GAMeC - Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo
Bergamo
via San Tomaso, 53
035 399528 FAX 035 236962
WEB
Due mostre
dal 26/9/2011 al 18/2/2012
mar - dom 10-19, gio 10-22

Segnalato da

CLP Relazioni Pubbliche



approfondimenti

Giorgio de Chirico
Alberto Savinio
Tano Festa
Francesco Lo Savio
Gianni Colombo
Joe Colombo
Alessandro Mendini
Francesco Mendini
Gianluca De Serio
Massimiliano De Serio
Paola Levi Montalcini
Giacomo Trecourt
Enzo Cucchi
Maurizio Cattelan
Alighiero Boetti
Mona Hatoum
Claudio Parmiggiani
Flavio Favelli
Alice Guareschi
Luciano Fabro
Claudia Losi
Salvo
Gino De Dominicis
Vettor Pisani
Piccio
Alberto Garutti
Aleksandra Mir
Nan Goldin
Kiki Smith
Antonio Riello
Vanessa Beecroft
Mario Cresci
Claire Fontaine
Alterazioni Video
Tobias Zielony
Mimmo Jodice
Giuseppe Bartolini
Giuseppe De Nittis
Giovanni Migliara
Giovanni Iudice
Mario Gozzi
Ippolito Caffi
Francesco Guardi
Pietro Roccasalva
Enzo Umbaca
Paola Di Bello
Michelangelo Pistoletto
Gang Song Ryong
Andrea Mastrovito
Matteo Rubbi
Marco Colombaioni
Gianni Di Rosa
Tobias Rehberger
Cesare Viel
Luca Vitone
Gabriele Di Matteo
Patrick Tuttofuoco
Elisabetta Benassi
Enzo Bassotto
Sislej Xhafa
Gino De Dominicis
Steven Claydon
Rossella Biscotti
Letizia Battaglia
Alfredo Jaar
Tullio Pericoli
Yan Pei-Ming
Giuseppe Luigi Poli
Giuseppe Diotti
Giuseppe Gaudenzi
Giovanni Maria Benzoni
Antonio D'Este
Mario Dondero
Democrito Gandolfi
Frederic Xavier Liwer
Gianfranco Ferroni
Giacomo Manzu'
Francesco Messina
Mimmo Paladino
Piccio Scuri
Enrico Scuri
Loredana Di Lillo
Renato Guttuso
Armin Linke
Marco Cingolani
Antonella Mazzoni
Francesco Arena
Elmgreen & Dragset
Emilio Isgro'
Teofilo Patini
Cesare Tallone
Gino Severini
Hans-Peter Feldmann
Michelangelo Pistoletto
Giovanni Rizzoli
Nemanja Cvijanovic
Giuseppe Stampone
Gabriele Picco
Riccardo Beretta
Patrizio Di Massimo
Francesco Jodice
Felix Gonzales-Torres
Tobias Rehberger
Antonio Visentini
Canaletto
Giacinto Di Pietrantonio
Maria Cristina Rodeschini
Alessandro Rabottini



 
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26/9/2011

Due mostre

GAMeC - Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, Bergamo

Il Belpaese dell'Arte. Etiche ed Estetiche della Nazione. L'immagine dell'Italia nel mondo, nella molteplicita' delle sue espressioni visive, dal cinema all'arte, dalla letteratura al Made in Italy, dalla cultura d'elite a quella popolare, vista attraverso 200 opere di artisti italiani e internazionali ma anche di 'cose e fatti' dall'800 ai nostri giorni; un percorso espositivo suddiviso in 8 sezioni. Il lavoro di Rollins e K.O.S. e' un inno poetico alla condivisione e insieme un appello politico alle potenzialita' individuali: esso mescola la misura della cultura classica con l'esuberanza di quella di strada. In mostra una selezione di opere, dal 1982 ad oggi, sull'arte come forma di collaborazione e sulla creativita' individuale come agente di cambiamento sociale.


comunicato stampa

Il Belpaese dell'Arte. Etiche ed Estetiche della Nazione

cura di Giacinto Di Pietrantonio e Maria Cristina Rodeschini

Dal 28 settembre 2011 al 19 febbraio 2012, la GAMeC di Bergamo ospiterà la mostra IL BELPAESE DELL’ARTE. Etiche ed Estetiche della Nazione.
L’esposizione, a cura di Giacinto Di Pietrantonio e Maria Cristina Rodeschini, vuole riproporre l’immagine dell’Italia nel mondo nella molteplicità delle sue espressioni visive: dal cinema all’arte, dalla letteratura al Made in Italy, dalla cultura d’élite a quella popolare, attraverso 200 opere di artisti italiani e internazionali, ma anche di ‘cose e fatti’ – come gli scritti di Rita Levi Montalcini grazie ai quali le è stato assegnato il premio Nobel – dall’Ottocento ai nostri giorni.

