Inside the world. ''Una rassegna, uno sguardo, un pensiero sul mondo. Una sorta di riflessione, profonda, che racconta cio' che ci circonda'' (Andrea Brun, curatore della mostra).
a cura di Andrea Brun
Inside the World è - prima di essere una mostra - una rassegna, uno sguardo, un pensiero sul mondo. Una sorta di riflessione, profonda, che racconta ciò che ci circonda. Non esiste tema, come non esistono né vincoli, né limiti. E’ semplicemente un altra e differente visione che cerca di svelare l’inganno che oggi si cela negli anfratti più “conosciuti”. Il rovescio della medaglia, una sorte di discorso al contrario, dove i dipinti raccontano quello che apparentemente sembra essere più “chiaro e trasparente”. Siamo di fronte ad un’inversione di significato, a una perdita di potere della “funzione vita”. Tutti troppo attenti al feticcio, al superfluo, all’iper-significante e così tanto attratti dall’effimero, dal trendy (L’atelier de Philippe). In questo mondo “perso” si nasconde la tavolozza in cui l’artista “affonda” in suoi pennelli. Una sorta di democrazia “fai da te”, che solo all’apparenza spetta al popolo (Insegnare agli ignoranti).
Una sorta di favola (Consigliare i dubbiosi) che noi stessi scriviamo in modo in-consapevole, il cui significato più profondo - la lezione - sembra già appresa a priori. Non è il fine che giustifica i mezzi, ma sono i mezzi a giustificare il fine. Dentro questo mondo, siamo tutti cacciatori dell’immateriale: siamo cacciatori di sogni. Sogni che a volte e forse troppo frequentemente s’infrangono, reali, su un tavolo da gioco (Rien va plus). Infondo, la storia insegna che il mondo - “dentro” - è formato da vincitori e vinti, certo qualcuno avrà il proprio angelo custode in cui confidare anche quando la legge non è uguale per tutti, e allora ecco la possibilità di scappare via, di prender un aereo, sperando che non sia quello sbagliato. In mezzo alla folla di personaggi che animano i dipinti di Sergio troviamo volti molto conosciuti che sono riusciti a scrivere un pezzo di storia, peccato che altri – meno fortunati – dalla stessa storia siano stati cancellati (Cecenia Souvenir). Il finale di questo testo, apre sotto la stessa ottica l’esposizione, dove Quarto mondo assume le vesti di una qualsiasi cartolina dipinta, ma in realtà è il perfetto ritratto di un mondo sofferente. Ancora una volta il problema reale sovrasta ciò che l’artista ha dipinto. Il terzo mondo, che solo ieri, era ciò che di più arretrato potesse esistere secondo il modello di sviluppo occidentale, acquista una nuova posizione. Il terzo mondo è ormai anche una buona parte dell’occidente, del fronte industrializzato. Stessa industria inquinate che troviamo in Natura morta dove il finale non suona “…e vissero tutti felici e contenti, semplicemente perché “non vissero”. Non disperiamoci davanti a questo mondo, ci siamo dentro e infondo - come qualcuno ha scritto - possiamo tutti consegnare alla morte una goccia di splendore, di umanità. Andrea Brun
Inaugurazione sabato 17 settembre ore 18.30
Palazzo del Parco - Sala Rodolfo Falchi
corso Garibaldi, 60 - Diano Marina (IM)
orari: 17.30 - 22.00
Ingresso libero