Andrea Cereda
Iaia Galliani
Isa Locatelli
Gabi Minedi
Carlo Oberti
Enrica Passoni
Emanuele Murgia
Una mostra collettiva che riflette sull'idea di gioco. "Conservare lo spirito dell'infanzia dentro di se' per tutta la vita vuol dire conservare la curiosita' di conoscere, il piacere di capire, la voglia di comunicare" (Bruno Munari)
A cura di Emanuele Murgia
Artisti in Mostra: Andrea Cereda, Iaia Galliani, Isa Locatelli, Gabi Minedi, Carlo Oberti, Enrica
Passoni
Conservare lo spirito dell’infanzia dentro di sé per tutta la vita vuol dire
conservare la curiosità di conoscere, il piacere di capire, la voglia di
comunicare. Bruno Munari
Aristotele accostò il gioco alla gioia e alla virtù, distinguendolo dalle
attività praticate per necessità.
Immanuel Kant definì il gioco un'attività che produce piacere.
Friedrich Schiller affidò al gioco la funzione di tramite per raggiungere la
libertà e l'espressione della fantasia. Il filosofo olandese Johan
Huizinga nell'opera *Homo ludens* concentra la sua attenzione sul gioco come
complesso sistema culturale: «(...) ciò non significa che il gioco muta o si
converte in cultura, ma piuttosto che la cultura, nelle sue fasi originarie,
porta il carattere di un gioco; viene rappresentata in forme e stati d'animo
ludici: in tale "dualità-unità" di cultura e gioco, gioco è il fatto
primario, oggettivo, percepibile, determinabile concretamente; mentre la
cultura non è che la qualifica applicata dal nostro giudizio storico dato al
caso.»
Vernissage 6 Settembre ore 19
Galleria Gav
via Accademia, 56 - Milano
Orari: tutti i giorni 18-22
Ingresso libero