (coordinatore scientifico)

Progetto dell’allestimento (a cura di MammaFotogramma)

La mostra propone un percorso all’interno dell’opera Al Gran Sole Carico d’Amore di Luigi Nono attraverso immagini suoni e documenti.
L’allestimento è progettato per potersi adattare ai più diversi spazi espositivi, con differenti metrature e accessi, o particolari condizioni di luce.
All'ingresso è posto l'archivio con gli spartiti, le fotografie, le lettere e le interviste, incorniciati in una struttura di legno che permette un facile e rapido esame del materiale. Subito dopo s’innalza, fino a 6 metri d'altezza, la ricostruzione a grandezza naturale della scenografia dello spettacolo, con alcune delle originali pedane, dove i cantanti del coro erano imbragati e sospesi sul palcoscenico. L’approfondimento è reso possibile da una postazione multi-touch, interattiva, per la consultazione del materiale d'archivio. L'interfaccia è di facile uso sia per un'indagine approfondita, sia per un’informazione più generale a chi si avvicina per la prima volta all’opera di Nono.
Uno zootropio circonda un fedele modellino della scenografia e permette di vederne riprodotto il movimento. Attraverso uno strumento del pre-cinema, il pubblico è coinvolto direttamente nella magia dello spettacolo.
In realtà non c'è un verso, né una direzione univoca nel percorso espositivo/sensoriale. Il visitatore può lasciarsi attrarre dai contenuti, o preferire l'esperienza visivo/sonora. La leggibilità contenutistica s’intreccia con uno spettacolo coinvolgente e appassionante.
Tecnologie avveniristiche incontrano tecniche e materiali tradizionali. Il legno e il ferro si alleggeriscono grazie all'unione con la tela e la luce, creando forme eteree, leggere e articolate. Questa scelta è un omaggio a Nono, che voleva creare un’opera d’arte totale, atemporale e sovrastorica, in dialettico confronto con la contemporaneità.

La figura di Paolo Grassi si pone come una delle più importanti personalità di organizzatore culturale e intellettuale dell’Italia del secondo Novecento.
Il suo nome è legato alla fondazione del Piccolo Teatro di Milano ma Paolo Grassi è stato anche Sovrintendente del Teatro alla Scala, Presidente della RAI, e, giovanissimo, consulente editoriale per la Casa editrice Rosa & Ballo.
La Fondazione Paolo Grassi-la Voce della cultura è finalizzata a raccogliere e diffondere tutti i documenti: lettere, articoli, editoriali, interviste legati alla figura e all’attività di Paolo Grassi e dei suoi collaboratori, con pubblicazioni specifiche,“ I Quaderni della Fondazione”, e l’organizzazione di convegni, mostre e letture pubbliche.
“Al gran sole carico d’amore”, l’opera commissionata da Paolo Grassi nel 1972, seconda esperienza teatrale e momento chiave nell’opera di Luigi Nono, è uno dei progetti teatrali più innovativi del teatro musicale italiano del secondo dopoguerra.
L’allestimento ripristina una “memoria” sulla produzione dell’opera e sui colloqui con l’amministrazione comunale, con il teatro milanese, con la stampa e con personalità della cultura e della politica.
La mostra prende per mano il visitatore di oggi, e gli fa rivivere le stesse emozioni di 36 anni fa tra immagini e suoni, scritti e voci dell’epoca.
Francesca Grassi
Presidente comitato esecutivo della Fondazione Paolo Grassi – la voce della cultura-

Ufficio stampa: Antonietta Magli
a.magli@fondazionepaolograssimilano.org

Inaugurazione 6 Settembre 2011, ore 18

Triennale di Milano
Viale Alemagna 6
Orario: Da Martedì a Domenica 10.30-20.30 - Giovedì e Venerdì 10:30 – 23:00
Ingresso: libero

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Rosanna Bianchi Piccoli
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