Karin Andersen
Caterina Arcuri
Giulia Caira
Stefano Cagol
Maria Grazia Carriero
CORPICRUDI
Giulio De Mitri
Patrizia Giambi
Selene Lazzarini
Diego Zuelli
Simona Caramia
Dieci presenze nella videoarte italiana. La rassegna annovera dieci artisti italiani, presenti nello scenario artistico contemporaneo, che operano con il linguaggio della videoarte e con altri medium.
Il Centro per l'arte contemporanea Open Space di Catanzaro, in occasione
della settima giornata del contemporaneo (edizione 2011), promossa da
AMACI, propone una rassegna video, intitolata “La Bellezza corrompe” a
cura di Simona Caramia, critico d’arte e curatore indipendente. La
rassegna annovera dieci artisti, presenti nello scenario artistico
contemporaneo, che operano con il linguaggio della videoarte e con altri
medium.
La mostra pone l'accento sul potere della Bellezza tra simbologia
femminile e natura primigenia, sulla sua valenza seduttiva e corruttiva.
Di per sé la materia è caduca perciò corruttibile, ma alcuni aspetti, cui
l'uomo è particolarmente sensibile lo rendono ancora più fragile e
vulnerabile. In una visione allargata anche la natura può esser soggetta
alla Bellezza o al Potere, dunque “soccombere” alla caducità, talvolta
trasformando la Bellezza in dolore e malessere.
La rassegna è uno scorcio veritiero, quanto esteticamente lirico, di una
situazione fisiologica che, in certi casi, diventa esistenziale. La mostra
prende avvio da un verso di Arthur Rimbaud «Una sera, ho preso la Bellezza
sulle mie ginocchia. E l'ho trovata amara. E l'ho ingiuriata. Giungi alla
morte con tutti i tuoi appetiti, il tuo egoismo e tutti i peccati
capitali» (A. R., Saison en enfer, 1873).
Il beffardo spiritello “Ariel” di Karin Andersen rappresenta l'illusione
di dominio e controllo del proprio destino attraverso il potere di
proiezione della magia; il rinnovato equilibrio di Caterina Arcuri è
sancito dalla necessaria ricongiunzione degli opposti “Yin e Yang”; il
trasgressivo ritratto di Giulia Caira rende effimero il desiderio - di
superare le costrizioni psicologiche - attraverso un gesto che non si
realizza mai; le sinuose, quanto ingannevoli, movenze della bandiera di
Stefano Cagol spesso nascondono l'insidia della degenerazione dell'etica;
il labirinto digitale di Maria Grazia Carriero afferma la possibilità -
molto alta nella nostra società - di smarrire se stessi, senza poter
riemergere dal nonsence dei codici; la ricerca di un corpo absoluto ed
eterno che si sottragga al tempo e ad ogni desiderio terreno di seduzione
dei CORPICRUDI; l'incessante scorrere del tempo di Giulio De Mitri è
scandito dal susseguirsi di emozioni e stati d'animo, visibili sul volto
della sua sposa; la Natura di Patrizia Giambi, vilipesa dall'uomo, si
ribella, diventandogli ostile, trasformando la bellezza in malessere e
dolore; la “naturale” erosione dell'ambiente, che seppur integro nella sua
corruzione morale, è soggetto alla caducità della materia nel video di
Selene Lazzarini; la mano “benefica” di Diego Zuelli insuffla la vita con
il suo tocco, ricostruendo un rinnovato equilibrio, rigenerando i Colli
malati.
Gli artisti in mostra mettono in luce, attraverso le proprie visionarietà
e le loro peculiarità artistico-estetiche, le diverse declinazioni di una
esistenza facilmente - e fragilmente - deteriorabile e inquinabile.
Immagine: Stefano Cagol
Opening: sabato 8 ottobre alle ore 19.30
Open Space
Via Romagna, 55 - S. Maria di Catanzaro
martedì, mercoledì e venerdì dalle 17.30 alle
21.00 e per appuntamento.
Ingresso libero