L'edificio ospita una collettiva di arte contemporanea comprendente 16 artisti del territorio chiamati da Michele Dellaria.
a cura di michele dellaria
Era da tempo che avevo in mente di organizzare una esposizione collettiva di arte contemporanea nel “nostro” territorio.
L’occasione si è presentata quando ho visitato l’Abbazia di San Remigio, recentemente restaurata e riaperta al pubblico; entrando nello spazio ho avuto subito una sensazione di armonia e di serenità e ho pensato che questo poteva essere il luogo adatto per una mostra di arte contemporanea.
Questo luogo mi aveva sempre attratto; la sua particolare posizione isolata e di fondo valle, le sue dimensioni imponenti rispetto alle case circostanti, immerso in un contesto agricolo.
Mi sono fermato più volte ad osservare l’edificio e lo stato di degrado in cui versava , con una copertura di lamiera provvisoria.
Un edificio di mille anni, nato per volontà dei monaci benedettini, come luogo spirituale e di silenzio; oggi recuperato e privo di ornamenti ,spazio ideale per esposizioni temporanee.
Ho invitato sedici artisti (che non conoscevano l’Abbazia e il luogo) a confrontarsi con lo spazio con il “nostro”territorio; non perché non ritengo all’altezza gli artisti del territorio, anzi , molti sono bravissimi , amici di cui seguo attentamente l’evoluzione della loro ricerca , ma perché ho pensato che questo potesse favorire un incontro altro, con il territorio, da parte di chi non lo conosce.
Infatti molti di loro, sono venuti a visitare lo spazio e la nostra zona, anche con viaggi di una giornata molto lunghi, come gli artisti francesi , dimostrando un apprezzamento particolare per il paesaggio.
A tutti ho chiesto di pensare ed esporre una sola opera, un loro singolo lavoro, per lo spazio interno dell’Abbazia, ma alcuni hanno anche manifestato il desiderio di presentare un loro lavoro anche all’esterno.
L’esposizione è quindi tesa alla valorizzazione del territorio, attraverso l'intervento dell'arte contemporanea, intesa come stimolo alla progettualità, al pensiero , alla conoscenza e come approfondimento delle possibili letture dello spazio.
Una Chiesa sconsacrata, non più utilizzabile a scopo religioso, rappresenta una situazione ambigua e l’ambiguità è stimolante sia per un artista sia,credo, per il pubblico.
Siamo un paese che normalmente rifiuta la contemporaneità, abbiamo paura di confrontarci con l’oggi, con il presente. Quando è arte il tempo non esiste.
Io amo il passato e il contemporaneo; il paese e la città ; il silenzio e il rumore.
Chiedo quindi ai visitatori di sospendere qualsiasi giudizio immediato ed estetico sulla mostra e di non considerarla solo come un mezzo di godimento; la chiave di lettura non è la bellezza, l’arte viene dalla testa e non dall’occhio.
Sedici pensieri e modi di comunicare diversi ; se uno di loro stabilisce con noi una relazione, avremmo raggiunto lo scopo.
Sospendiamo il giudizio e mettiamoci in ascolto, nel silenzio dell’Abbazia.
Arte come mezzo di comunicazione di sensazioni tra gli uomini.
Arte come espressione culturale e non estetica ; arte come pensiero.
La pittura è cosa mentale, diceva Leonardo Da Vinci.
Inaugurazione 7 ottobre ore 18
Ex abbazia di San Remigio
Loc. San Remigio - Parodi Ligure (AL)
Orario: sab-dom 10-19