Antica Certosa
Asti
Via dell'Arazzeria 60
WEB
L'arte al telaio
dal 17/6/2000 al 30/7/2000
WEB
Segnalato da

Ugo Scassa



 
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17/6/2000

L'arte al telaio

Antica Certosa, Asti

L'arazzeria Scassa dal 1957 ad oggi. La mostra curata da Emiliano Serra è organizzata dall'Associazione Culturale Cabiria presso la Certosa di Valmanera. Fondata nell'undicesimo secolo e donata ai monaci Certosini nel 1397, la Certosa rimase in stato di abbandono dall'inizio dell'Ottocento fino a quarant'anni fa, quando fu recuperata e destinata ad ospitare il Museo e la Manifattura Scassa di arazzi realizzati da cartoni di artisti contemporanei.


comunicato stampa

L'arazzeria Scassa dal 1957 ad oggi.

Promossa dall'Assessorato alla Cultura della Provincia di Asti in collaborazione con la Regione Piemonte e il Comune di Asti, con l'apprezzamento del Presidente della Repubblica Italiana e il Patrocinio della Presidenza del Consiglio, del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati, e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la mostra, "L'arte al telaio. L'arazzeria Scassa dal 1957 ad oggi", curata da Emiliano Serra è organizzata dall'Associazione Culturale Cabiria presso la Certosa di Valmanera. Fondata nell'undicesimo secolo e donata ai monaci Certosini nel 1397, la Certosa rimase in stato di abbandono dall'inizio dell'Ottocento fino a quarant'anni fa, quando fu recuperata e destinata ad ospitare il Museo e la Manifattura Scassa di arazzi realizzati da cartoni di artisti contemporanei.

L'Arazzeria Scassa inizia la propria attività nel 1957. Presto esordisce con l'acquisizione di commissioni importanti, quali la decorazione dei saloni delle feste delle turbonavi Leonardo da Vinci e, qualche anno più tardi, Michelangelo e Raffaello. Arazzi prodotti ad Asti sono esposti in occasione di numerose esposizioni e mostre in Italia e all'estero.
L'esordio dell'Arazzeria Scassa è segnato dalla collaborazione con Corrado Cagli, destinata a durare fino alla morte dell'artista nel 1976. Numerosi sono gli artisti italiani e stranieri che forniscono bozzetti e cartoni per la realizzazione degli arazzi. Tra questi, figurano artisti quali Capogrossi, Turcato, Corpora, Santomaso, Bernidi, Muzzi, Guttuso, Mirko Basaldella, Spazzapan, Sironi e Casorati. Aumentano i committenti privati. Alcune delle opere prodotte ad Asti sono conservate nelle collezioni delle Gallerie Pontificie in Vaticano, mentre altre sono esposte nella Sala della Presidenza del Senato della Repubblica Italiana, nella sede RAI di Torino, alla Corte d'Appello e al Banco di Santo Spirito di Roma, alla Camera di Commercio e alla Cassa di Risparmio di Asti.
Autori dei bozzetti degli arazzi tessuti finora all'Arazzeria Scassa sono, oltre ai nomi già citati, Accardi, De Chirico, Dorazio, Giansone, Gribaudo, Lazzari, Novelli, Parisi, Perilli, Rotella, Sanfilippo, Scordia, Spoltore, Tadini, Trotti, Vedova e Zanconaro, oltre agli stranieri Dalì, Ernst, Kandinskij, Klee, Matisse e Mirò e l'architetto Renzo Piano.

Le opere sono esposte nelle cinque sale del Museo, comunicanti con i locali del laboratorio di tessitura; durante la visita, è possibile assistere al lavoro di tessitura ad "alto liccio", la forma più nobile di questa arte, ma anche la più laboriosa per riuscire a fondere una tecnica rimasta immutata nei secoli con le più straordinarie innovazioni stilistiche dell'arte contemporanea.

Accompagna la mostra un catalogo edito da Allemandi 120 pp., 240 ill., L.90.000 (in mostra L.45.000), testi di Ettore Sottsass, Elda Danese, Franco Fanelli

Certosa di Valmanera
Via dell'Arazzeria 60, Asti
0141.33242
La Certosa di Valmanera che fu fondata nel secolo undecimo, nel 1397 fu data ai monaci Certosini da Papa Clemente VII. I Certosini la abitarono fino all'epoca napoleonica, il monastero fu soppresso nel 1802 e in seguito alcune strutture crollarono per vetustà. La Certosa fu recuperata una quarantina d'anni fa e destinata a ospitare un Museo ed una manifattura di arazzi contemporanei.

Orario:
Lunedì - Venerdì 10:30/12:30 - 15:30/18:30
Sabato e Domenica 10:30/18:30

Ingresso: libero

Ufficio Stampa: Milano

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