Giancarlo Dell'Antonia
Bianco-Valente
Elisabetta Di Maggio
Vincenzo Casali
Tri.p Group
Giulia Filippi
Margherita Morgantin
Interno3
Manuela Sedmach
Antonio Scarponi
Marta Allegri
Start Up
Antonio Guiotto
Nicola Genovese
Daniela Manzolli
Stefano Munarin
Maria Chiara Tosi
Emilio Fantin
Luigi Viola
Pavel Mrkus
Primoz Bizjak
[pax~]
Riccardo Piovesan
Andrea Sgarbi
Alessandro Ragazzo
Andrea Cazzagon
Mauro Ceolin
Mauro Cecotto
Aldo Aliprandi
Marianna Andrigo
Percorsi visivi e sonori, conferenze, seminari, incontri pubblici. La manifestazione si propone come attivita' aperta di elaborazione intorno alla possibile vocazione pubblica e creativa del complesso ex-militare di Forte Marghera: la mostra 'Edge Park', gli interventi visivi e sonori con 'Soundscape' e la piattaforma di incontri pubblici 'Public, green, eco-economics'.
Parco del Contemporaneo è una manifestazione che si propone come attività aperta di elaborazione intorno alla possibile vocazione pubblica e creativa del complesso ex-militare di Forte Marghera, luogo straordinario sospeso fra la terraferma e la laguna. Forte Marghera rappresenta oggi una occasione unica per ripensare le modalità di recupero, riutilizzo e valorizzazione di un bene comune. E richiede capacità di immaginazione e di elaborazione in grado di riconfigurarne le prospettive future in modo profondamente innovativo quanto rispettoso della sua valenza storica e ambientale. Tre le distinte attività che strutturano l’iniziativa: la prima a carattere espositivo (Edge Park – Un percorso fra arte, architettura e ambiente); la seconda composta di interventi visivi e sonori nell’area di Forte Marghera (Soundscape); la terza a carattere convegnistico e seminariale (Public, green, eco-economics. Un altro approccio intorno alla questione del bene comune): piattaforma di incontri pubblici i cui specifici interventi verranno comunicati nel corso stesso della manifestazione.
La manifestazione partecipa ufficialmente alla Giornata del Contemporaneo promossa il giorno 8 ottobre 2011 in tutta Italia da AMACI (Associazione Musei d’Arte Contemporanea Italiani; www.amaci.org Link: Giornata del Contemporaneo) e verra’ presentata nello stand dell’associazione culturale Galleria Contemporaneo, alla sezione Independents di ArtVerona dal 6 al 10 ottobre 2011.
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In latino il termine parcus richiama l’idea di un recinto per trattenere e proteggere le cose; la declinazione al femminile, Parca, rinvia invece all’immagine della dea che proteggeva il momento della nascita, nella cui più tarda forma triadica tesse, dipana e interrompe il filo della vita. Fra il recinto che protegge e il filo della vita vi è dunque una contiguità di senso, che si ritrova d’altronde nell’immagine del luogo per eccellenza da cui avviene la separazione dalla condizione originaria, il paradiso. L’idea di parco in qualche modo riverbera tutt’oggi queste stratificazioni di senso come di un luogo che nella sua apparente separatezza, in realtà connette aspetti fondamentali della vita: la cura, la rigenerazione, possibili in particolare nella discrezione di quell’ atteggiamento descritto dall’aggettivo ‘parco’. Che esprime la sobrietà di un’esistenza attenta a ritrovare una propria misura. Un parco è un luogo diradato, un far spazio ad altro che non troverebbe altrimenti posto. Un parco è anche un luogo residuale, sia che si tratti di un classico parco naturale, che merita di essere conservato proprio per il suo carattere di rarità rispetto alla congerie di luoghi ormai antropizzati, sia che si tratti, nelle riflessioni molto più attuali, di una res derelicta, o di una derelict land, cose e luoghi cioè contrassegnati dall’abbandono di funzioni e condizioni precedenti. La problematica del parco, in particolare in questi ultimi anni, nella sua accezione di luogo pubblico ha avuto un ruolo di grande rilievo nel ridefinire le caratteristiche dello spazio urbano. Non è un caso se in diversi studi e proposte intorno alla nuova destinazione d’uso di quello straordinario luogo sospeso fra la laguna e la terraferma che è Forte Marghera, si è presentata più volte l’ipotesi di una sua riconfigurazione a parco urbano. Un’area di 48 ettari, una fortificazione a forma di stella, con edifici di diversi periodi storici (alcuni ormai in rovina), la cui struttura originaria risale all’occupazione napoleonica e poi asburgica della città di Venezia. La riflessione pubblica attualmente in corso, attraverso il coinvolgimento di molti soggetti, sta immaginando le possibili denominazioni e destinazioni dell’area, passata definitivamente dal demanio militare all’amministrazione locale nel 2008. Fra queste ne è emersa una dal significato non soltanto tutelativo: Parco del Contemporaneo, dove il concetto di parco, proprio perché riguardante un’area la cui componente naturale (ampie macchie verdi, rigeneratesi anche per l’abbandono di specifiche funzioni) è inscindibile dalla presenza antropica. Di fatto si tratta di un possibile parco di margine (edge park) considerando la sua particolarissima posizione geografica fra acqua e terra, grazie alla quale si trova a svolgere una funzione di evidente connessione fra aree urbanisticamente distinte (Mestre e Venezia). Un parco in grado di comunicare una visione complessiva, e una sensibilità diffusa, della odierna vita urbana legata alla contemporaneità nelle sue varie forme: dalla contemplazione della natura alla produzione e fruizione della ricerca artistica, dalle attività del tempo libero all’educazione ambientale. Uno spazio di riflessione, cura e diversa percezione della stessa città che vi è intorno. Un’occasione unica per mettere in relazione visioni ed esperienze in grado di esprimere un nuovo senso di ciò che può essere considerato oggi uno spazio per eccellenza della vita collettiva.
