Carla Accardi
Akroyd&Harvey
Joseph Beuys
Domenico Bianchi
Enrico Castellani
Dadamaino
Hanne Darboven
Sonia Delaunay
Sam Francis
Giuseppe Gallo
Lazlo Kassak
Jannis Kounellis
Jonathan Lasker
Emil Lukas
Piero Manzoni
Georges Mathieu
Fausto Melotti
Gerard Richter
Tancredi Parmeggiani
David Tremlett
Giuseppe Uncini
Luigi Veronesi
Giovanni Oberti
Giorgio Vigano'
Monica Villa
Rimescolare le Carte propone una serie di lavori su carta indagando il versante astratto, informale, concettuale della collezione della galleria. Giovanni Oberti, nella Project Room, presenta una serie dei suoi oggetti dipinti, frutti essicati a cui sovrappone uno strato di grafite nera.
Rimescolare le Carte
A cura di Giorgio Viganò
Opere su carta di Carla Accardi- Akroyd&Harvey- Joseph Beuys-Domenico Bianchi- Enrico Castellani-Dadamaino- Hanne Darboven –Sonia Delaunay- Sam Francis- Giuseppe Gallo- Lazlo Kassak- Jannis Kounellis- Jonathan Lasker- Emil Lukas- Piero Manzoni- Georges Mathieu – Fausto Melotti – Gerard Richter- Tancredi Parmeggiani- David Tremlett- Giuseppe Uncini – Luigi Veronesi -
Proseguendo il programma iniziato con la mostra " A carte scoperte" della scorsa stagione, la GalleriaCart propone una seconda esposizione di opere su carta indagando il versante astratto, informale, concettuale e in generale non-figurativo (aniconico in termine tecnico), della collezione della galleria.
Nell'occasione vengono presentati alcuni lavori di notevole importanza, sia per la datazione (Lazlo Kassak del 1922, esposto in diversi musei tedeschi e una china di Luigi Veronesi del 1936), sia per la considerazione internazionale degli artisti (due nomi su tutti : Gerard Richter con un olio su carta e Piero Manzoni con un rarissimo olio su cartolina).
Ma non sono gli unici "pezzi forti" della rassegna che si caratterizza per importanti presenze di interpreti internazionali. Accanto ad artisti italiani ancora accessibili e disponibili sul mercato (Accardi, Bianchi, Gallo, Melotti,Uncini), ve ne sono altri ormai praticamente introvabili, soprattutto se si considera l'epoca dei lavori esposti (Enrico Castellani, un’estroflessione del 1967 e Jannis Kounellis, “segnali” del 1960), e artisti internazionali poco rappresentati nelle mostre italiane ( da Sol Lewitt a Joseph Beuys, da Hanne Darboven a David Tremlett, a Jonathan Lasker, a Emil Lukas).
Altresì interessante il disegno geometrico di Sonia Delaunay, l'acrilico di Sam Francis, di ridotte dimensioni ma di qualità non comune, e le ossessive carte, nella reiterata ripetizione del segno, di Dadamaino. Si segnalano inoltre per la qualità e la datazione l'opera di Tancredi e la tecnica mista di Georges Mathieu. L'ultima acquisizione della galleria conclude la rassegna : un lavoro tutto da scoprire di Acroyd&Harvey.
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Giovanni Oberti
La GalleriaCart è lieta di annunciare l’apertura di una Project Room, un nuovo spazio espositivo dedicato alla creatività giovanile che possa dare voce ed espressione alle nuove proposte emergenti.
Affiancando la programmazione della GalleriaCart, la Project Room presenterà di volta in volta un giovane artista selezionato da Monica Villa.
La Project Room inizia la sua attività espositiva con una personale di
La sua ricerca artistica indaga lo spazio ed il luogo concentrandosi sul confine sottile che intercorre tra lo spettatore e l’opera stessa. In questo spazio Oberti coglie la trasformazione del tempo che attraverso un moto lento e perpetuo sedimenta memoria ed emozioni.
Il suo intervento minimo e silenzioso rende visibile ciò che normalmente è celato, scandaglia l’ultimo strato, e ci invita ad approfondire lo sguardo, ricordandoci che sebbene l’occhio si fermi alla superficie delle cose, la mente è chiamata invece ad andare oltre.
Ecco allora che un piedistallo diventa deposito che raccoglie la polvere che lì vi si deposita, memoria del tempo che ha lasciato una sua traccia, oppure un deumidificatore è un meccanismo atto a raccogliere e restituire in altra forma non solo l’umidità ma anche il respiro e il passaggio dello spettatore.
In questa nuova mostra Oberti presenta una serie dei suoi oggetti dipinti, frutti essicati a cui l’artista sovrappone uno strato di grafite nera.
L’occhio non coglie “l’ultimo strato” e ingannato dall’insieme è portato a riconoscervi delle piccole sculture bronzee. La vera anima dell’oggetto è quindi celata sotto il leggero stato di grafite che crea una seconda superficie, bloccando al suo interno la scultura vera e propria.
Completano la mostra anche due opere a muro, superfici composte da elementi diversi che trasformano e rendono visibili meccanismi normalmente celati.
“Mi piacerebbe raccontare il tempo delle cose, vorrei svelarne la cronologia creando un corto circuito tra passato, presente e memoria”.
Giovanni Oberti (Bergamo, 1982) vive e lavora a Milano.
Mostre personali:
2011 Arise Therefore con Daniela Huerta, Galleria Enrico Fornello, Milano, a cura di Alessandro Sarri.
2010 8. Giovanni Oberti, Careof DOCVA, Fabbrica del Vapore, Milano, a cura di Chiara Agnello.
2009 Placentarium, Placentia Arte, Piacenza, a cura di Marinella Paderni.
2007 L, Libreria Ars A+L, Bergamo.
Mostre collettive:
2010 SC13, Antique & Design Mall, San Francisco, a cura di Post Brothers e Chris Fitzpatrick.
Inaugurazione Casabianca, Casabianca, Zola Predosa (BO), a cura di Massimo Marchetti e Anteo Radovan. Web Catalogue.
L’unico/The only One, Studio Tommaseo, Trieste, a cura di Julia Trolp.
Soffio, Basilica di Santa Maria Maggiore, Bergamo, a cura di Luciano Passoni e Mauro Zanchi.
Cul de Sac, Neon, Bologna, a cura di Alessandro Sarri.
No where now here, Casa Masaccio, S. Giovanni Valdarno (AR), a cura di Saretto Cincinelli e Alessandro Sarri.
2009 Il raccolto d’autunno è stato abbondante, Careof e Viafarini, Milano, a cura di Chiara Agnello e Milovan Farronato.
2008 Area d’azione, Palazzo Tozzoni, Imola, a cura di Roberto Daolio. Reworking dissent, Rotor Gallery, Göteborg, a cura di Stefano Romano.
Immagine: Giovanni Oberti
Inaugurazione sabato 24 settembre ore 18.30
Galleria Cart
Via Sirtori, 7 Monza
Orari: Martedì - Sabato ore 15.00 - 19.30
Ingresso libero