CHAN Contemporary Art Association
Come accordare una stanza. All'installazione di un grande diapason nello spazio espositivo, l'artista affianca alcuni lavori di diverso formato che indagano sulla relazione tra suono, oggetti e architettura, tematica al centro della sua ricerca.
CHAN apre la stagione con la mostra personale di Marco Lampis. All’installazione di un grande diapason nello spazio espositivo l’artista affianca alcuni lavori di diverso formato che indagano sulla relazione tra suono, oggetti e architettura che è al centro della sua ricerca.
Lampis attraverso il suono e la musica si accosta a all’ambiente circostante, esterno a noi. Ogni oggetto diventa la vibrazione che unisce tra loro atomi e molecole, una vibrazione che è nello stesso tempo elemento fisico e sonoro. La relazione profonda con gli oggetti che ci circondano si trasforma così in uno speciale rapporto tra suoni, per cui solo attraverso la disponibilità a “entrare in risonanza”, ad “accordarsi” con la materia, si può arrivare ad averne una visione assoluta.
Marco Lampis ci suggerisce una visione sonora del mondo, attraverso lavori che non utilizzano – paradossalmente – il sonoro. È una relazione più sottile e pervasiva che l’artista cerca di restituire attraverso immagini, frammenti, indizi che portano l’osservatore ad interrogarsi sulla propria risonanza “ambientale” e la propria relazione con lo spazio che lo circonda. Il lavoro di Marco Lampis si compone di immagini o interventi – spesso minimi - che invitano il visitatore a entrare in relazione con l’ambiente in cui vive. Utilizzando “sia oggetti di uso comune - principalmente scarti e rifiuti, che rimandano a concetti musicali come l’eco, il delay, il rumore e l’improvvisazione – sia la fotografia che permette di materializzare e rendere più evidente la distanza che ci separa dagli oggetti, dallo spazio esterno e dall’architettura”.
L’intervento evocativo proposto nell’installazione da CHAN parla attraverso le forme e le caratteristiche dei materiali per creare una ideale quanto virtuale risonanza dello spazio espositivo. Il proposito di accordatura (a metà tra un’impostazione scientifica e una dimensione invece spirituale e metaforica) messo in atto in “Come accordare una stanza” diventa “un mezzo per dare evidenza alle forze (vibrazioni, risonanze) che vengono subite dagli oggetti, che stanno intorno agli oggetti, che riempiono una stanza”.
MARCO LAMPIS
(Cagliari, 1976), ha studiato a Bologna e a Berlino. Selezionato per il Premio Terna 2009, ha vinto il Premio MAN-Gasworks, partecipando al Gasworks International Program Residency a Londra nel 2010. Nel 2008 ha seguito il Corso Superiore di Arti Visive della Fondazione Ratti a Como.
Ha partecipato a mostre in Italia (Generazioni Glocal, Exmà, Cagliari curata da Sonia Borsato,2011; Public Improvisation, Fabbrica del Vapore, Milano - curata da L.Cerizza, A.Daneri, 2008) e all’estero (Mulhouse 008, La creation contemporaine issue des ècoles d’art europeènnes, Mulhouse, 2008; Have a Look! Have a Look!, galleria Form Content, Londra - curata da F. Pedraglio, P. Vermootel, C. Riva, 2010). La sua prima mostra personale è nel 2010 Altrove, all’infinito, MAN (Nuoro) a cura di Cristiana Collu. Nel 2011 è stato selezionato per la Biennale Giovani Artisti di Monza.
Inaugurazione 7 ottobre ore 18
Chan - Associazione per l'arte contemporanea
via di Sant'Agnese, 19 - Genova
da mercoledi a sabato 16-19.30
Ingresso libero