Programma della manifestazione, prima parte:
Edge Park - Un percorso fra arte, architettura e ambiente
Una possibile descrizione di modelli di parco urbano, a questo si riferiscono
i due termini parco e margine. Però il concetto di margine, di orlo, così come quello
di area da proteggere e tutelare, rinviano ad un più ampio contesto che è quello
di paesaggio. E cosa si possa intendere oggi con questo termine.
Una esperta di geofilosofia come Luisa Bonesio parla della necessità di emanciparsi
da un concetto di paesaggio legato alla sola bellezza della natura, ai luoghi da visita turistica,
e considerare piuttosto l’idea che qualsiasi luogo possa essere paesaggio.
Anche i luoghi residuali, possono essere dunque considerati tali. Gilles Clément ha visto proprio
nella dimensione della residualità e dell’abbandono la possibilità che si venga costituendo un
nuovo senso del paesaggio contemporaneo. La cui riconoscibilità
non è data dalla sola percezione esterna, come se il paesaggio fosse sempre e solo ‘là fuori’,
ma anche dalla comprensione di come la nostra visione interiore interagisca con la realtà delle
cose, e come l’orlo fra ciò che viene percepito e ciò che viene sentito come paesaggio sia
un orlo mobile, in trasformazione. Come ha scritto puntualmente John Berger riflettendo
sulla pratica del disegnare: “Non sono più affatto certo di dove vada tracciata
la linea di confine fra arte e natura”.
Edge Park si configura come una proposta di percorso lungo l’incertezza di questa linea.
Giancarlo Dell’Antonia, Bianco-Valente, Elisabetta Di Maggio, Vincenzo
Casali, Tri.p Group + Giulia Filippi, Margherita Morgantin, Interno3,
Manuela Sedmach, Antonio Scarponi, Marta Allegri, START UP, Antonio
Guiotto, Nicola Genovese, Daniela Manzolli, Stefano Munarin + Maria Chiara
Tosi, Emilio Fantin, Luigi Viola, Pavel Mrkus, Primoz Bizjak.
Soundscape - Interventi visivi e sonori nell’area di Forte Marghera
Vi è una mutazione nella quale viviamo immersi ed è il nostro rapporto non solo con
le immagini, ma anche con i suoni che ci circondano e lo sfondo più ampio del silenzio.
Allontanarsi per un momento dalla densità urbana può essere un’ esperienza, analoga alla pausa
che ci prendiamo per poter contemplare le cose, e non più passandovi distrattamente accanto,
per avvertire “quella sinfonia senza una forma definita” (R.M.Shafer) nella quale siamo immersi.
Un paesaggio sonoro può essere casualmente generato dall’uomo dalle sue molteplici attività,
può esser generato dagli agenti atmosferici, dalla vegetazione, dagli animali.
Può essere consapevolmente elaborato grazie alle nuove possibilità offerte dalla tecnologia.
Così come si cura un’area naturale degna di tutela, può essere curata anche la nostra
esperienza con le immagini e il loro connubio con i suoni. Alcuni interventi artistici costituiranno
una trama sottile di esperienze grazie alla quale rivivere la nostra percezione, non solo visiva,
di uno straordinario ambiente sospeso fra rinaturalizzazione spontanea, rovine di edifici
di origine militare, e nuove possibilità di apertura ad uso pubblico.
[pax~] + Interno3, Riccardo Piovesan + Andrea Sgarbi, Alessandro Ragazzo,
Andrea Cazzagon Mauro Ceolin, Mauro Cecotto, Aldo Aliprandi + Marianna Andrigo
Sotto il Patrocinio del Comune di Venezia, Assessorato all’Ambiente e Città Sostenibile
Associazione Culturale Galleria Contemporaneo
Marco Polo System g.e.i.e,
con la collaborazione di CantiereCorpoLuogo
Inaugurazione: sabato 8 ottobre ore 17. In concomitanza con la giornata del contemporaneo promossa da amaci.
Forte Marghera
via Forte Marghera 30 30173 Mestre-Venezia
Apertura: dal giovedì alla domenica, dalle 14.30 alle 18.30
Altri giorni e orari su appuntamento