L’iniziativa, che si tiene in occasione delle celebrazioni per il 150° dell’Unità d’Italia, dimostrerà quanto la creazione artistica abbia influenzato in maniera determinante, soprattutto in questo ultimo secolo e mezzo di storia, l’organizzazione pratica della vita sociale italiana. A tal proposito, Il Belpaese dell’Arte proporrà esempi storici rilevanti – come i ritratti dei circa 200 garibaldini della spedizione dei Mille, provenienti da Bergamo e Provincia, o una serie di caricature dei parlamentari italiani, disegnati dal senatore Tecchio sulla carta intestata del Parlamento, verso la fine dell’Ottocento - nei quali la memoria trattenuta nell’arte si è riverberata, quale fusione tra passato e modernità di etica ed estetica, in campi a lei affini come l’architettura e il design, o in altri dissimili come il paesaggio, la religione, la politica.
Parallelamente, in ogni sala saranno esposti oggetti – ex voto, trofei sportivi, libri - divenuti icone mondiali dell’identità italiana: la loro presenza porrà a confronto l’ideale puro di un’arte d’avanguardia e le testimonianze di una creatività spontanea, popolare o industriale.

La mostra condurrà inoltre un’articolata indagine sull’idea di Paese e di Nazione e sui processi culturali, sociali ed estetici che ne hanno caratterizzato la formazione. A differenza degli altri stati europei, in Italia, il principale elemento culturale unificante è stato proprio l’arte, o le arti. Da qui, il titolo della mostra Il Belpaese dell’Arte, cioè come luogo d’eccellenza di una continuità e di un tocco estetico particolare.

Alla GAMeC si esploreranno luoghi e momenti che partecipano all’origine e alla costruzione dello Stato-Nazione come fenomeno unitario: la bandiera, la lingua, l’inno, il confine, la mappa, la cultura religiosa, il monumento, lo sport anche attraverso opere che mimano o definiscono forme di rappresentanza politica, estetica, geografica o identitaria, grazie alle quali si oltrepassano i limiti dell’oggetto artistico per procedere a un confronto diretto con la realtà e le sue strutture di appartenenza, come le maglie di calciatori, la maglia rosa di Felice Gimondi, la coppa Europa di sci o la divisa della ‘Valanga azzurra’ di Fausto Radici.

Il percorso espositivo si suddivide in otto sezioni.

Nella prima, dal titolo Fratelli d’Italia, il richiamo all’inno nazionale fa da sfondo alla presentazione di sei coppie legate da un vincolo di fratellanza: Giorgio de Chirico e Alberto Savinio, Tano Festa e Francesco Lo Savio, Gianni e Joe Colombo, Alessandro e Francesco Mendini, Gianluca e Massimiliano De Serio, Paola e Rita Levi Montalcini; coppie che hanno espresso valori artistici tra loro simili e diversi come unitaria e differente è l’Italia stessa. Presente in questa sezione, anche un’opera dell’ambiente di Giacomo Trecourt.

In Mappamondo Italia, le opere di Enzo Cucchi e Maurizio Cattelan, ispirate alla forma dello stivale italiano dialogheranno con le mappe del mondo di Alighiero Boetti, Mona Hatoum, Claudio Parmiggiani, Flavio Favelli, Alice Guareschi, e con le opere di Luciano Fabro, Claudia Losi e Salvo, sviluppando una relazione sul rapporto geografico tra locale e globale.

Per grazia ricevuta Italia presenterà quei lavori desunti dall’immaginario sacro e in cui il linguaggio dell’arte contemporanea incontra la tradizione, la storia e la cultura delle feste popolari. In primo piano si troverà la figura della Madonna, spesso usata come iconografia da artisti quali Gino De Dominicis, Vettor Pisani, Piccio, Alberto Garutti, Aleksandra Mir, Nan Goldin, Kiki Smith, Antonio Riello, Vanessa Beecroft, in dialogo con alcuni ex voto.

