Frammenti d'Arte. In esposizione una selezione dei cicli pittorici piu' significativi dell'artista, alcuni gioielli in metacrilato a foglia d'oro e il libro d'artista 'Plexiglass, affresco e smalti'.
a cura di Barbara Rossi
Adriano Maraldi espone dall’1 ottobre all’1 novembre nella sede di Arezzo Città del Vasari una felice scelta dei suoi cicli più significativi. La mostra, intitolata Frammenti d’Arte, proporrà tre tematiche principali: la solitudine della vita dell'artista costretto suo malgrado in un equilibrio precario, espressa in opere come “Oggetti in cerca di equilibrio”; il jazz, un tema molto sentito da Maraldi, pretesto per una ricerca sul significato dell’arte e suggerimento per “sentire” il blues che anima queste opere così introspettive; infine il tema “apparente” dei pesci, metafora degli esseri che vanno controcorrente e incitamento ad una società troppo ubbidiente e massificata a fare altrettanto: l’opera-icona di questa bellissima fase della pittura di Adriano Maraldi è “Hanno abboccato”. E con questa “anarchica” proposta si descrive al meglio la levatura umana e intellettuale di Maraldi, un artista di lunga esperienza le cui fasi di crescita si sono incrociate in modi complessi fino a dar forma ad esiti che non appaiono segnati dall'obbedienza a questo o a quel determinato dettato estetico, a questa o a quella norma riconoscibile di linguaggio. Adriano Maraldi è uno spirito inquieto, che non s'appaga di un campo ristretto d'indagine o di impegno, neppure quando a sorreggere la sua creatività è una forte suggestione esistenziale che lo conduce a rimeditare, per linee e colori, momenti della più segreta autobiografia.
Dopo il trasferimento a Parigi, nella pittura di Maraldi la ritualità trova il suo simbolo privilegiato e il suo protagonista nell'oggetto assai più che nella figura umana. Maraldi è uno dei pochissimi artisti d'oggi che riesce a conciliare l'ottuso colorismo e la rigidità dell'immagine dei media con una esigenza che è propriamente pittorica: operando così una saldatura fra irriducibilità della tensione lirica e la sua fissazione nella dimensione poeticamente concreta dell'opera. E questa doppia dimensione sarà rappresentata, in questa mostra, anche da alcuni gioielli in metacrilato a foglia d’oro e nel famoso “ Libro d'artista. Plexiglass, affresco e smalti”. Opere che debbono essere viste per carpirne il messaggio forte racchiuso in così trasparenti involucri.
L’inaugurazione, fissata per sabato 1 ottobre alle ore 18 nella sede di Arezzo Città del Vasari alla via Cesalpino 19, sarà un evento nell’evento. Adriano Maraldi porterà la sua macchina da pressa per calcografie: il pubblico è invitato a portare con sé un oggetto morbido (l’ultimo fiore regalatoci, un tralcio di vite della vendemmia 2011, la foglia di fico coprivergogne… o qualcosa di ancora più intimo.). L’artista sottoporrà l’oggetto-ricordo alla macchina da pressa, anticipandone il destino di “appiattimento”, ma colorato d’inchiostro e fissato eternamente su un foglio.
Inaugurazione: sabato 1 ottobre 2011 alle ore 18.00
Arezzo Citta' del Vasari
via Cesalpino 19, Arezzo
Orario: giorni feriali dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20
Ingresso libero