Exposure/Esposizione rimanda sia all'essere esposti allo sguardo in un luogo pubblico, sia al tempo di esposizione della pellicola alla luce affinche' la realta' vi si imprima. L'artista riflette sul tema della pluralita' e unicita' dei soggetti. Lo spazio di Exposure e' quello del passaggio, della sosta momentanea, del movimento continuo, che il soggetto divide con tanti altri.
Exposure/Esposizione rimanda sia all'essere esposti allo sguardo in un luogo
pubblico, sia al tempo di esposizione della pellicola alla luce affinché la
realtà vi si imprima.
Inquadrature di persone in automobili ferme a un semaforo scorrono su quattro
monitor allineati. Chiara Pirito ha ripreso le auto in sosta allo stesso
semaforo di Atene, per dodici giorni consecutivi, dall'ora del tramonto a tarda
sera. Ha selezionato e montato le immagini per un'installazione di video a
quattro sequenze, e fissato alcune espressioni in singole opere. Stessa
inquadratura del finestrino, stessa prospettiva, stessa luce; cambiano i volti,
i soggetti. La stessa visione si moltiplica in tante situazioni, reciprocamente
irriducibili, esposte come campioni di una scena che potrebbe estendersi
all'infinito. Come nei precedenti lavori, l'artista riflette sul tema della
pluralità e unicità dei soggetti. Lo spazio di Exposure è quello del passaggio,
della sosta momentanea, del movimento continuo, in cui il soggetto divide lo
spazio con tanti altri e viene "automaticamente" spinto via dal successivo. Il
sonoro, composto da Enrico Ascoli, rivela un meccanismo fittizio, metafora delle
dinamiche invisibili nel moto incessante del traffico e delle immagini.
I volti non sono semplici ritratti: colti di sorpresa, si interrogano
sull'immagine rivolti verso la telecamera che li riprende. La loro
interrogazione interpella a sua volta, guardandolo, lo spettatore che viene
introdotto nel grande gioco dell'occhio. Si crea così un rapporto dialettico,
un'impercettibile oscillazione tra la posizione di attore e quella di spettatore
della scena. I personaggi di Exposure entrano a far parte dell'immagine e
dell'immaginario pubblico, come se l'immaginario fosse composto da tutto ciò che
semplicemente è visibile. Dietro la trasparenza della superficie divisoria del
finestrino, confine ambiguo tra le dimensioni privata e pubblica, l'abitacolo
dell'automobile si offre all'esterno e i soggetti vi agiscono in una condizione
limite tra intimità e esposizione, isolamento e rivelazione.
Chiara Pirito è nata a Torino nel 1977. Si è diplomata all'École Nationale de la
Photographie, Arles. Tra il 1997 e il 2000 ha partecipato a numerosi seminari
con artisti e filosofi, tra cui Jean-Luc Nancy, Susanne Lafond, Frederic
Wiseman, Bernard Lamarche-Vadel. Nel 2001 ha partecipato alle mostre collettive
Pubblico/Privato, Galleria S. Filippo, Torino, Quotidiana, Museo Civico al
Santo, Padova, Menotrenta, Museo Civico A. Olmo, Savigliano, Contemporanea
Firenze, Astor, Firenze. Nel 2002 a Periscopio, Palazzo delle Stelline, Milano.
Vive e lavora a Torino.
Inaugurazione martedì 14 gennaio 2003 alle ore 19.00
esposizione dal 15 gennaio al 22 febbraio 2003
da lunedì a sabato dalle 15.30 alle 19.30 - mattino su appuntamento
Alberto Peola via della Rocca 29, 10123 Torino