Nella quarta sezione, Cartoline d’Italia, s’incontreranno opere di Mario Cresci, Claire Fontaine, Alterazioni Video, Tobias Zielony, Mimmo Jodice, Giuseppe Bartolini, Giuseppe De Nittis, Giovanni Migliara, Giovanni Iudice, Mario Gozzi, Ippolito Caffi e Francesco Guardi, che racconteranno quella sorta di mitologia che identifica l’Italia come il fulcro attorno cui si è sviluppata la storia dell’arte e il modello ideale della bellezza del paesaggio.

Anche lo sport, come fattore di coesione nazionale e come metafora di appartenenza verrà analizzato nella sezione Bar Sport Italia, attraverso Pietro Roccasalva, Maurizio Cattelan, Enzo Umbaca, Paola Di Bello, Michelangelo Pistoletto, Salvo, Gang Song Ryong, Andrea Mastrovito, Matteo Rubbi, Marco Colombaioni, Gianni Di Rosa, Tobias Rehberger, Cesare Viel e Luca Vitone, cui si affiancheranno i simboli che hanno caratterizzato le carriere degli eroi dello sport tra i quali Fausto Radici, Felice Gimondi, Giacomo Agostini.

La creazione e la distruzione dei monumenti ha sempre segnato la nascita e la morte delle nazioni. Attorno a questi simboli di identità collettiva saranno riunite, nella sezione A futura memoria d’Italia, le opere di Gabriele Di Matteo, Patrick Tuttofuoco, Elisabetta Benassi, Enzo Bassotto, Sislej Xhafa, Gino De Dominicis, Steven Claydon, Rossella Biscotti, Letizia Battaglia, Alfredo Jaar, Tullio Pericoli, Yan Pei-Ming, Giuseppe Luigi Poli, Giuseppe Diotti, Giuseppe Gaudenzi, Giovanni Maria Benzoni, Antonio D’Este, Mario Dondero, Democrito Gandolfi, Frédéric Xavier Liwer, Gianfranco Ferroni, Giacomo Manzù, Francesco Messina, Mimmo Paladino, Piccio ed Enrico Scuri.

In Politica Italia manifesti, icone e sculture di Loredana Di Lillo, Renato Guttuso, Armin Linke, Marco Cingolani, Antonella Mazzoni, Francesco Arena, Elmgreen&Dragset, Emilio Isgrò, Teofilo Patini, Cesare Tallone faranno da filo conduttore alla tematica politica, intesa come luogo di coesione, dibattito, comunicazione e appartenenza, e dialogheranno con le caricature realizzate da Sebastiano Tecchio e con i testi di Clementina Rotondi e Dante Severin.

Chiude l’esposizione la sezione Fatto in Italia / All’italiana, in cui l’avventura del nostro Paese nel mondo è vissuta attraverso i miti e il successo del Made in Italy, con opere di Gino Severini, Hans-Peter Feldmann, Michelangelo Pistoletto, Giovanni Rizzoli, Nemanja Cvijanović, Giuseppe Stampone, Gabriele Picco, Riccardo Beretta, Patrizio Di Massimo, Francesco Jodice, Felix Gonzales-Torres, Tobias Rehberger, Antonio Visentini e Canaletto.

A complemento, verrà proiettato un documentario della RAI – Radio Televisione Italiana, che racconterà il panorama culturale, sociale e artistico evocato dalla mostra attraverso spezzoni di film, programmi televisivi, spettacoli teatrali, spot pubblicitari e notiziari.

Accompagna l’esposizione un catalogo con testi dei curatori Giacinto Di Pietrantonio e M. Cristina Rodeschini e di sociologi, critici d’arte, giornalisti, politologi e filosofi sui temi trattati.

La mostra collabora alla promozione dell’A.I.D.D., Associazione Italiana contro la Diffusione della Droga sostenuta dai Rotary Club e dai Lions Club che, attraverso corsi di informazione, sensibilizzazione e formazione, svolge prevenzione primaria al disagio giovanile (tossicodipendenza, alcolismo, bullismo) presso le Scuole Primarie e Secondarie di I grado.

