Spazio Rocco Scotellaro
Vigevano (PV)
via Cesarea, 49
0381 76364 FAX

Quando l'acqua unisce l'arte
dal 23/9/2011 al 3/10/2011

Segnalato da

Vincenzo Pellitta




 
calendario eventi  :: 




23/9/2011

Quando l'acqua unisce l'arte

Spazio Rocco Scotellaro, Vigevano (PV)

Alcuni artisti provenienti dall'Oltrepo' e dalla Lomellina (Gabriele Armellini, Costanzo Rovati, Francesco Contiero, Gianni Bailo, Niccolo' Calvi, Pietro Bisio) si sono incontrati ed hanno deciso di creare un sodalizio artistico.


comunicato stampa

Alcuni artisti provenienti dall’Oltrepò e dalla Lomellina si sono incontrati ed hanno deciso di creare un sodalizio artistico. Il “Grande Fiume“, un tempo confine e limite di due mondi lontani e spesso estranei, oggi diventa un punto di contatto, di unione, motivo conduttore di un’avventura artistica ancora tutta da scrivere.

Gabriele Armellini propone una pittura sofisticata, elegante, cerebrale, a prima vista di difficile accesso, costituita da un tessuto cromatico complesso ed affascinante, che spinge la sua ricerca verso dimensioni, che sono solo dominio del pensiero, ben lontano da una realtà più tranquilla ed appagante. Una chiave di lettura vera e propria non esiste ma, per entrare in sintonia con questo mondo di rarefatte costruzioni astratte ed afferrarne il fascino misterioso, è necessario guardare alla musica e alle variazioni delle cadenze ritmiche che propone e che ne costituiscono l'essenza profonda. Attraverso questa via è possibile seguire il filo di una pittura fatta di colori splendenti, che fluisce con motivi ora dolci, ora vibranti, ora gioiosi, ora cupi, seguendo attraverso il gioco cromatico le note di un'immaginaria sinfonia musicale ancora tutta da scrivere ma già presente sulla tela nelle armonie suggerite dal colore. Come la musica esse non vanno cercando un riferimento con il mondo reale ma trovano giustificazione in se stesse e nel ritmo cromatico che le anima e le fa vivere, modulandole sulle note del virtuale spartito, che dona loro il pennello dell'artista.

… Nella pittura di Costanzo Rovati si percepiscono una misura ed una compostezza di sapore antico, maturate su vicende espressive nate con l'uomo stesso e con il suo insopprimibile desiderio di comunicare emozioni. La sua vicenda artistica si muove sulla linea di un sapiente arcaismo fortemente espressionistico, ottenuto attraverso un deciso ritorno alle forme semplici, alla sintesi, al simbolo grafico, qualche volta alla metafora, giocata come chiave interpretativa di una realtà più complessa. I! quadro cromatico, pulitamente compartito, si raggruma talvolta in materiche ondulazioni, che agitano la tranquilla superficie dell'opera con un brivido, che viene a scuotere la solarità della composizione e la solidità dell'impianto. Il colore, spesso steso piatto a larghe campiture, accentua ……….. di bidimensionalità dell' opera, sottolineandone il vago sapore arcaico ed il piacevole senso di sicurezza che si muovono dentro tutta quanta la produzione dell'artista. … Le creazioni di Francesco Contiero scaturiscono sempre da una profonda riflessione sulla natura dei materiali impiegati, che lo spingono ad arditi accostamenti tra vècchio e nuovo, un passato ed un presente che spesso tendono a respingersi ma che gli consentono geniali soluzioni spaziali insieme a polerniche metafore ideologiche intorno ai valori veri dell'esistenza dell'uomo. Il reimpiego di oggetti, sui quali il tempo e le umane vicende hanno lasciato il segno indelebile del loro passaggio unitamente al fascino sottile del vissuto, si contrappone in modo antitetico all'uso nella stessa opera di materiali modernissimi freddi ed anonimi. Metalli splendenti e vetro trasparente accanto a pezzi di legno sfibrato dai secoli e a ferri arrugginiti diventano l'importante terreno di incontro e scontro tra due modi diversi di pensare e costruire la realtà.

… Passato da una ricerca spaziale portata avanti per molti anni ad una più profonda ed intima riflessione sull'uomo e le sue emozioni, Gianni Bailo ha oggi intrapreso una sorta di deciso ritorno al figurativo. Prima era stato lo studio delle mani e del loro movimento ad aprire uno squarcio verso affetti e moti dell'animo umano, ora sono invece i volti ad essere assunti come interpreti assoluti di sentimenti ed atteggiamenti psicologici, che l'artista rileva attraverso uno studio attento e preciso dell'anatomia del volto umano, in una sorta di riscoperta della fisiognomica e delle sue regole. Una vulcanica attività di progettazione si concretizza in una ricerca geniale di forme libere nello spazio e di insolite volumetrie, spesso ottenute anche attraverso l'assemblamento di oggetti dismessi e recuperati. Sperimentatore instancabile e geniale, Niccolò Calvi saggia i materiali più diversi, dalla pietra al ferro al legno alla docilissima carta, trovando armonie sconosciute attraverso il movimento dell'insieme o di una parte delle sue creazioni, che mediante una sorta di tecnica del "deplacement" si propongono in modo sempre diverso e nuovo agli occhi dello spettatore.

… Una vena amara, che sa di inganno e solitudine, percorre tutta quanta la produzione di Pietro Bisio, mescolando convinzioni ideologiche e personali vicende in un continuo rincorrersi di presente e passato in un intreccio convulso difficile da districare. A fronte di un'ispirazione tanto vigorosa quanto disordinata, la realizzazione di ciascuna opera appare frutto di un ordine mentale ed un gusto pittorico e cromatico di rara lucidità e freschezza. I delicati equilibri della composizione sono sempre accuratamente valutati e soppesati, l'artista infatti non sa mai rinunciare ad una personale ricerca estetica, anche nei passaggi più problematici di intenso reimpiego di materiali reperiti chissà dove ed incastrati con la massima cura sopra lo spesso letto di colore steso sulla tela. Nulla di casuale accade mai nelle tele di Bisio, dove anche l'incontro scontro dei colori risulta meditato e studiato a fondo.

inaugurazione 24 settembre ore 17,30

Spazio Rocco Scotellaro
via Cesarea, 49 - Vigevano (PV)
Ingresso libero

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