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28.09.2011 – 08.01.2012

Tim Rollins & K.O.S. (Kids of Survival)
On Transfiguration

A cura di: Alessandro Rabottini
In collaborazione con il Museum für Gegenwartskunst di Basilea

Dal 28 settembre 2011 all’8 gennaio 2012, la GAMeC - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo presenterà la prima mostra mai dedicata da un’istituzione italiana al lavoro di Tim Rollins e K.O.S. (Kids of Survival).

L’esposizione, realizzata in collaborazione con il Museum für Gegenwartskunst di Basilea – dove si sposterà a partire dal 21 gennaio 2012 – ospiterà una selezione di opere che coprono un ampio spettro di ricerca condotta da Tim Rollins (Pittsfield, ME, Stati Uniti, 1955), dal 1982 ad oggi, sull’arte come forma di collaborazione e sulla creatività individuale come agente di cambiamento sociale.
Il lavoro di Rollins e K.O.S. è un inno poetico alla condivisione e insieme un appello politico alle potenzialità individuali: esso mescola la misura della cultura classica con l’esuberanza di quella di strada, la ricerca della bellezza con l’espressione della rabbia, la tradizione della pittura con il potere della parola come strumento di denuncia.

Quando nel 1982, a Tim Rollins viene proposto un periodo di insegnamento alla Public School 52 del South Bronx di New York, frequentata da ragazzi provenienti da contesti problematici e pertanto considerati soggetti a rischio, l’artista affronta l’incarico introducendo un metodo di insegnamento basato sullo sviluppo delle capacità individuali attraverso la lettura e il disegno. Per Rollins, infatti, l’emancipazione sociale e la liberazione del potenziale creativo insito in ciascuno di noi passano necessariamente attraverso una forma di auto-consapevolezza resa possibile dall’accesso alla cultura.

A partire da quel momento, autori classici e moderni della letteratura, della filosofia e della teoria politica diventano la materia prima di Tim Rollins e del suo gruppo di lavoro che sceglie come nome K.O.S. (Kids of Survival), ovvero “i ragazzini della sopravvivenza”.
Scritti di Eschilo, Martin Luther King, Aristofane, Lewis Carroll, Dante, Gustave Flaubert, Franz Kafka, Omero, William Shakespeare, Malcom X e Carlo Collodi solo per citarne alcuni, vengono letti e discussi dall’artista e dal gruppo al fine di inventare, a partire da quelle pagine, un’iconografia trasposta successivamente su grandi tele.
Tim Rollins e i K.O.S. – attraverso il workshop “Art and Knowledge” istituito in seguito come struttura di formazione permanente – hanno realizzato una serie di opere che mettono in discussione il concetto di arte intesa come processo individuale e coniugano tra loro esperienze diverse. Il loro lavoro, infatti, riesce a unire erudizione e spontaneità, e a mettere insieme molteplici referenti storici: la delega dell’esecuzione e l’utilizzo della parola scritta come materiale artistico tipici dell’Arte Concettuale, la connotazione politica data ai materiali della quotidianità che troviamo nell’Arte Povera italiana, il concetto di estetica come dimensione del cambiamento sociale teorizzato da William Morris.

Trent’anni dopo la formazione del gruppo, Tim Rollins continua a lavorare con i K.O.S. anche se molti dei singoli membri sono cambiati nel tempo, lasciando spazio a ragazzi più giovani.

Il titolo dell’esposizione alla GAMeC di Bergamo ‘On Transfiguration’ chiarisce il legame che esiste tra le opere in mostra, ovvero il fatto di tematizzare in modi differenti il concetto di trasformazione. È questo il filo rosso che unisce tutta l’esperienza creativa del gruppo e lega tanto la scelta dei testi da studiare quanto i risultati visivi dei singoli lavori.
Pinocchio è un esempio di questo metodo: nel suo essere “potenzialmente” un bambino nascosto in un tronco di legno, la figura di Pinocchio rappresenta la metafora del processo pedagogico, e allo stesso tempo, la storia di un personaggio fantastico che descrive il passaggio da uno stato all’altro dell’identità, un’immagine estrema di cambiamento che racchiude la principale caratteristica dell’eroe epico: il pieno conseguimento di sé attraversato una serie di prove formative.
Nel lavoro di Tim Rollins e K.O.S. il concetto di ‘trasfigurazione’ è sia di natura concettuale e simbolica –relativo all’identità individuale – sia più strettamente inerente ai materiali e ai processi impiegati in pittura, che talvolta diventano momenti performativi. In molte delle opere esposte la metamorfosi è rappresentata dall’utilizzo di inchiostri sintetizzati a partire dall'uso di metalli, whisky, succo di mela, china e mostarda, e ancora sangue animale impiegato come pigmento.
La mostra è quindi uno spaccato del lavoro del gruppo attraverso la chiave di lettura della conoscenza come mezzo di trasformazione individuale e collettiva.

Al centro del percorso espositivo vi sono opere recenti ispirate ai colloqui filosofici latini di Giordano Bruno che trattano il tema delle infinite possibilità della materia, oltre a una selezione di lavori di differenti periodi nati dalle riflessioni su testi quali Pinocchio di Collodi, Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare e La tentazione di Sant'Antonio di Gustave Flaubert.
Ai lavori ispirati agli scritti di Giordano Bruno si aggiungerà una nuova serie di opere su carta realizzate a Bergamo durante un workshop che l’artista statunitense condurrà nel settembre 2011 con alcuni studenti del Liceo Scientifico delle Scienze Applicate ‘G. Natta’, a sottolineare come tutto il suo lavoro nasca sulla base dei principi dell’educazione e della collaborazione.

Il catalogo della mostra, edito da JRP I Ringier, sarà realizzato in collaborazione con il Museum für Gegenwartskunst di Basilea e con la Galleria Civica di Trento e pubblicato nel 2012. Conterrà testi critici di Nicholas Cullinan, Curator of Contemporary Art alla Tate Modern di Londra e di Suzanne Hudson, Professore Associato di Storia dell’Arte presso il Center for the Study of Modern Art at the Phillips Collection di Washington, oltre a una conversazione tra Tim Rollins, Alessandro Rabottini, Nikola Dietrich – Curatrice del Museum für Gegenwartskunst di Basilea e Andrea Viliani, Direttore della Galleria Civica di Trento.
La pubblicazione sarà concepita come una guida al lavoro di Tim Rollins e K.O.S., e analizzerà la metodologia artistica del gruppo a partire dagli esordi fino ad oggi. L'obiettivo è di realizzare un indice che raggruppi tutti i libri sui quali il gruppo ha lavorato: ciascuno di essi sarà commentato dalle motivazioni alla base della scelta e dalle immagini delle opere scaturite dal lavoro sui testi.

Le opere di Tim Rollins e K.O.S. sono state esposte in tutto il mondo in più di settanta musei e figurano nelle collezioni permanenti di alcune delle più prestigiose istituzioni dedicate all’arte contemporanea come il MoMA - Museum of Modern Art di New York, la Tate Modern di Londra, l’Hirshhorn Museum and Sculpture Garden di Washington e il Museum für Gegenwartskunst di Basilea.

La mostra è inserita, nel periodo dal 1 al 16 ottobre, nel circuito di BergamoScienza.
Per maggiori informazioni in merito alle iniziative organizzate durante la rassegna: www.bergamoscienza.it

Immagine: Claudia Losi, Oceani di terra, 2003, gomitoli di seta ricamati cm 16,5x43, collezione Consolandi- Milano photo: Roberto Marossi

Ufficio Stampa:
CLP Relazioni Pubbliche tel. +39 02 433403 / +39 02 36571438 press@clponline.it

Ufficio Stampa GAMeC
Manuela Blasi Tel. +39 035 270272 Fax +39 035 236962 manuela.blasi@gamec.it

Preview riservata alla stampa MARTEDÌ 27 SETTEMBRE, ORE 11.30

GAMeC
via San Tomaso, 53 Bergamo
Orario
martedì – domenica: 10.00-19.00
giovedì: 10.00-22.00
lunedì chiuso
Ingresso
intero 7,00 euro
ridotto 5,00 euro
ridotto gruppi 4,00 + 1 euro di diritto di prenotazione
scuole gratuito
Il biglietto consente di visitare anche la mostra ‘Tim Rollins & K.O.S.: On Transfiguration’

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